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Come molti sapranno, per averlo letto sui libri di storia o magari per aver assistito all’evento in diretta televisiva, la missione spaziale Apollo 11 portò i primi uomini sulla Luna, l’unico satellite naturale del nostro pianeta. Il primo uomo a camminare sulla superficie lunare fu lo statunitense Neil Armstrong, seguito poco dopo da Buzz Aldrin. Il modulo lunare si chiamava Eagle (Aquila) e l’allunaggio avvenne il 20 luglio 1969, una data indubbiamente storica.
Altri uomini, dopo Armstrong e Aldrin, hanno camminato sul nostro satellite. L’ultimo a farlo è stato lo statunitense Eugene Cernan, che faceva parte della missione Apollo 17. Era il 14 dicembre 1972 e Cernan pronunciò queste parole rimaste famose: “We leave as we came, and, God willing, as we shall return, with peace and hope for all mankind” ovvero, “Ce ne andiamo come siamo venuti e, se Dio vorrà, torneremo, in pace e con speranza per tutta l’umanità”.
È passato molto tempo da allora, quasi 53 anni, e sembra che le parole di Cernan si avvereranno molto presto.

Esplorazione lunare: il progetto Artemis e la partecipazione italiana
L’esplorazione della Luna intesa come allunaggio degli esseri umani sulla superficie del nostro satellite dovrebbe concretizzarsi nel 2027 (missione Artemis III). Ma se parliamo di esplorazione lunare in senso più ampio, allora i tempi sono inferiori. Nel 2026, infatti, sarà lanciata la missione Artemis II, che non prevede l’allunaggio di una navicella spaziale sulla superficie della Luna, bensì un viaggio di 10 giorni intorno a essa.
La missione Artemis II prevede il decollo con lo Space Launch System, un razzo della NASA (National Aeronautics and Space Administration) ideato specificamente per il programma Artemis.
Nel corso della missione, l’equipaggio verificherà i diversi sistemi della navicella spaziale ed effettuerà esercitazioni nelle procedure di emergenza. Gli astronauti saranno anche sottoposti a test che serviranno per capire quali effetti può avere il volo spaziale prolungato, con l’obiettivo di proteggere la loro salute. La prima parte del programma, Artemis I, si è svolta nel novembre del 2022. Si è trattato di un volo senza equipaggio, ideato per effettuare dei test sulle varie attrezzature.
Anche l’Italia è coinvolta nel progetto Artemis: nel corso del 2024, infatti, l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha concluso la Mission Definition Review del progetto MPH (Multi Purpose Habitation module), il modulo abitativo di superficie lunare. Il modulo MPH sarà di fatto l’abitazione degli astronauti sul suolo della Luna. È un progetto guidato da ASI e sviluppato a Torino da Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Leonardo). È previsto anche il contributo da parte di ALTEC (Aerospace Logistics Technology Engineering Company), la cui sede centrale si trova a Torino.
La missione Artemis III
Se facciamo una rapida ricerca su Internet notiamo la presenza di molti articoli che parlano della missione Artemis.
Ovviamente, la fonte più attendibile al riguardo è il sito ufficiale della NASA, anche se in corso d’opera le cose potranno cambiare, vista la complessità del progetto.
Attualmente, il portale ufficiale dell’Agenzia nazionale per l’aeronautica e lo spazio degli Stati Uniti riporta le seguenti informazioni: il lancio della missione è previsto per la metà del 2027, l’equipaggio sarà composto da quattro astronauti e la missione durerà 30 giorni circa.
Per quanto riguarda la zona di discesa, non vi sono ancora certezze assolute se non per il fatto che l’allunaggio dovrebbe avvenire nei dintorni del polo sud lunare. Secondo un comunicato del 24 ottobre 2024, sono 9 per adesso le regioni candidate (delle 13 inizialmente selezionate).
È comunque ancora molto presto per poter affermare che gli uomini metteranno di nuovo piede sulla Luna nel 2027. Sono infatti molte le variabili che possono influenzare i tempi della missione. La strada è comunque tracciata: dopo il ritorno dell’uomo sarà la volta della costruzione di una base lunare permanente e, successivamente, l’obiettivo sarà quello di raggiungere Marte.

