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Earthshot Prize: 5 idee per salvare il pianeta

Le soluzioni per combattere i problemi del mondo

Earthshot Prize

L’Earthshot Prize ogni anno propone idee e soluzione per risolvere i problemi ambientali che affliggono il pianeta. Quest’anno ci sono cinque vincitori, con cinque idee geniali e concrete per salvare il pianeta. Scopriamole insieme.

Cos’è l’Earthshot Prize

L’Earthshot Prize è un concorso annuale promosso dal Principe William e dal divulgatore scientifico David Attenborough.

I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e i problemi ambientali sono le più grandi sfide che l’umanità si ritrova a dover affrontare.

Per fortuna ci sono molti esseri umani che al contrario si ingegnano per trovare delle soluzioni concrete al problema.

Ogni anno l’Earthshot Prize premia cinque di queste soluzioni e i suoi ideatori, con un milione di sterline, che servirà a finanziare il progetto stesso. Ecco i cinque vincitori di quest’anno.

Mukuru Clean Stoves

Charlot Magayi, nata e cresciuta a Mukuru (Kenya) è l’ideatrice e fondatrice di Mukuru Clean Stoves. Tra i tanti problemi che affliggono i paesi in via di sviluppo c’è quello dell’esalazione dei fumi della combustione di legna e carbonio nelle cucine.

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Mukuru Clean Stoves

Esalare questi fumi, per un bambino, è come fumare un pacchetto di sigarette al giorno. Queste cucine sono molto dannose e pericolose e dopo averlo provato sulla sua stessa pelle Magayi ha ideato e fondato la Mukuru Clean Stoves.

Le stufe di Magayi hanno una stazione di cottura a tre strati, che riduce di molto i fumi di cottura e limita l’utilizzo del combustibile. Esse sono realizzate con metallo riciclato e riducono del 60% il combustibile utilizzato e hanno cambiato la vita di molti kenyoti.

Earthshot Prize: Kheyti

Dall’India arriva la serra pop-up Kheyti, creata da Sathya Raghu Mokkapati e Kaushik Kappagantulu. Si tratta di una serra in scatola che costa la metà di una serra tradizionale e occupa il 2% dell’appezzamento di suolo.

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Kheyti, la serra pop-up

Essa è stata pensata per proteggere i raccolti dagli eventi climatici estremi e dalla crisi climatica.

Il corpo speciale del Queensland Indigenous women’s rage network

Il progetto che arriva dall’Australia prende il nome di Queensland Indigenous women’s rage netwok. Si tratta di una squadra al femminile che si è incaricata di proteggere gli ecosistemi più importanti dell’Australia.

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Le guardiane della barriera corallina

Tra di esse c’è un corpo speciale composto da 60 donne che si occupa della barriera corallina e di tutto ciò che vive al suo interno. Come le tartarughe marine rimaste impigliate nelle reti dei pescatori o la cura delle praterie di alghe. Ma si occupano anche dell’entroterra, come il progetto per monitorare la propagazione degli incendi nelle foreste.

Earthshot Prize: Notpla

Le alghe sono molto importanti. Esse assorbono CO2, ma non solo. Ve ne sono in abbondanza e crescono rapidamente.

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Ooho, la membrana di notpla

È per questo che i fondatori della startup londinese Notpla hanno deciso di utilizzarle per creare un nuovo tipo di packaging. Si tratta di un packaging biodegradabile e commestibile.

Forse avrete visto l’azienda quando ha presentato Ooho, una membrana biodegradabile utilizzata, tra l’altro, per il packaging di liquidi. Ooho è stata presentata alla maratona di Londra. La startup ha offerto ai corridori degli energy drink contenuti nella membrana. Quest’ultima, alla fine, è stata mangiata o si è completamente dissolta.

Notpla ha presentato quest’anno un nuovo prodotto: delle scatole realizzate con la stessa membrana che sono già state testate da un servizio di delivery.

44.01

Talal Hasan, dall’Oman, ha ideato una tecnica per catturare l’anidride carbonica. Il progetto, che prende il nome di 44.01, prevede di iniettare la CO2 disciolta nell’acqua direttamente dentro alcune rocce di peridotite. L’anidride carbonica reagisce con la peridotite fino a formare un minerale stabile.

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44.01 – l’anidride carbonica catturata nella roccia

L’Oman è il posto migliore dove mettere in atto questa tecnica. Qui la peridotite, che solitamente si trova diversi km sotto il livello del mare, è stata riportata in superficie dall’attività tettonica.