Fatte su misura, museo della scienza e della tecnica di Milano

Oggi parliamo di scienza senza parlarvi di scienza. Potrà sembrarvi un controsenso ma l’articolo di oggi è dedicato ad un’esposizione all’interno del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che celebra l’automobile italiana che da sempre non è soltanto monumento di prestazioni meccaniche e record su pista. Come vedremo l’esposizione Fatte su misura aperta lo scorso 21 giugno 2025 ha come obiettivo quello di mostrarci quanto la tecnologia sia da sempre parte integrante anche da un punto di vista scientifico della costruzione dei motori mitologici italiani.

Fatte su misura: un omaggio all’artigianalità e al progetto

Partiamo col dire che Fatte su misura non è soltanto una collezione di automobili storiche. Il focus è tutto sul racconto di come si è evoluta l’Italia industriale e tecnologica e del design. Una manifestazione tangibile di come il prodotto automobilistico italiano non sia mai stato un semplice prodotto seriale, ma piuttosto il frutto di una continua ricerca di innovazione tecnologica ed estetica.

Tra le protagoniste dell’esposizione c’è la Bianchi 8HP del 1903 che rappresenta un esempio di mobilità urbana meccanica nata dall’esigenza di costruire un’automobile che fosse adatta alle strade sterrate, ancora dominate da carrozze tirati da cavalli. Un’auto che guarda oltre la propria epoca e che è fonte di ispirazione per i designer del settore anche oggi.

Allo stesso modo anche l’Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato del 1932 racconta una storia simile: quella di una società che cerca nella mobilità eleganza, potenza e grazia. Un’automobile che mette a contrasto sportività e stile su misura. Infine, come non citare l’Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring del 1938. Una vettura sequestrata all’estero e oggi affidata al museo che all’obiettivo di riaffermare il ruolo della legalità nel recupero nella salvaguardia del patrimonio tecnico-culturale del nostro paese.

Il museo come spazio civico e custode di memoria

Come anticipavamo nella nostra introduzione questa esposizione non ha soltanto fini estetici, ma nemmeno fini esclusivamente tecnologici. Fatte su misura ha anche un valore sociale. Infatti, il caso di cui accennavamo nel paragrafo precedente della Berlinetta Turing del 1938 mette in campo anche l’azione della procura della Repubblica e della Guardia di Finanza.

Azioni come questa riconoscono il patrimonio automobilistico come un bene comune e dimostrano quanto la tecnologia sia importante e di valore per un paese. Studiare il tech, imparare dal mondo digitale e raccontarne la storia attraverso ciò che è stato il processo industriale permette di lavorare sulla propria identità culturale. Non solo, il museo diventa attore attivo che non è soltanto conservatore, ma anche narratore di interprete di storie che non riguardano soltanto pitture e sculture.

Il motore, i sedili, le cromature. Non stiamo parlando soltanto di materiali ma di tracce di conoscenza tecnica, di gusto architettonico e contestualizzazione storica. Ecco dunque che questa esposizione permanente al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano permette di guardare a tutto il processo aumentando anche l’hype nei confronti della tecnologia in generale.

Perché “Fatte su misura” parla al presente

In pratica l’esposizione Fatte su misura parla al presente perché riesce ad anticipare richiamare temi contemporanei come il design sartoriale l’attenzione al dettaglio e al comparto tecnologico dell’automobile.

Inoltre, l’allestimento dell’esposizione mostra come si progetta, come si costruisce e come si innova un’automobile nel tempo. I giovani che si ritrovano a visitare la mostra potranno quindi ritrovarsi all’interno di un contesto che ha come idea principale quella che la scienza e il progetto sono fondamentali e non sono distanti da tutto ciò che è bello, artigiano e si esprime attraverso la forma come desiderio umano primario.