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Chernobyl 35 anni dopo: il risveglio del reattore 4

Riprendono le reazioni di fissione nucleare a Chernobyl

Chernobyl, il reattore si è risvegliato

26 aprile 1986. Chernobyl (Černobyl’). Il più grande disastro nucleare della storia dell’umanità. Maggio 2021, 35 anni dopo. Il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl si risveglia. Cosa sta succedendo? Si rischia un nuovo incidente? Sono necessari interventi urgenti?

Chernobyl 1986 – il più grande disastro nucleare della storia dell’umanità

Tutti conosciamo il più grande disastro nucleare della storia dell’umanità. Siamo a Chernobyl, è il 26 aprile del 1986, all’1:23 (ora locale). L’incedente avvenne al reattore numero 4 della centrale nucleare, sembra durante le procedure di un test sulla sicurezza.

Il disastro di Chernobyl
Quello di Chernobyl fu il più grande disastro nucleare della storia dell’umanità

Tuttavia il test fu rimandato di 10 ore, cosicché a svolgerlo non fu il team prefissato, ma gli impiegati del turno successivo. Sembrava che tutto stesse procedendo da manuale. Nessuno si accorse che, durante il test, il reattore stava diventando sempre più instabile.

Fino a quando un intervento fu reso necessario, proprio sul reattore 4, in piena notte. Mentre la città a pochi chilometri dormiva, nella centrale si tentò lo spegnimento del reattore. Tuttavia la procedura finì per innescare una reazione a catena che portò all’esplosione dello stesso.

Una nuvola di materiale radioattivo fuoriuscì dalla centrale andando a posare nelle immediate vicinanze. Inizialmente l’incidente fu sottovalutato. Ma quando se ne capì l’entità, le autorità si resero conto che l’incidente era stato devastante.

Le conseguenze

La popolazione fu evacuata solamente alcuni giorni dopo. Venne detto loro che l’allontanamento sarebbe stato provvisorio, ma, invece, non fecero mai più ritorno alle loro abitazioni. Molti iniziarono a morire nelle settimane successive al disastro, altri mesi o anni dopo.

Chernobyl
Oggi, il reattore quattro è chiuso all’interno di un sarcofago protettivo

Non fu dato l’allarme al resto del mondo. Ma la mattina del 27 aprile, la centrale nucleare di Forsmark, in Svezia, rilevò un alto livello di radiazioni. Scattò l’allarme, si pensava ad un incidente intero. Di certo non pensavano che l’incidente era avvenuto a migliaia di chilometri di distanza.

Dopo le pressioni degli altri governi, l’allora Unione Sovietica ammise l’incidente, ma le prime dichiarazioni erano davvero scarne. Proprio in quei giorni una perturbazione portò la nube radioattiva in tutta Europa. In pochissimi giorni i livelli di radioattività erano altissimi in Italia, Germania, Francia, Svizzera, Austria, su tutti i Balcani, fino a toccare la Finlandia, la Scandinavia e la costa dell’America del Nord America.

Chernobyl 35 anni dopo

L’incubo di Chernobyl non è finito. Di Chernobyl si continua a morire ancora oggi. In tutta Europa si continuano a sviluppare tumori alla tiroide e leucemie, riconducibili all’incidente del 1986.

Eppure l’incubo di Chernobyl sembra essersi affievolito nelle menti di chi lo ha vissuto e di chi ne ha sentito i racconti. 35 anni dopo i centri abitati a pochi chilometri dalla centrale nucleare sono un luogo surreale, post-apocalittico, che attira moltissimi turisti curiosi e un po’ troppo spericolati.

Ma oggi l’incubo di Chernobyl sembra riaffiorare, come qualcosa che non ci vuole abbandonare mai, qualcosa a cui non puoi dire addio. Come una centrale nucleare che sai come accendere, ma non hai ancora scoperto come spegnere.

Il reattore 4 della centrale nucleare si è risvegliato

La notizia è rimbalzata veloce, attraverso i media: il reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl si è risvegliato. Gli esperti dicono di non preoccuparsi e di non creare allarmismo. Lo avevano detto anche il 26 aprile del 1986.

Chernobyl
Il reattore quattro si è risvegliato, al suo interno sono riprese le reazioni di fissione nucleare

Ma cosa è successo al reattore? “Il reattore brucia come i tizzoni di un barbecue”, così lo descrive il chimico Neil Hyatt. Al suo interno sono sepolte le masse di uranio coinvolte nell’incedente di 35 anni fa. Oggi al suo interno sono riprese le reazioni di fissione nucleare.

I sensori che tengono sotto controllo il reattore hanno registrato un numero sempre crescente di neutroni. Questo è il chiaro segnale che il reattore si è risvegliato. Ma il segnale proviene da uno dei luoghi inaccessibili della centrale. Dall’interno del sarcofago che chiude il reattore 4. Proprio nel cuore dell’esplosione del ’86.

Ci sarà un nuovo incidente?

La comunità scientifica ha opinioni molto contrastanti a riguardo. Al momento dell’incidente il nucleo del reattore si è sciolto, assieme ad esso le barre di uranio, il rivestimento in zirconio, le barre di grafite e sabbia. Ora tutto è pietrificato in quello che viene chiamato FCM (Fuel Containing Material). All’interno del FCM ci sono 170 tonnellate di uranio irradiato che fa molta paura.

Il conteggio dei neutroni aumenta molto lentamente, il che esclude un incidente imminente. Tuttavia, se l’fcm si dovesse asciugare le reazioni di fissione potrebbero aumentare esponenzialmente, rilasciando energia nucleare in modo incontrollato.

Secondo gli scienziati un ipotetico incidente non avrà le conseguenze di quello del 1986, ma potrebbe far crollare alcune parti dell’edificio, rilasciando nuove radiazioni. Il governo ucraino sta valutando, insieme agli esperti, se e come intervenire.

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