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Yemen: cosa c’è nel pozzo dell’inferno

Yemen: una squadra speleologica dell’Oman ha effettuato una spedizione del famoso Pozzo di Barhout, anche detto Pozzo dell’Inferno. Ecco cosa hanno trovato.

Yemen: il Pozzo dell’Inferno non fa più paura

Finalmente è stata effettuata la prima discesa nel famoso Pozzo dell’Inferno, ovvero il Pozzo del Barhout nello Yemen.

Si tratta di una meraviglia naturalistica che sino ad oggi aveva spaventato anche i più indomiti speleologi. Infatti, si è sempre creduto si trattasse di una prigione naturale, in cui molte persone sono state gettate per espiare le loro colpe, ma anche soprannaturale.

yemen pozzo inferno
Molte sono le leggende legate al Pozzo dell’Inferno nello Yemen

Perché? Beh, sono molte le leggende che vertono intorno a questo pozzo, adesso però una squadra di speleologi dell’Oman ha finalmente trovato il coraggio ed i mezzi per scendere nelle profondità di questa particolare zona del globo.

Cos’è il Pozzo dell’Inferno nello Yemen?

Si tratta di un minacciosissimo antro della Terra. Ha un’apertura di 30 metri, oscura e – lo ripetiamo – molto profonda.

Si trova nel deserto di Al-Mahra nello Yemen e si espande per circa 112 metri sotto la superficie terrestre.

Dal suo ventre provengono strani suoni, come lamenti, e odori nauseabondi. Per questo molte leggende dicono che sia una prigione soprannaturale, una sorta di inferno dantesco appunto.

La spedizione odierna

Dopo anni, finalmente gli studi effettuati su questo luogo così particolare, affascinante e al tempo stesso pauroso e lugubre hanno portato un team di speleologi a voler vedere con i loro occhi cosa si nasconde nelle fauci di questo antro.

Hanno voluto sfatare miti e leggende ed ecco che cosa hanno trovato: serpenti, animali morti, perle di caverna e molte altre cose che hanno molto di naturale e poco di soprannaturale.

yemen speleologia
Gli speleologi scesi nel Pozzo dell’Inferno dello Yemen hanno rinvenuto solo animali morti e qualche serpente, ma c’è chi ha ancora paura

L’Oman Cave Exploration Team, capitanato dal professor Mohammed al-Kindi, docente di geologia presso l’Università tedesca di tecnologia in Oman ha raccolto campioni d’acqua, roccia e suolo. L’obiettivo era quello di analizzarli per capire cosa causi i rumori e gli odori provenienti dal buco nero dello Yemen.

Una nuova meraviglia geologica

Una volta appurato che non ci sono fantasmi nel Pozzo dell’Inferno dello Yemen, è ovvio che ci troviamo davanti ad una nuova meraviglia geologica tutta da scoprire.

Stiamo parlando di un luogo che è parte integrante della storia dello Yemen, che finalmente potrebbe essere reso di dominio pubblico per spedizioni speleologiche per professionisti ed appassionati.

Dalle analisi effettuate infatti, risulta che i famosi “odoracci” proverrebbero dalle colonie di animali morti rinvenuti nelle sue profondità. Non è chiaro però come queste colonie di animali morti – soprattutto uccelli – siano finite sul fondo del pozzo.

Nonostante i ritrovamenti, gli yemeniti continuano a pensare che ci sia qualcosa di macabro legato a questo luogo e per scaramanzia non vorrebbero organizzare altre spedizioni all’interno dell’antro malvagio.

Yemen e le storie sul maligno

Non è il solo luogo nello Yemen in cui si crede che alberghino figure maligne da cui stare lontani.

I cosiddetti jinn, ovvero geni o demoni, sono parte integrante della cultura del luogo e si pensa che nel Pozzo dell’Inferno ce ne vivano parecchi. Per alcuni questo pozzo sarebbe proprio la porta degli inferi, per tanto non si dovrebbe disturbare il maligno cercando di calarvicisi dentro.

yemen leggende sul maligno
Gli abitanti dello Yemen temono molto le presenze maligne che albergherebbero nel pozzo

Molti residenti della zona hanno paura anche solo ad andare vicino al pozzo per paura che la sfortuna si abbatta sulle loro famiglie e sulle loro case.

Nonostante non sia tra le cavità più profonde della Terra, il Pozzo dell’Inferno nello Yemen è sicuramente la più misteriosa ed interessante da visitare. Adesso forse sarà possibile farlo, sempre che le leggende non siano più forti della scienza e dell’occhio umano.