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Un giro nello spazioporto italiano

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La prossima frontiera delle vacanze di lusso è lo spazio. Dopo tanta attesa, sembra che il giorno in cui finalmente anche le persone più comuni potranno vedere la Terra dall’alto, sia quasi arrivato. Pronti a farci un giro nello spazioporto italiano?

Navicelle spaziali che ci permetteranno di cambiare completamente la nostra visione del mondo, di coronare un sogno e di modificare ogni nostro preconcetto, portandoci a due passi dalle stelle. Tra di esse troviamo il BFR, di Elon Musk, il quale ha già staccato il primo biglietto per la Luna e la Virgin Galactic, tra i due principali competitori per il primato al turismo spaziale.

“Chiunque abbia passato un po’ di tempo nello spazio lo amerà per il resto della vita”. – Valentina Tereshkova

Cos’è uno spazioporto

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Uno spazioporto non si discosta poi molto da un aeroporto, con la sola differenza che la meta dei suoi mezzi è appena qualche centinaio di chilometro più su, nello spazio.

Quello che fino ad ora era un settore rilegato ai soli scopi scientifici e militari, apre ora i battenti al grande pubblico. Perciò lo spazioporto non sarà più il luogo di lancio per sonde e capsule lanciate da un missile verso l’infinito, ma un luogo di sogni e speranze decisamente più accessibile.

Ci saranno gates e piste di decollo ed atterraggio, proprio come un normale aeroporto. Scordiamoci di vedere decolli in verticale e missili lanciati a velocità incredibili, countdown ed astronauti in tiro, i futuri voli turistici verso lo spazio saranno più convenzionali.

Lo spazioporto italiano

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Lo spazioporto italiano sorgerà in Puglia, dove già sorge l’aeroporto di “Marcello Arlotta”, nella zona di Taranto-Grottaglie. L’aeroporto è stato scelto dopo un attenta valutazione di tutti gli aeroporti italiani.

Per poter affrontare questo tipo di decolli ed atterraggi, l’aeroporto deve rispettare alcuni criteri fondamentali che riguardano: la lunghezza della pista, le aree di interdizione al volo, la vicinanza con altri aeroporti, ecc. L’aeroporto di Grottaglie era quello che più rispettava i criteri fissati.

Dato che i voli saranno più convenzionali, come detto, e non come al momento immaginiamo siano i decolli verso lo spazio, i lavori da fare non sono poi eccessivi. Si dovranno modificare leggermente le infrastrutture, aggiungere qualche hangar e implementare con aree idonee allo svolgimento di attività tecniche e scientifiche, nonché i servizi che serviranno ad accogliere la clientela dei voli ultralussuosi tra le stelle.

L’accordo con la Virgin

Tutto ciò potrà essere possibile grazie agli accordi presi con la Virgin Galactic, che come detto è tra i primi competitori al turismo spaziale. Inoltre la compagnia possiede già tutti i mezzi per i voli suborbitali. A mancare sono solamente gli ultimi test, ma dovremmo essere pronti per partire alla volta dello spazio nel giro di un paio d’anni.

La Virgin ha già firmato un accordo con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Mentre la Virgin potrà finalmente realizzare i suoi tanto agognati voli turistici, l’ASI potrà avvalersi del suo aiuto per lanciare in orbita esperimenti e strumenti di ricerca. L’accordo prevede inoltre che uno specialista di missione italiano sia a bordo della navicella della Virgin.

Come si svolgerà il volo

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Il volo inizierà come un normale decollo aereo. La nave madre, la Space Knight Two arriverà ad un altezza di 15 chilometri e lì sgancerà la SpaceShip Two, un piccolo razzo che può raggiungere i 100 chilometri di altezza. A bordo dello SpaceShip Two ci saranno sei passeggeri e due membri dell’equipaggio.

Per i passeggeri questo viaggetto tra le stelle costerà la bellezza di 250.000 dollari. Al culmine del viaggio i passeggeri potranno svolazzare per sei minuti all’interno della navicella, provando la microgravità, ed ammirare il pianeta Terra dall’alto.

Dopodichè il razzo planerà nuovamente sulle piste dello spazioporto come fosse un aliante. Il tutto durerà appena 1 ora e 40 minuti.

La Virgin non pagherà un affitto per l’utilizzo dello Spazioporto italiano, ma è prevista una vera e propria cooperazione. Ora a mancare sono solamente le leggi, in quanto in Italia non vi è alcuna legislazione per lo spazio aereo al di sopra delle tratte seguite dai voli di linea.

Manca davvero poco al momento in cui tutto sarà pronto per il lancio, lo spazioporto della Puglia potrebbe essere funzionante già nel 2020.

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