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Come è cambiato il mercato video dopo Netflix

Dalla distribuzione dei film alla pubblicità

Netflix al cinema

La rivoluzione dello streaming video ha cambiato il modo di fruire i film e le serie TV. Ma non solo: sono cambiati anche il modo di produrre i contenuti e il modo di distribuirli nel mondo del mercato video, dopo l’arrivo di Netflix.

Film e serie TV dopo Netflix, cos’è cambiato?

Iniziamo parlando del caso di The Irishman, una produzione Netflix da 160 milioni di dollari che però non riesce a trovare spazio nelle sale cinematografiche. Questo perché, in parte anche giustamente, alcuni cinema non si sentono di occupare una sala per un film che poco dopo (a volte meno di due mesi) approderà su una piattaforma online di streaming come Netflix.

Questo è almeno il pensiero di molte grosse catene di cinema. Piccole realtà hanno invece accettato la sfida, forse puntando ad un pubblico di nicchia che non possiede abbonamenti su piattaforme streaming.

I video dopo Netflix
Una scena di The Irishman che i cinema USA hanno messo al bando

Netflix, in particolare, mette come paletto la possibilità di distribuire sul proprio sito il film dopo sole tre settimane dal passaggio in sala. Per questo motivo The Irishman è stato letteralmente messo al bando dalle grandi catene di cinema negli USA.

Qui si apre il dibattito se ha senso che un prodotto destinato alle sale cinematografiche passi prima dalle sale, una diatriba non solo USA, ma anche nostrana.

Gli ultimi due capitoli de Il Commissario Montalbano sono approdati al cinema una manciata di settimane prima che fossero trasmessi, per altro gratuitamente, in televisione.

Come cambia la pubblicità nel mercato video

Anche la pubblicità è cambiata dopo Netflix, se prima eravamo abituati ad utilizzare le pause pubblicitarie in televisione per andare a spegnere il fuoco in cucina o per andare in bagno, ora la visione di film e serie TV è ininterrotta. Anche tra un episodio ad un altro di una serie è possibile continuare a guardare saltando addirittura la sigla solamente premendo un tasto.

Netflix ha tentato di inserire la pubblicità dei suoi programmi mentre è in visione un film o una serie TV, questo è bastato a scatenare l’ira degli utenti. Il test è fallito e Netflix ha specificato che non ci sarà mai pubblicità nei suoi contenuti.

Questa tecnica è invece ormai ampiamente utilizzata da Facebook e Youtube, e viene definita interruption marketing. Una pratica che interrompe l’attività che sta svolgendo l’utente per mostrargli un messaggio pubblicitario appunto.

Una ricerca di Audience Project ha illustrato le conseguenze per il brand di streaming video se avesse utilizzato definitivamente il modello di interruption marketing.

I risultati sono stati netti: il 58% degli abbonati abbandonerebbe la piattaforma, d’altronde se paghi un canone è normale considerare che non si voglia vedere la pubblicità, anche se essa è autoreferenziale.

I segreti di Netflix

Ma cosa ha reso Netflix così potente? Sicuramente il suo continuo adattarsi ed evolversi in base ai gusti del pubblico. Per esempio non vengono investiti tutti i soldi in progetti americani, ma lavorano molto sulla scelta di prodotti originali in tutto il mondo. Così un prodotto come La Casa de Papel (La Casa di Carta in italiano) di produzione spagnola diventa un prodotto conosciuto in tutto il mondo.

dopo netflix
Il successo incredibile de La casa di carta è dovuto alla distribuzione a livello globale

Si deve poi considerare che Netflix produce direttamente i suoi contenuti e li rende fruibili in tutto il mondo senza problemi legati alle licenze di distribuzione. Questo modo di agire sta cambiando e ampliando anche i gusti del pubblico, influenzati fin’ora dall’egemonia dei prodotti americani.

Il movimento netflixiano è talmente forte, e i budget sono così alti, che molti sceneggiatori e registi stanno passando dal grande schermo allo streaming.

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