Enkey Magazine
Sito di informazione tecnologica

Piove al Polo Nord, la crisi climatica peggiora

La crisi climatica esiste, gli ultimi mesi ne sono una chiara dimostrazione

Piove al Polo Nord

Quanti problemi accompagnano l’umanità di questo secolo. Tra crisi sanitaria, economica, sociale e politica, spesso ci dimentichiamo di un altro grave problema: la crisi climatica. Come sta andando la situazione clima? Molto male a dire la verità. Sebbene all’inizio della crisi sanitaria, grazie anche ai vari lockdown, sembrava che il pianeta stesse tirando un sospiro di sollievo, alla fine, in realtà, non si è rivelato essere sufficiente. La crisi climatica peggiora, tanto che piove al Polo Nord. E sì, è una cosa negativa, molto negativa. Scopriamo insieme che cosa è successo al clima negli ultimi mesi.

Estate 2021: la dimostrazione che la crisi climatica esiste

Purtroppo ci sono ancora tanti negazionisti. Moltissime persone che ritengono che la crisi climatica non esiste, che sia solamente un’invenzione. E allora mi domando, ma questi negazionisti dove sono stati durante quest’estate 2021? Non hanno forse visto gli effetti devastanti della crisi climatica sul pianeta.

Piove al Polo Nord
L’estate 2021 è la peggiore di sempre, caldo record, scioglimento dei ghiaccia e piove al Polo Nord

Gli ultimi tre mesi sono stati la dimostrazione che la crisi climatica esiste e anche i più scettici dovrebbero aprire gli occhi dopo gli ultimi avvenimenti.

Il mondo va a fuoco. Letteralmente. Brucia l’Italia e gran parte dell’Europa, brucia la California. Addirittura la Siberia sta bruciando! Tutti questi incendi non fanno altro che aumentare il problema, con altissimi livelli di emissioni di CO2.

E come non parlare delle temperature registrate. Quest’anno, nel mese di luglio, la temperatura media globale è stata di 16,73 gradi, non è mai stata così alta da quando si è iniziato a misurarla (142 anni).

In Italia abbiamo registrato la temperatura europea più alta di sempre, con i 48,8 gradi registrati a Siracusa.

Piove al Polo Nord

Tra tutti gli eventi straordinari registrati nel corso di quest’estate non possiamo non menzionare un altro. È il 14 agosto del 2021, ci troviamo non molto lontano dal Polo Nord, precisamente sulla Calotta glaciale della Groenlandia, a 3216 metri di altitudine, e sta piovendo.

Summit Station
La Summit Station, la stazione di ricerca dove è stato registrato il fenomeno

Perché l’evento è straordinario? Perché è la prima volta nella storia che sulla sommità della Groenlandia, a pochi passi dal Polo Nord, cade pioggia e non neve.

In questa zona di norma le temperature sono ben al di sotto lo zero, ma quest’anno, per ben tre giorni, si sono registrate temperature decisamente anomale.

Come se non bastasse in questi giorni si è verificata anche una pioggia abbondante e duratura (alcune ore). Piove al Polo Nord quindi, e non è affatto un bene. La pioggia intacca la già precaria situazione della calotta glaciale, rendendola ancor più incline a scioglimenti.

Piove al Polo Nord: Lo scioglimento dei ghiacciai

Detto ciò non sorprende, quindi, sapere che quest’anno si è anche verificato uno scioglimento anomalo. Come se non bastassero già tutti gli altri problemi, quest’anno abbiamo battuto il record di scioglimento della calotta.

Si stima che, al 16 agosto, si erano sciolti circa 21,3 milioni di chilometri quadrati di superficie ghiacciata, considerata coperta da ghiacciai perenni.

L’accelerazione inarrestabile della crisi climatica

Abbiamo capito che se piove al Polo Nord è un problema molto grave, nonché un forte campanello d’allarme che la crisi climatica sta peggiorando velocemente.

Riscaldamento globale
Non possiamo più aspettare, la crisi climatica peggiora e presto sarà troppo tardi

Non tutto è perduto ancora, eppure gli esperti dicono di stare molto attenti: la crisi climatica non sta rallentando e non la farà almeno fino alla metà del secolo. Tutt’altro seguirà un’inarrestabile accelerazione e dobbiamo essere pronti ad affrontarne le conseguenze.

Il livello del mare continua ad aumentare e il processo è irreversibili. Sono anni che ci dicono che dobbiamo mantenere il riscaldamento globale sotto l’1.5. Ma l’ultimo rapporto sul Clima afferma che lo raggiungeremo in meno di 20 anni.

Quando raggiungeremo l’aumento del 1.5° ci saranno ondate di calore, stagioni calde lunghissime e inverni cortissimi. Se dovessimo raggiungere i 2° le ondate di calore raggiungeranno soglie critiche per la salute umana, con danni irreversibili sulle coltivazioni, sulle nostre fonti di cibo e acqua.

Gli esperti avvertono: non possiamo più rimandare dobbiamo tagliare immediatamente i combustibili fossili o i danni saranno devastanti.

Potrebbe piacerti anche