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Museo dei Videogiochi di Bologna

finalmente riapre dopo 6 mesi.

museo dei videogiochi

Museo dei Videogiochi di Bologna , dopo 6 mesi finalmente riapre. In mostra il valore culturale dei videogiochi che possiamo visitare presso gli spazi organizzati dall’Associazione Bologna Nerd. Gli appassionati del mondo videoludico potranno godere di una mostra interattiva e coinvolgente che parte dal nostro passato, percorre il presente e si lancia verso il futuro del gaming. Finalmente la tanto attesa riapertura, il museo ha un nuovo curatore ed è visitabile dal 14 aprile. Vediamo nel dettaglio cosa possiamo visitare in questo museo e qualche curiosità.

museo dei videogiochi
Il Videogame Museum di Bologna ha finalmente riaperto i battenti!

Museo dei videogiochi di Bologna: il tempio del gaming

Gli appassionati di videogiochi hanno dovuto attendere ben 6 mesi perché il museo venisse riaperto. Infatti i locali hanno subito un lungo restauro, durato ben 5 mesi. Leandro Macrini, il nuovo curatore del museo, guida con passione il nuovo percorso espositivo permettendo ai visitatori di immergersi nella storia dei videogames attraverso pezzi unici e postazioni giocabili. Si trova in via Vittoria, il suo scopo è promuovere il divertimento e l’intrattenimento tra persone di tutte le età che hanno in comune la passione per il mondo videoludico.

Grazie alla passione del proprietario e curatore insieme all’Associazione Bologna Nerd, è stato possibile creare un’esperienza coinvolgente ed interattiva. Per chi non è ancora andato a visitarlo, aspettatevi l’esperienza più coinvolgente di sempre! Infatti l’obiettivo del museo non è solo quello di celebrare l’innovazione e la tecnologia dietro al videogioco, ma soprattutto l’impatto culturale e sociale che ha avuto in noi nel corso degli anni.

museo dei videogiochi
Ecco la locandina della riapertura.

Cosa troviamo nel museo

Al suo interno ci sono 15 postazioni giocabili, riproduzioni di ambienti d’epoca ma soprattutto pezzi unici in esposizione. I visitatori verranno guidati in un viaggio coinvolgente attraverso gli anni in cui i videogiochi si sono evoluti. In questo bellissimo museo possiamo scoprire come i videogame hanno plasmato il nostro mondo nei decenni, diventando parte della nostra vita di tutti i giorni.

Il museo non è solamente una mostra di passaggio, ma è un vero e proprio progetto di edutainment (per chi non sapesse il significato di questo termine: intrattenimento educativo). Il luogo perfetto dove trascorrere il tempo, divertirsi, fare amicizia con persone che hanno la nostra stessa passione e immergerci tra aneddoti e oggetti del passato che abbiamo amato e con i quali siamo cresciuti. In questo museo verremo immersi in un contesto che favorisce la socializzazione tra persone di tutte le età con un clima educativo ma anche divertente.

Il museo apre ogni mercoledì e venerdì dalle 21 e la domenica dalle 16 alle 20.

museo dei videogiochi
Tra i pezzi in esposizione ci sono molti dispositivi rari.

Alcune curiosità sul Museo dei Videogiochi di Bologna

Alcuni mesi fa la triste notizia: il museo avrebbe chiuso i battenti. Le tre associazioni del Nerd Park erano alle prese con un’asta giudiziaria e un’iniziativa di crowdfunding.  Ancora oggi nella sede ritroviamo due di queste associazioni, per l’inaugurazione del Videogame Museum rinnovato. Leandro Macrini, presidente del Bologna Nerd, è un grande collezionista del settore e ha tentato in tutti i modi di mantenere lo spazio di 600 metri situato nel garage seminterrato di via Vittoria 28/g.

Come sottolinea il Direttore Macrini, “questa riapertura è davvero speciale perché frutto di un lavoro certosino volto a rendere l’esperienza museale più coinvolgente che mai”.

Al centro di questo rinnovamento c’è un restauro completo degli spazi e un nuovo allestimento espositivo progettato per immergere completamente i visitatori nel mondo dei videogiochi. Il percorso, infatti, non si limita a mostrare console e memorabilia storiche. Diventa un’esperienza interattiva che permette di giocare, scoprire e interagire con la tecnologia videoludica in modo mai visto prima.

“Ci aspettiamo che i visitatori rimangano sorpresi e affascinati da quanto abbiamo realizzato”, conclude Macrini. “Abbiamo creato un museo che non è solo un luogo dove ammirare la storia del gaming, ma un’esperienza da vivere in prima persona”. Un’altra piccola curiosità: a fine anno ci sarà la riapertura dell’ala dedicata ai flipper di Federico Croci.