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Bennu, mai prima d’ora così vicini all’asteroide

L'asteroide Bennu

OSIRIS-Rex, la piccola sonda della NASA che si aggira attorno all’asteroide Bennu, non sta facendo molto parlare di se. Eppure sta lavorando senza sosta, donandoci immagini spettacolari ricche di informazioni e compiendo cose che l’uomo non era mai riuscito a fare prima d’ora.

Ma c’è molto, molto di più nella missione di OSIRIS-Rex, l’asteroide attorno al quale orbita è uno di quelli considerati potenzialmente pericolosi per il pianeta Terra. Ma ancora non è tutto. Si ritiene da tempo che Bennu sia un gemello di quell’asteroide che milioni di anni fa portò la vita sul nostro piccolo pianeta.

Quanti segreti racchiusi in un piccolo masso cosmico, dal diametro di appena mezzo chilometro.

La scoperta di Bennu

Bennu è stato scoperto abbastanza recentemente, nel 1999, per l’esattezza. È stato considerato un asteroide Apollo, ovvero facente parte di un gruppo di asteroidi vicini alla Terra e quindi potenzialmente pericolosi per essa. Inoltre Bennu rientra nella categoria degli asteroidi carbonacei di tipo B, il quale potrebbe quindi nascondere al suo interno i mattoni per la vita.

La missione della NASA OSIRIS-Rex prevedeva di raggiungere uno degli asteroidi di questa fascia e di esaminarlo da vicino, sia per capirne le caratteristiche sia per sventare una catastrofe nel caso la probabilità di impatto aumenti.

L'asteroide Bennu
OSIRIS-Rex arriva su Bennu

Alla fine è stato scelto come obiettivo per la missione proprio l’asteroide Bennu. Il lancio è avvenuto nel 2016 e OSIRIS-Rex ha raggiunto la sua orbita finale il 3 Dicembre del 2018. Da allora sta esaminando l’asteroide, scattando incredibili immagini che invia alla Terra. Recentemente ha stabilito un record, scattando una foto ad appena 600 metri dalla superficie, con una precisione di 50 centimetri.

Ma la missione prevede ancora molte sfide per OSIRIS. Questo infatti dovrà atterrare direttamente sull’asteroide, nel corso del 2020, per raccogliere dei campioni dal suolo e riportarli a casa, sulla Terra. Il rientro è previsto per il 2023.

Le scoperte nei primi mesi di permanenza nell’orbita di Bennu

Sono ormai sette mesi che OSIRIS-Rex si trova in orbita attorno all’asteroide e cosa abbiamo scoperto fino a ora? Bennu è ricco d’acqua, intrappolata nel sottosuolo da un gran numero di minerali idrati. La superficie è ricoperta di crateri, caverne e fori, segno del suo lungo e tormentato viaggio attraverso il Sistema Solare.

Infine, sembrerebbe che Bennu un tempo facesse parte di un oggetto molto più grande, frantumatosi, probabilmente a seguito di un impatto, avvenuto, presumibilmente, tra i 700 milioni e i 2 miliardi di anni fa.

La scoperta dell’acqua sull’asteroide sembra confermare l’ipotesi che questa sia arrivata sulla Terra proprio trasportata da un gemello di Bennu.

Le immagini dell'asteroide
Le incredibili immagini scattate da OSIRIS-Rex

È la conferma di quanto l’acqua sia importante sugli asteroidi, considerati i  responsabili dell’apporto d’acqua sulla Terra. La Terra si è formata in una zona arida e solo in seguito a impatti con asteroidi simili a Bennu ha avuto un apporto di materia organica e acqua di origine extraterrestre”, spiega John Brucato, autore di alcune delle ricerche riguardanti Bennu.

Infine, sembrerebbe che Bennu, nel suo lungo viaggio attraverso il nostro sistema solare, abbia inglobato parti di altri asteroidi, provenienti da altri luoghi del sistema solare e da altre epoche, divenendo un incredibile fonte di informazioni su l’intero sistema.

Un pericolo per la Terra

Abbiamo accennato al fatto che Bennu sia una possibile minaccia per la Terra. Tuttavia le informazioni che ne sono state ricavate avvicinandosi ad esso sembrano essere molto più importanti di qualsiasi ipotetica apocalisse. Anche perché l’asteroide non si avvicinerà alla Terra se non prima di altri cento anni. Abbiamo quindi tempo per prepararci al suo arrivo.

Le probabilità attualmente stimate che nel prossimo secolo Bennu colpisca la Terra sono circa 1 su 2700 e gli strumenti a disposizione oggi non sarebbero efficaci a sventare la minaccia. Ma abbiamo ancora oltre un secolo per prepararci e sicuramente troveremo un modo per sventare questa minaccia.

Nel frattempo dovremmo continuare a scrutare cosa nasconde questo piccolo e prezioso asteroide, per scoprire alcuni dei misteri dell’universo e forse l’origine della vita sulla Terra.

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