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Elon Musk e l’appello allo stop all’intelligenza artificiale

Le intelligenze artificiali potrebbero essere un pericolo per l'umanità?

Stop all'intelligenza artificiale

Dopo gli ultimi passi avanti fatti dall’intelligenza artificiale, Elon Musk ha deciso di far sapere a tutti i big dell’hi-tech la sua personale opinione a riguardo. Lo ha fatto attraverso una lettera che esorta tutti a smettere di sperimentare con l’AI, prima che sia troppo tardi.

Il rilascio di Chat GPT-4

È stato proprio il recente rilascio di Chat GPT-4 e tutto la confusione che si è creata intorno al fenomeno del web ad aver spinto Elon Musk ed alcuni altri big dell’hi-tech a firmare una petizione per lo stop alla sperimentazione sull’intelligenza artificiale.

Chat GPT
Chat GPT

Chat GPT è un sistema di intelligenza artificiale che è diventato il fenomeno del momento. Non solo, le sue potenzialità sono effettivamente eccezionali e la sua capacità di apprendimento è sorprendete.

Tutto ciò preoccupa in molti. Tutti coloro che ritengono che lo sviluppo improprio dell’intelligenza artificiale sia un serio pericolo al futuro dell’umanità. Tale preoccupazione è, senza dubbio, aumentata dopo che proprio Chat GPT è stata parzialmente lanciata sul web, con il suo ultimo aggiornamento.

Una lettera aperta per lo stop all’intelligenza artificiale

La lettera spiega come sia un rischio continuare su questa strada e di come l’intelligenza artificiale si stia sviluppando troppo velocemente.

Non si tratta di un appello allo stop definitivo, ma solamente parziale. Elon Musk e gli altri big del settore sanno benissimo che è impossibile bloccare il progresso tecnologico. Tuttavia, ciò che chiedono è di fermarsi temporaneamente.

Bisogna fermare temporaneamente le sperimentazioni sulle intelligenze artificiale, almeno fino a quando non avremo a disposizione delle regole efficaci per il suo protocollo.

Lo stop all’intelligenza artificiale conta oltre 1000 firme

Quella di Elon Musk è solo una delle oltre 1000 firme che si leggono sotto la lettera aperta a tutti i big del settore. Insieme a quelle del multimiliardario se ne leggono molte altre illustri.

Come quella di Steve Wozniak, co-fondatore di Apple.

Tra le mille firme c’è anche quella di un italiano. È Domenico Tallia, professore di Ingegneria Informatica all’Università della Calabria, che scrive: “Sappiamo che l’innovazione non si può fermare, ma questo è un caso eccezionale.

Quello che sono in grado di fare queste tecnologie non è chiaro nemmeno a chi le crea. Sta succedendo tutto troppo in fretta. Tra pochi mesi potrebbe essere già pronta una Chat Gpt-5. Ancora più potente.

Queste tecnologie sono destinate a cambiare tutto. Cambieranno il lavoro di milioni di persone. Soprattutto lavori intellettuali”.

Uno stop di sei mesi

Nella lettera si chiede uno stop temporaneo di almeno sei mesi. Tempo che dovrà essere sapientemente utilizzato per creare protocolli in grado di regolamentare le intelligenze artificiali e renderle sicure ed innocue per l’uomo.

Stop all'intelligenza artificiale
Stop all’intelligenza artificiale

In questi mesi tutte le aziende e i governi dovranno impegnarsi a sviluppare protocolli di sicurezza, sistemi di governance dell’AI e riorganizzare la ricerca in modo che essa garantisca sistemi di intelligenza artificiale sicuri, accurati, affidabili e leali.

Invitiamo tutti i laboratori di intelligenza artificiale a sospendere immediatamente per almeno sei mesi lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più potenti di Chat GPT-4.

Questi sistemi di intelligenza artificiale possono comportare gravi rischi per la società e per l’umanità.

I potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi saranno gestibili”, si legge nella lettera.

Non sono solamente le aziende a dover prendere dei provvedimenti, ma tutti i governi. Servono delle autorità governative che dovranno occuparsi di controllare e regolamentare i sistemi di intelligenza artificiale. Le istituzioni dovranno essere in grado di occuparsi dei “drammatici sconvolgimenti economici e politici che l’AI causerà”.

Lo stesso Sam Altman, capo di OpenAI, sviluppatore di Chat GPT, ammette di essere un po’ spaventato dalla sua stessa creazione. “La società ha bisogno di tempo per adattarsi. Negli ultimi mesi, i laboratori di intelligenza artificiale si sono bloccati in una corsa incontrollata per sviluppare e implementare i cervelli digitali sempre più potenti, che nessuno, nemmeno i loro creatori, può capire, prevedere o controllare in modo affidabile”.

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