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Chang’e-4 atterra sul lato oscuro della Luna

Il lato oscuro della Luna ha sempre generato dubbi e perplessità. Una faccia che mai si volge verso la Terra e che cela chissà quali segreti. Tanto più che nessuna sonda era mai atterrata su quel lato del nostro satellite naturale.

Chang’e-4 è la prima sonda a mettere piede sul lato oscuro della Luna ed ora si accinge a muovere i suoi primi passi.

Il lato oscuro della Luna

Chang'e-4
Prime immagini scattate da Chang’e-4

Come detto nessuno aveva mai messo piede sul lato oscuro della Luna. La faccia del satellite non rivolta verso il pianeta Terra è molto diversa da quella che quotidianamente possiamo, invece, osservare.

Mentre la faccia visibile è caratterizzata da grandi pianure laviche, quella nascosta è ricca di crateri.

La Cina, con la sua sonda lunare Chang’e-4, segna quindi un importante primato nell’esplorazione spaziale. Un altro risultato di grande interesse, è avvenuto nel 2013, con l’allunaggio di Chang’e-3, questa volta sul lato visibile della Luna.

Il predecessore dell’ultima sonda cinese, fu il primo a rimettere piede sul satellite dopo la missione Luna-24 del 1976.

Tuttavia un allunaggio sul lato oscuro della Luna non è un impresa facile da realizzare. Non essendo il sito direttamente visibile dalla Terra, il team ha dovuto ovviare al problema con un ripetitore.

Il satellite Queqiao

Il satellite Queqiao è stato lanciato lo scorso Maggio in un’orbita halo attorno al punto Langragiano L2 Terra-Luna, tra i 65.000 e gli 85.000 km dalla superficie lunare. Tale punto acconsentirebbe di guardare allo stesso tempo il lato oscuro della Luna ed il pianeta Terra.

Da lì il satellite è in grado di fare da ponte e comunicare con la sonda ed il rover Chang’e-4 e con le stazioni di controllo da Terra.

Lancio ed atterraggio

L’8 Dicembre scorso la sonda è stata lanciata a bordo di un razzo Lunga Marcia 3B/E, dopo quasi un mese e non poche incertezze a riguardo, ha toccato il suolo lunare il 3 Gennaio 2019 alle ore 3:26 (ora italiana).

La sonda si è andata a posizionare, come previsto, nel cratere Karman. L’area scelta è geologicamente molto interessante, in quanto fa parte del complesso di crateri South-Pole Aitken Basin, una zona che estende dal Polo Sud fino al cratere Aikten.

Un area di circa 2500 km di diametro ed 11000 km di circonferenza. Si ritiene che l’area sia stata interessata da grandi e violenti impatti meteorici, circa 3,6 miliardi di anni fa.

La sonda ed il rover

Chang'e-4
Prime impronte lasciate da Yutu 2

La sonda Chang’e-4 pesa 12.000 kg ed ha da poco rilasciato anche il piccolo rover Yutu 2 che ha già compiuto i primi passi sul suolo lunare.

Yutu 2 pesa 140 kg e si occuperà di esplorare il territorio. Entrambi hanno già inviato le prime immagini alla Terra.

Essi si occuperanno di studiare la composizione del suolo, grazie al Low Frequency Spectrometer (spettrometro a bassa frequenza) del lander ed il Visible and Near Infrared Imaging Spectrometer (spettrometro infrarossi per immagini vicine e lontane) del rover.

Inoltre, grazie al Lunar Penetrating Radar, a bordo di Yutu 2, sarà possibile studiare anche la struttura geologica del sottosuolo.

La missione

Oltre a studiare la composizione del suolo e del sottosuolo, del lato non visibile del nostro satellite naturale, la missione Chang’e-4 si prefigge anche diversi altri obiettivi.

Nel corso della missione entreranno in azione anche strumentazioni provenienti da altre parti del mondo, che, con l’agenzia spaziale cinese hanno stretto un accordo.

Il Lunar Lander Neutrons e Dosimetry Experiment, ad esempio, sviluppato in Germania e lo svedese Advanced Small Analyser for Neutrals, si occuperanno di studiare l’ambiente radioattivo e gli effetti del vento solare sulla superficie lunare.

Infine, nella speranza di un futuro avamposto lunare umano, che da diverso tempo aleggia nei pensieri dell’agenzia cinese, la sonda si occuperà anche di cercare l’acqua. Sembrerebbe, infatti, che proprio nel sottosuolo del cratere Karman, si nasconda del ghiaccio.

Per concludere Chang’e-4 porta con se anche un esperimento proveniente da un gruppo di studenti universitari: la mini biosfera lunare. Questa è un piccolo contenitore cilindrico, dal volume di 80cc che contiene aria, acqua e sostanze nutritive.

Insieme ad esse vi sono semi di patata e di Arabidopsis (fiore molto utilizzato negli esperimenti), nonché uova di baco da seta. Il cilindro, monitorato da una telecamera, vedrà la nascita della vita in territorio lunare.

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