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Robotica umanoide: a che punto è la ricerca

robotica umanoide

La robotica umanoide è senza dubbio uno dei campi più interessanti della scienza odierna. Robot in grado di riprodurre fedelmente quelle che sono le fattezze umane con gambe, braccia, faccia, occhi ecc.
Questo tipo di tecnologia è in continua evoluzione e negli ultimi trent’anni sono stai compiuti passi da gigante importantissimi.

Vediamo insieme a che punto è la ricerca in questo momento.

Giappone e Francia avanti a tutti

Quando si parla di tecnologia, ed in particolare di robotica umanoide, il Giappone è sempre un passo avanti rispetto agli altri. Proprio in questo Paese infatti è stato realizzato quello che a detta di tutti sarebbe il robot più intelligente del mondo: Asimo.
Questo umanoide difatti è in grado di correre ed evitare ostacoli in movimento, di rispondere a semplici comandi vocali, di riconoscere volti e voci oltre ad essere in grado di afferrare oggetti e dosare la forza in questo tipo di operazioni.
Di sicuro uno degli umanoidi più performanti sotto questo punto di vista in grado di agire autonomamente per un gran numero di funzioni.
Sono stati diversi infatti gli anni di lavoro per dar vita ad un progetto che, a detta degli sviluppatori, ha ancora importanti margini di miglioramento.

Anche dalla Francia però giungono novità importanti circa questo campo. Nello specifico si chiama Pepper Robot l’umanoide creato dagli ingegneri francesi della Aldebaran Robotics (nome attuale Softbank Robotics) i quali sono riusciti a dar vita ad un prodotto davvero interessante.
L’umanoide infatti è in grado di dialogare e interpretare le emozioni umane andando a creare delle conversazioni davvero molto interessanti.
Come se non bastasse è stato impiegato anche da alcune aziende le quali lo hanno testato come commesso con risultati davvero interessanti.

E l’Italia?

Ai grandi colossi internazionali risponde anche l’Italia in termini di robotica umanoide. In particolare sono tre i progetti meritevoli di nota.
Il primo è iCub un umanoide dotato di sensori tattili e visivi dal peso di 22 Kg. Nello specifico questo robot è stato progettato per imparare anche dagli errori, in quanto comprende semplici comandi vocali, esprime emozioni (se cosi è possibile definirle) e come Asimo è in grado di afferrare oggetti dosando la forza.

R1 invece è un umanoide con degli obiettivi che potremmo definire un tantino più concreti. Tale umanoide infatti non è particolarmente incentrato sul lato “emozionale” ma è sfruttato molto più in maniera pratica per aiutare nelle faccende domestiche e per svolgere piccoli incarichi.
Tuttavia c’è da dire che oltre ad afferrare oggetti con una certa precisione è anche in grado di dialogare e di riconoscere le persone.

Infine Walk-man il quale presenta una struttura decisamente più imponente rispetto agli altri due. In particolare questo umanoide è pensato come robot soccorritore in grado di prestare soccorso ed assistenza. Funziona tramite controllo a distanza ed è in grado di camminare in luoghi affollati e camminare sui detriti.
Particolare attenzione è stata rivolta nei confronti delle mani le quali sono in grado di utilizzare attrezzi o oggetti e di aprire porte.

Impieghi futuri

Come abbiamo avuto modo di vedere la robotica umanoide ha compiuto senza dubbio passi da gigante nel corso degli ultimi anni e continuerà negli anni a venire a sorprenderci. Gli impieghi futuri sono potenzialmente infiniti e aprono le porte a tantissime possibilità.
Di sicuro questi robot saranno impiegati per lavori di altissima precisione ad esempio per ciò che riguarda le piattaforme spaziali o ancora per missioni potenzialmente rischiose.

Secondo Charles Bolden, numero uno della Nasa, ben presto una colonia di umanoidi sarà in grado di colonizzare marte e di costruire un habitat adatto alla sopravvivenza umana.

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