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Detroit Become Human: parliamo del gioco

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Detroit Become Human è un gioco ad effetto farfalla sviluppato dalla Quantic Dream. Musiche meravigliose e grafica eccezionale, ma non solo: tre storie avvincenti con molteplici finali inaspettati. Tutto questo è uno dei capolavori più amati di sempre se parliamo di videogame narrativi ad effetto farfalla. Lo ammetto, questo gioco mi ha fatto provare emozioni contrastanti: mi ha fatto arrabbiare e  mi ha fatto piangere. Ho provato simpatia per tutti e tre i personaggi, ma ho amato in particolare Markus. Sino ad ora ho scoperto cinque finali alternativi e me ne mancano ancora tantissimi da scoprire. Se avete la PlayStation 4 e siete interessati ad un gioco a singolo giocatore non dovete assolutamente perdervelo.

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Qui ci sono i tre protagonisti: Kara, Markus e Connor.

Detroit Become Human: e se la AI prendesse coscienza e provasse sentimenti?

Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se l’intelligenza artificiale iniziasse a provare empatia evolvendosi e diventando “umana”? In questo gioco si affronta proprio questo tema, scopriremo insieme a tre androidi cosa può accadere quando una AI sviluppa autocoscienza. Qui la Quantic Dream è riuscita a creare una storia interattiva in grado di provocare emozioni genuine tra i giocatori. Poi in base ad ogni partita potrete scegliere quello che è importante per voi esprimendo scelte etiche o meno, potrete scegliere se essere i cattivi oppure i buoni della vostra storia.

Non voglio spoilerare troppo, cercherò di parlarvi del gioco senza svelare finali o fornire indizi troppo significativi. Le conseguenze delle vostre scelte hanno un peso: delle volte saranno scioccanti, altre volte delle piccolezze. Il gioco sembra fluire in maniera del tutto naturale, nessuna scelta o decisione è forzata o innaturale. I tre personaggi che utilizzeremo sono: Kara, Markus e Connor. Kara è una madre sostitutiva per una bambina che subisce abusi in famiglia, Markus inizia la sua esistenza come assistente di un artista anziano che gli insegnerà molte cose, Connor è un androide creato da un’azienda all’avanguardia progettato per rintracciare i Devianti (androidi che hanno interrotto la loro programmazione).

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Ecco come sono gli androidi nella loro vera forma.

La storia e l’ambientazione

Il gioco si svolge nella Detroit del 2038, durante il gioco scoprirete come i tre personaggi sono collegati tra di loro. Non vi svelo altro perché secondo me il modo migliore per giocare è addentrarsi nella storia senza alcuna conoscenza anticipata. Meno sapete di quello che potrebbe accadere, meglio è. I personaggi, le ambientazioni e la colonna sonora sono strepitosi. Anche se ci sarà una buona dose di magazzini industriali e strade sporche, ci sono certe parti che sono davvero belle: come il parco ad esempio, o la via dei negozi. Il mondo del futuro è stato realizzato con cura, c’è un’incredibile attenzione per i dettagli. Oltre a questo gli occhi dei personaggi sembrano così realistici e forniscono un livello maggiore a qualsiasi emozione stia provando. Questo li rende così “umani” fornendo una dose ulteriore di immersività al gioco.

Questa umanizzazione dello sguardo rende ancora più inquietanti gli androidi non devianti perché si capisce che sono “senza vita” o coscienza. Anche i movimenti sono realistici in quanto gli androidi si muovono e torcono il corpo proprio come gli umani.

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In questa immagine vediamo Markus in una delle scene del gioco.

Gameplay in Detroit Become Human

Come tutti i giochi della Quantic Dream l’azione è secondaria rispetto alla storia. In questa storia interattiva camminerete in diversi luoghi, farete varie scelte (ci saranno anche delle azioni rapide come inseguimenti da cardiopalma), assisterete a cut-scene e risolverete degli enigmi molto semplici. Questo gioco trova sempre il modo di tenervi occupati, raramente resteremo seduti o cammineremo semplicemente tra le varie strade. Detroit è davvero emozionante e fa un buon lavoro nel tenerci sempre incollati fornendoci delle buone sfide e creando il giusto ritmo.

Alcune sequenze del gioco si svolgono entro limiti di tempo molto stretti: quindi in quei casi dovrete prendere delle decisioni rapide. Questo vi causerà delle emozioni più forti. Posso farvi l’esempio di alcune scene con Kara che vi costringono a pensare e agire rapidamente. Quando ad esempio dovrete cercare un posto per delle cose specifiche, oppure all’inizio del gioco quando dovrete decidere o no se agire per salvare la bambina.

Le vostre scelte in questi casi sono significative e se sbaglierete ci saranno delle gravi conseguenze. Questa sensazione di disperazione se la storia non va come vorreste, è una delle emozioni che proverete spesso durante il gioco.

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Connor è un modello di androide molto avanzato.

La scelta è sempre il fattore decisivo

La parte più importante di questo gioco è la scelta. Prima di Detroit le scelte erano molto “basic” ad esempio andare a destra o sinistra oppure essere il buono o il cattivo. In questo gioco dovrete pensare veramente prima di agire (cosa molto stressante nei momenti che esigono una rapida scelta). Facciamo l’esempio di Markus che deve scegliere se lasciar scappare o meno una persona dalla scena. Se lo lascia scappare suonerà l’allarme e potrebbe rischiare di non fare le cose nella maniera corretta però se lo uccide…era solo un ragazzo innocente. Questa scena è molto importante soprattutto per come Markus verrà percepito agli occhi del pubblico per conto degli androidi. Dovrete prendere una scelta importantissima nella frazione di pochissimi secondi, e le conseguenze di una scelta errata saranno disastrose.

In questo gioco ci sono molti di questi momenti, dovrete pensare bene alle conseguenze di ogni vostra scelta. La parte più bella del gioco è il modo in cui ti fa sentire quando devi compiere, ma anche dopo, questo tipo di scelte. Amerete i personaggi, prenderete a cuore le loro storie e desidererete che interpretino la storia a modo vostro. Avrete paura di perdere il controllo dei vostri personaggi, il gioco vi darà una sorta di “lezione” se avrete fatto bene oppure se vi siete spinti sino in fondo essendo cattivi. Infatti abbiamo alcuni momenti dove risulta evidente che ci siano santi e peccatori, ma accade anche che chi pensavamo fosse cattivo in realtà non lo era affatto. Esiste una grigia morale, una sorta di incertezza dove tutto è relativo.

I temi affrontati in Detroit Become Human

In questo gioco vengono affrontati dei temi molto importanti come: abuso minorile, religione organizzata, amore, perdita, pericoli della tecnologia, razzismo, natura del potere ecc. Anche se nella storia con Markus ci sono attimi in cui un concetto sembra essere spinto un pochino troppo oltre. Detto questo c’è tantissimo da amare in Detroit, è un gioco dai grandi ideali, nonostante qualche piccolissima imperfezione ha tante caratteristiche meravigliose ed emozionanti. Vi capiterà di far scendere qualche lacrima durante il percorso, è tutto normale. Sarebbe bello farne una serie tv.

 

 

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