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Le città smart sono una realtà sempre più universale e proiettata verso il futuro. Una realtà che ha preso piede soprattutto in Cina.
L’aspetto più straordinario però è che a essere coinvolte non sono solamente le grandi città. Anche i piccoli borghi hanno saputo innovarsi, diventando smart.
La Cina ha insomma abbracciato l’era tecnologica in una maniera che potrebbe fare da “trampolino di lancio” anche per altri Paesi. In primis l’Italia, che proprio per questo motivo ha annunciato di voler intraprendere un cammino condiviso.
L’obbiettivo? Sviluppare una sinergia in cui le risorse e le conoscenze made in Italy si uniscano alle straordinarie potenzialità e alle competenze tecnologiche cinesi.
Le città smart monopolio della Cina
Come abbiamo visto, è la Cina a detenere il maggior numero di progetti per città smart.
La tecnologia si respira in tutti gli aspetti della vita quotidiana. A Yinchuan, per esempio, il traffico è sorvegliato in tempo reale grazie a dispositivi smart dal funzionamento molto simile ai QRcode a cui siamo abituati.
Vivere iperconnessi si può. Nonostante gap generazionali, nonostante gli ostacoli geografici alle infrastrutture. Problemi che per molte realtà nostrane sembrano insormontabili, ma che in Cina non hanno arginato il progresso tecnologico.
Con risultati avveniristici che sono sotto gli occhi di tutti.
La Cina può vantare fino a 500 progetti di città smart; esattamente la metà dei progetti di tutto il mondo.
Tecnologia green, le smart cities sono anche ecologiche
La tecnologia non deve tuttavia essere sinonimo di sfruttamento irresponsabile delle risorse naturali. E anche in questo senso, la Cina ha saputo tracciare delle linee guida che molti cercheranno di seguire.
Le città smart cinesi sono infatti ipertecnologiche ed ecosostenibili al tempo stesso.
Un connubio difficile da raggiungere, ma che dimostra come sia possibile essere hi-tech e “green”.
I cassonetti delle città smart, per esempio, sono dotati di sensori elettronici sofisticati. Quando un cassonetto è pieno, viene inviata subito una segnalazione alle più vicine vetture della nettezza urbana. In questo modo non si verifica nessun tipo di emergenza rifiuti, neppure nei giorni festivi.
È prevista la costruzione di quasi 300 nuove città “green” su tutta la Cina. Centri abitati all’avanguardia, in cui la tecnologia sposa l’ecologia.
Insomma un primo passo verso quel primato nella lotta all’inquinamento che il Ministro dell’ambiente Chen Jining aveva preannunciato in un’intervista al “Wall Street Journal” già nel 2016.
L’Italia e la Cina in cammino verso il futuro
È sulla base di questi dati che l’Italia ha deciso di intraprendere un dialogo a doppio binario con la Cina.
La speranza è quella di riuscire a integrare le nostre conoscenze e skills con un livello estremamente avanzato di tecnologia e urbanistica.
L’innovazione, anche in Italia, dovrà quindi seguire il glorioso esempio delle città smart cinesi. Solo in questo modo sarà possibile uno sviluppo che sia davvero etico, sostenibile e al tempo stesso produttivo nel lungo periodo.
Questi argomenti sono stati oggetti del convegno “Smart Cities and Digital Transformation Dialogue”. Un evento organizzato dalla Link Campus University e che ha visto la partecipazione anche di ChinaEU.
Secondo il presidente Luigi Gambardella, infatti, la creazione di nuove smart cities incentiverebbe una collaborazione molto proficua tra Italia e Cina.
Shangai e Beijing le città più “smart”
Ma quali sono i vertici della tecnologia urbana in Cina?
Shangai, ovviamente, è stata una delle “pioniere” in questo senso.
All’inizio del 2018 già un terzo dei suoi abitanti usufruivano della Citizen Cloud; una piattaforma digitale coadiuvata da un’app, che gestisce autonomamente un centinaio di servizi governativi per i cittadini.
Le videocamere in tutta la città consentono alle aziende e alle compagnie di avere accesso in tempo reale ai flussi del traffico.
Inoltre, i parcheggi sono dotati di un chip che segnala in tempo reale la disponibilità di posti liberi nei dintorni, direttamente sul cellulare tramite app.
Beijing invece è all’avanguardia per quanto riguarda le transazioni finanziarie.
Cash, addio; gli abitanti di Beijing pagano qualsiasi acquisto direttamente da mobile.
Anche il costo dei trasporti pubblici è ormai interamente gestito dall’app Huawei; basta un tocco sullo schermo dello smartphone per viaggiare su treni e bus.
Il sistema del pagamento mobile sta coinvolgendo anche la metropolitana, dove anziché del biglietto è necessario uno swipe sull’apposita applicazione.
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