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Biomass: il satellite che monitorerà il carbonio nelle foreste

La missione dell'ESA

Biomass

Il 29 aprile scorso è stato lanciato il satellite europeo per il monitoraggio del carbonio nelle foreste, Biomass, e ora è pronto per iniziare a inviare sulla Terra preziose informazioni per i prossimi cinque anni.

“Dotata di un nuovo radar ad apertura sintetica in banda P, la missione Biomass è progettata per fornire informazioni cruciali sullo stato di salute delle nostre foreste e sui loro cambiamenti, nonché per approfondire la nostra conoscenza del ruolo delle foreste nel ciclo del carbonio” – ESA.

Biomass: la missione

Biomass è il satellite dell’ESA che ha recentemente preso servizio 666 chilometri sopra le nostre teste e che per i prossimi cinque anni e mezzo, o forse di più, ci fornirà preziosissime informazioni circa lo stato di salute delle nostre foreste.

Biomass
Biomass

Si tratta di informazioni senza precedenti, riguardanti le foreste di tutto il mondo e il loro ruolo sul ciclo del carbonio. Inoltre, grazie alle informazioni raccolte, sarà possibile ricostruire la struttura tridimensionale delle foreste, in quantità di biomassa, composizione e altezza degli alberi.

Il satellite è in grado di misurare la quantità di biomassa delle foreste e l’altezza forestale, con una risoluzione di 200 metri. Inoltre, sarà in grado di rilevare eventuali disturbi nell’equilibrio forestale, come il diboscamento, con una risoluzione di 50 metri.

Si tratta di dati fondamentali per calcolare la quantità di carbonio immagazzinato nelle foreste e tenere sotto controllo eventuali cambiamenti.

Il satellite, tuttavia, non monitorerà solamente i livelli di carbonio delle foreste del mondo, ma i dati raccolti serviranno anche a misurare la biomassa nelle regioni desertiche, individuare acqua fossile, studiare le dinamiche delle calotte glaciali, analizzare la geologia sotterranea e analizzare la topografia forestale.

Un grande ombrello per monitorare le foreste

Biomass ha dispiegato il suo ombrello, di 12 metri di diametro, dopo aver raggiunto la quota prestabilita dalla missione.

Ma il satellite non è un semplice ombrello, ma al suo interno contiene una serie di sofisticati strumenti. Il principale è il SAR, un innovativo radar a sintesi d’apertura operante in banda P a 435 MHz. Questo si tratta di un primato assoluto. Biomass, infatti, è il primo satellite a utilizzare questa specifica lunghezza d’onda.

La missione ha scelto questa lunghezza d’onda perché è l’unica in grado di vedere al suolo attraverso la copertura forestale. La lunghezza d’onda a banda P è l’unica a riuscire a penetrare attraverso le fronde degli alberi, arrivare al terreno e rimbalzare su di esso.

C’è, inoltre, un altro fattore importante che rende le misurazioni della missione estremamente precise, e cioè il fatto che il satellite sia stato posizionato a un’orbita eliostazionaria. Ciò vuol dire che il satellite passa sullo stesso punto preciso ogni giorno alla stessa identica ora. In questo modo le misurazioni possono essere coerenti nel tempo.

Biomass: il lancio

Il satellite è stato lanciato il 29 aprile 2025, dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese, ed è il settimo satellite del progetto Earth Explorer dell’Agenzia Spaziale Europea.

Biomass
Biomass – il lancio

Il progetto è dedicato all’osservazione avanzata del nostro pianeta ed è iniziato nel maggio del 2013. L’obiettivo principale di tutto il progetto è proprio quello di studiare le foreste del mondo e in particolar modo le foreste tropicali.

Nonostante le foreste vengano attentamente seguite e monitorate già da terra, dal suolo non è possibile ottenere la stessa quantità di informazioni e con lo stesso livello di precisione di quelle ottenute dallo spazio.

Inoltre, le informazioni raccolte serviranno anche da supporto per i trattati internazionali, come il programma Redd delle Nazioni Unite sulla riduzione delle emissioni da deforestazione.

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