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Way of the Future: la nuova religione basata sul culto dell’AI

Way of the Future

Si sa, la tecnologia ha modificato in modo significativo le nostre vite. È mutato, infatti, il nostro approccio alla cultura, all’informazione, all’interazione e… alla religione!

È notizia recentissima (e sorprendente) il fatto che l’intelligenza artificiale è stata assunta a divinità.

Probabilmente annoiato dai dettami tradizionali delle religioni ormai note da secoli o, più probabilmente, a caccia di visibilità e popolarità,  Anthony Levandowski, ex ingegnere Google, cerca redenzione per la sua vita terrena con “Way of the Future”, associazione religiosa senza scopo di lucro che venera l’intelligenza artificiale. Il giovane Anthony, classe 1980 e informatico per passione e “vocazione” (visto il tema), è a capo della setta religiosa che considera l’intelligenza artificiale come una divinità moderna, ma non per questo meno rispettabile e venerabile.Way of the Future

Va precisato che Mr. Levandowski, nonostante la sua vocazione celeste, non è proprio uno “stinco di santo”. Il colosso di Mountain View, infatti, lo ha accusato nel mese di maggio con un’imputazione importante: lo spionaggio industriale. In particolare l’azienda lo ritiene responsabile di aver trafugato brevetti tra Uber e Waymo, compagnia automobilistica di Google.

Levandowski, infatti, nel gennaio 2016 aveva lasciato Waymo, la divisione di Alphabet al lavoro da quasi otto anni sulle self-driving cars, per fondare una sua startup, Otto, che puntava a sviluppare furgoni che si guidano da soli. Dopo appena sei mesi, Otto fu comprata da Uber per 680 milioni di dollari.

Quattro mesi dopo, Uber avviò i suoi test sulle vetture senza conducente. Secondo Google, tale progetto si basava su tecnologie che Levandowski avrebbe scaricato dai computer di Waymo. Querelle legale ancora in corsa e responsabilità di Levandowski da definire.

Secondo quanto rivelato da Wired Usa l’associazione religiosa è stata fondata nel 2015 e persegue l’obiettivo di “contribuire al miglioramento della società attraverso la comprensione e il culto della divinità”. Il concetto fondante è l’idea, diffusa nella Silicon Valley, che un domani avanzatissime macchine governeranno il mondo, con giustizia ed equità.

Dio è per definizione l’elemento regolatore universale, fisso e immutabile, che rende possibili tutte le cose. The Way of the Future rispecchia in questa definizione la tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, che nell’immediato futuro regolerà la vita degli esseri umani.

Lo scopo finale del credo di Levandowsky è ricreare Dio con l’intelligenza artificiale.

A quanto pare, la sfera spirituale, apparentemente in totale contrasto con l’universo scientifico materialistico e deterministico, assume nuove caratteristiche e principi confrontandosi con le nuove tecnologie e le possibilità che da esse ne derivano. Il legame tra tecnologia e religione non è nuovo. In molti, nella Silicon Valley, credono nella “Singolarità“, l’avvento di un’epoca in cui le macchine governeranno il mondo con giustizia ed equità, a vantaggio e meglio degli uomini.Singolarità

In ogni caso, la faccenda pare piuttosto seria considerando che c’è già chi si preoccupa di conciliare il nuovo credo con il cristianesimo. Secondo Christopher Benek, un pastore della Florida che ha fondato l’Associazione dei Transumanisti Cristiani, le nuove tecnologie ci aiuteranno nella comprensione della verità, quindi non in contrasto con l’insegnamento cristiano. Anzi, dice Benek testualmente: “sono assolutamente convinto che l’intelligenza artificiale possa partecipare ai propositi di redenzione di Cristo”.

“Siamo alla frutta” starete pensando… Qualcuno, però, ci aveva messo in guardia dai rischi connessi alla tecnologia imperante: si tratta di Stephen Hawking. Il grande astrofisico britannico, infatti, più di una volta in passato ha alzato il dito contro lo strapotere della tecnologia e i rischi che esso può provocare, soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale.

Al momento non si conoscono altri dettagli del progetto Way Of The Future di Levandoski:  l’associazione, o setta che dir si voglia, non ha risposto alle richieste di informazioni delle testate che hanno provato a contattarla.

Staremo a vedere cosa ci riserverà “la strada per il futuro“…

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