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Il buco nero al centro della Via Lattea

La foto di Sagittarius A*, uno scatto storico

Buco nero al centro della Via Lattea

È stato fotografato il buco nero al centro della Via Lattea. La foto di Sagittarius A* ha fatto velocemente il giro del mondo e, a tre anni dalla realizzazione della prima foto di un buco nero, questo è tra gli eventi più importanti nella storia dell’astrofisica.

La seconda foto di un buco nero: come è stata realizzata?

L’immagine forse non sarà bellissima e in molti non potranno capire l’incredibile valore che in realtà essa ha.

Buco nero al centro della Via Lattea
Sagittarius A*, la prima foto del buco nero al centro della Via Lattea

Per realizzarla è stata utilizzata la stessa tecnica utilizzata per realizzare la prima foto di un buco nero, M87, tre anni fa.

L’immagine è stata ottenuta con le onde radio, che di per sé sono invisibili. Per renderla visibile è stata successivamente colorata.

L’immagine è la combinazione delle misurazioni di otto diversi radiotelescopi sparsi in tutto il mondo.

EHT e il buco nero al centro della Via Lattea

La foto è stata realizzata dalla collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (EHT), con il contributo dell’INAF (Istituto Nazionale Astrofisica), dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università di Cagliari.

L’incredibile risultato ottenuto è stato pubblicato in 10 articoli su The Astrophysical Journal Letters.

L’annuncio è stato dato a partire dall’European Southern Observatory, in Germania.

Questo scatto storico segna un momento importante per tutta la comunità scientifica. La prova schiacciante di ciò che fino ad ora poteva solamente essere teorizzato. La “scoperta” scientifica più importante dell’anno.

L’EHT, il gruppo internazionale che ha realizzato lo scatto, è formato da oltre 300 ricercatori, sparsi in 80 istituti di tutto il mondo.

Otto radiotelescopi per una foto

Come dicevamo, lo scatto ha visto l’utilizzo coordinato di ben otto radiotelescopi sparsi in tutto il mondo. Tra di essi anche l’Alma (l’Atacama Larga Illimeter Submillimeter Array), il più potente del mondo.

Alma
Ci sono voluti otto radiotelescopi per realizzare l’immagine di Sagittarius A*

Gli otto radiotelescopi sono stati utilizzati come fossero un solo grande strumento, puntandoli tutti, sincronicamente, verso il centro della nostra galassia.

I dati risalgono all’aprile 2017, quando questa attività sincronizzata si è protratta per alcuni giorni. Le lunghe ore d’esposizione e gli anni di lavoro per la realizzazione dello scatto, hanno portato a realizzare un’immagine che segna un punto di svolta importante per tutta la ricerca astrofisica.

La prova dell’esistenza del buco nero al centro della Via Lattea

“Lo abbiamo sognato per anni!”

Queste sono state le prime parole dei ricercatori che hanno presentato la foto del buco nero al centro della Via Lattea al mondo.

È un risultato tanto atteso perché dimostra la correttezza delle previsioni contenute nella teoria della relatività di Einstein. Questo è un bellissimo giorno per la ricerca perché adesso abbiamo la prova geografica e visibile di quanto sia importante la collaborazione internazionale nel campo della ricerca.

È la prova che l’Italia è presente nei più importanti risultati scientifici, lavorando in sinergia. Ottenere questa immagine è stato il nostro obiettivo sin dall’inizio del progetto e poterla rivelare al mondo oggi ci ripaga di tanti anni di lavoro”, racconta Marco Pallavicini, vicepresidente Infn.

Come è fatto il buco nero al centro della Via Lattea

Potremo pensare che dopo il primo scatto del 2019 la strada verso altre fotografie dello stesso genere sia spianata. In realtà i ricercatori spiegano che non è stato così facile realizzare questa immagine.

Buco nero
Buco nero – concept

Sebbene Sagittarius A*, il buco nero al centro della Via Lattea, sia molto più vicino rispetto a M87, perché è molto più piccolo e il gas che lo circonda ruota molto più velocemente, così velocemente che impiega appena pochi minuti a effettuare un’orbita completa.

Sagittarius A* si trova a 25 mila anni luce da noi, al centro della nostra galassia. Osservare verso il centro della Via Lattea, invece che verso l’esterno, è molto più complesso, perché il nostro sole e il nostro sistema solare si trova in una zona periferica. Ciò vuol dire che tra noi e il buco nero c’è una grande quantità di soli, sistemi solari, polveri e gas, che disturbano le osservazioni.

Ciò non ha reso possibile creare un’immagine nitide, tuttavia, si tratta ugualmente di un risultato straordinario.

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