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Le ultime mosse di Anonymous

Anonymous

Quando si parla di Anonymous non si parla di una sola persona o di un singolo gruppo. Anonymous si identifica in ogni utente o in ogni comunità che in forma anonima agiscono per perseguire un obiettivo. Sia che agiscano in maniera coordinata che individuale Anonymous intraprende proteste, sostenendo la subcultura di internet.

La storia di Anonymous

Anonymous

Il movimento è nato nel 2003, con l’intenzione di pubblicare contenuti ed immagini in forma anonima sul web. Negli anni gli attacchi hanno spaziato dalla politica, alle multinazionali, al terrorismo, in giro per il mondo.

Anonymous si identifica spesso con la maschera di Guy Fawkes, resa famosa dai fumetti e dal film di “V per Vendetta”. Nonostante spesso Anonymous viene erroneamente identificato come un hacker esso è in realtà un movimento globale, dove ognuno può dire la propria opinione e dare il proprio contributo per svelare le verità del mondo.

Anonymous in Italia

Chi si firma con l’appellativo di Anonymous in Italia cerca di svelare i segreti nascosti della politica, delle grandi compagnie, ecc. Anonymous Italia si è fortemente schierato contro l’attuale governo, le istituzioni e gli enti statali.

L’ultima settimana è stata una settimana molto importante per Anonymous, ricca di significato e di attacchi. La Black Week, iniziata il 31 Ottobre con i primi attacchi alle Università e finita il 5 Novembre, una data simbolica davvero importante per il movimento.

Perché il 5 Novembre?

Anonymous

Il 5 Novembre è stato l’ultimo giorno della Settimana Nera di Anonymous, dove sono stati sferzati gli attacchi più duri. Ma cosa rappresenta il 5 Novembre?

Il 5 Novembre si celebra la ricorrenza della Congiura delle Polveri del 1605, alla quale proprio Guy Fawkes, dal quale il movimento trae ispirazione, partecipò. Guy Fawkes fu un cospiratore cattolico inglese che tentò di assassinare il re e tutti i membri del parlamento inglese.

La maschera, rappresentante il suo volto è stata resa celebre da “V per Vendetta” ed è poi divenuta il simbolo della lotta al potere portata avanti da Anonymous.

Gli attacchi del 31 Ottobre

Il 31 Ottobre scorso, come annunciato dal gruppo di hacktivisti, è iniziata la Settimana Nera di Anonymous. I primi attacchi hanno avuto come obiettivo le università italiane. Il gruppo di hacker ha sempre sostenuto di avere molto a cuore l’istruzione e questa è la motivazione che li ha spinti ad iniziare la Black Week proprio da lì.

Abbiamo deciso di attaccare le università perché lo studio e la cultura sono cose a cui teniamo molto e dovrebbero essere resi accessibili a tutti. Le università sono i luoghi dove si scrive il futuro del paese, ed è lì che noi vogliamo puntare. Cerchiamo di coinvolgere quanti più giovani ed universitari possibili nelle lotte che Anonymous porta avanti da anni”.

All’attacco alle università gli hacker di Anonymous hanno coinvolto la Sapienza di Roma, le Università di Perugia, Bari, Catanzaro e Milano. Ma non sono le università il vero obiettivo di Anonymous, ma il governo: “Sappiamo perché avete votato l’attuale governo: avevate paura”.

Gli attacchi alle istituzioni politiche

Il 3 Novembre è stata la volta di Comuni, Province e Regioni. Una serie di siti web istituzionali sono stati presi di mira e sul blog ufficiale di Anonymous Italia è possibile trovarne la lista completa. Migliaia di indirizzi email, password e dati sensibili sono stati svelati nel corso della settimana nera.

5 Novembre: il gran finale!

Non a caso, come detto in precedenza, la settimana nera si è conclusa in un giorno davvero importante per il movimento, il 5 Novembre. Per il gran finale sono stati pubblicati dati, nomi, cognomi, email, indirizzi, numeri di telefono e password dei dipendenti del Cnr, del Ministero dello Sviluppo Economico, di Equitalia, del Ministero dell’Economia, degli Archivi di Stato e dei tesserati della Lega, di Fratelli d’Italia e del Pd.

Tutto ciò per denunciare e rimarcare il malcontento verso l’attuale governo italiano. “Ricordate quella piccola somma rubata dalla Lega? Una parte di quei miseri 49 milioni di euro, che si dice vengano restituiti ad un tasso molto più basso del mutuo per una persona che compra casa, magari sarebbero potuti servire alle Università, come molti altri fondi sparsi per l’Italia senza uno scopo preciso, intascati dai Ladri seduti sulle loro poltrone”.

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