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Fleet, anche Twitter ha le sue storie

Fleet

Tutti i social network sembrano correre sulla stessa linea, aggiungendo sempre qualche dettaglio e rubandosi le idee che funzionano di più. In questo campo non ci sono regole per battere la concorrenza. Tra idee inedite e quelle rubate dagli altri, ognuno cerca di vincere come può. E la moda social di oggi sono le storie, già presenti su Instagram e Facebook, che ora arrivano anche su Twitter e che, qui, prendono il nome di Fleet.

L’evoluzione delle storie

Le Storie sono state lanciate per la prima volta da Snapchat, ma è con Instagram, dove prendono il nome di Stories, che raggiungono il successo.

Le storie hanno, infine, raggiunto tutti i social network più importanti, dopo Snapchat e Instagram, arrivano anche su Facebook e, per ultimo, su Twitter.

Fleet
Arrivano i Fleet, le storie di Twitter

Ma perché tutto questo successo delle storie? Secondo le ricerche di mercato firmate Blogmeter, le storie sono la funzione più utilizzata su tutti i social network. Sembra che il 32% degli utenti, italiani per lo meno, preferisce guardare le storie, anziché scorrere i post sulla home page. Ma se si analizza la fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni, la percentuale sale fino al 52%.

Ma cosa rende le storie così popolari? Dalla parte di chi le pubblica c’è la consapevolezza che non resteranno pubbliche per sempre, ma spariranno dopo 24 ore. Questo scioglie un po’ anche gli utenti più restii nel pubblicare le proprie informazioni personali sui social.

Dall’altra gli utenti che danno uno sguardo alle vite altrui attraverso i social network hanno capito che, forse, le cose più interessanti e personali si nascondono proprio in quei post temporanei, che scompaiono dopo appena 24 ore.

Ecco i Fleet di Twitter

Ed è così che le storie arrivano anche sul social network Twitter, dove cambiamo nome, ma non modus operandi, e diventano i Fleet.

Arrivano i Fleet, le storie di Twitter
Arrivano i Fleet, le storie di Twitter

Un cambiamento importante quello intrapreso da Twitter, che non si era mai lasciato coinvolgere, prima d’ora, dalle mode passeggere degli altri social network, rimanendo sempre fedele ai tweet.

I fleet sono formati da un testo di massimo 280 caratteri, al quale aggiungere, se vogliamo, foto, video o gif. Così come avviene per le stories, i fleet hanno una durata di 24 ore, trascorse le quali scompariranno automaticamente dal social network.

Al via i test dei Fleet

I Fleet sono stati testati per la prima volta all’inizio di Marzo in Brasile, ma sono tutt’ora in una fase di test. Questa seconda fase di test coinvolge diversi paesi del mondo, tra cui anche l’Italia.

Gli italiani sono propensi a interagire e seguire su Twitter i propri connazionali, creando sulla piattaforma una grande comunità e dando frutto a volte a conversazioni estremamente interessanti e coinvolgenti. Siamo perciò curiosi di scoprire come useranno i fleet, perché nelle nostre ricerche preliminari abbiamo rilevato che le persone si sentono più invogliate a condividere i propri pensieri con questa funzione, proprio perché consente di farlo in maniera temporanea”, spiega Mo Aladham, product manager di Twitter.

La nuova funzione potrà essere provata da tutti gli utenti, nelle versioni che verranno presto aggiornate per la app del social network, sia su iOS che su Android.

Come funzionano i Fleet

Per creare un Fleet basterà toccare la propria immagine profilo su Twitter. Una volta pubblicato il Fleet sarà visibile per 24 ore. Gli altri utenti potranno rispondere al Fleet, attraverso le emoji di apprezzamento o con una risposta. Entrambe saranno visibili solamente all’utente, con una consegna privata tramite Direct Message.

Per vedere i Fleet pubblicati ci sarà uno spazio orizzontale in cima alla pagina, o, in alternativa, saranno visibili direttamente sulla pagina profilo di chi li ha pubblicati.

Nessun pericolo di ripercussioni pubbliche, quindi. I fleet sono un buon modo anche per evitare il cyberbullismo, perché le risposte saranno solo private, non è previsto nessun “mi piace” o retweet, esattamente come nelle storie degli altri social network.

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