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Piattaforme rivoluzionarie che permettono di connettere le persone con un semplice swipe. Questo sarebbe potuta essere la definizione per le app dating fino a poco tempo fa. La generazione dei millennials le ha utilizzate e le utilizza ancora oggi sperando di trovare la propria anima gemella, peccato che invece si stia registrando un calo degli ascolti da parte dei più giovani. La Gen Z infatti si sta dimostrando restia ad utilizzarle: l’obiettivo è ritrovare modalità più autentiche per conoscere persone, perché l’anima gemella non esiste e quello che si ricerca e sempre di più qualcosa di tradizionale e unico da portare avanti nel tempo.
App dating e il calo di popolarità tra i giovani
Le nuove generazioni non cercano quindi la famiglia felice del mulino bianco a cui invece hanno tanto aspirato – e ancora aspirano – i millennials. Forse proprio per questo l’esigenza degli under 25 e di ritrovare connessioni significative che non si possono forse ricercare all’interno delle app dating.
Secondo indagini recenti, svolte soprattutto nel Regno Unito, App come Tinder, Bumble o Hinge sono sempre meno usate, tanto che si è arrivato a descrivere questa diffusa stanchezza e frustrazione dei giovani nei confronti delle app di incontri con un fenomeno denominato dating app burnout.

I dati di queste indagini parlano chiaro: tra i milioni di utenti iscritti una larga fetta a smesso di trascorrere il proprio tempo sulle app di incontri o ha deciso nell’ultimo anno di cancellare il proprio account. L’età media di coloro che hanno attuato questo processo è appunto quella che va tra i 18 e i 25 anni. Un trend che si sta osservando essere principalmente tipico dei paesi occidentali, dove si stanno ricercando sempre di più rapporti meno superficiali e più autentici.
Le ragioni della disillusione verso le dating app
Ma perché si sta attuando questa disillusione verso le applique di incontri. A quanto pare il problema principale risiederebbe proprio nella dinamica stessa delle app dating, ovvero il continuo swipe fino ad arrivare a trovare l’essere umano più coerente con i canoni di bellezza ricercati dall’utente.
Queste applicazioni infatti puntano tutto sull’estetica e sulle esperienze come se l’essere umano diventasse un oggetto esposto in una vetrina piuttosto impersonale. Stare su queste piattaforme viene sempre di più descritto come un’esperienza stressante che genera ansia da prestazione e frustrazione di fronte a conversazioni futili che non portano ad incontri reali.

Qui ci si aggiunge poi la questione dell’autenticità. La generazione Z vuole interazioni sincere, non filtrate da algoritmi. In questo contesto sono nate le cosiddette boyfriend application su TikTok, ovvero degli annunci ironici molto personali che gli utenti di questa generazione utilizzano per conoscersi in maniera diversa e più originale. Il contatto avviene tramite un messaggio in Dm che poi si trasforma in un incontro reale dove comunque con ironia avevi attratto un essere simile a te.
Nuove strategie delle piattaforme
Nuove strategie insomma, nuove strategie per conoscere nuove persone affini al nostro profilo e ai nostri interessi. Qualcosa che va oltre l’estetica e punta su intelligenza, creatività e ironia.
Visto che la tendenza è questa, le aziende delle app dating, consapevoli di questo cambiamento in atto, stanno ovviamente cercando di correre ai ripari. In alcune sono state introdotte nuove funzioni innovative come la possibilità di organizzare dei double date virtuali virtuali o di partecipare ad eventi dal vivo promossi direttamente dalla piattaforma. Il focus è quello di rendere le interazioni meno fredde e più reali.
Nonostante questo però il dubbio relativamente all’utilizzo delle dating app rimane. Molti utenti non ne vedono l’utilità e le scartano a priori come metodo per conoscere nuove persone. Forse invertire il trend sarà praticamente impossibile, perché quello che i giovani vogliono è un approccio totalmente diverso che deve porre al centro la spontaneità e la genuinità delle relazioni, cosa che può fare soltanto il face-to-face.

La Gen Z infatti preferisce sempre di più presenziare ad eventi sociali che gli permettono di incontrare faccia a faccia nuove persone. Ecco quindi che si torna un po’ indietro e si cerca di partecipare ad attività sportive, serate universitarie o club culturali in modo da conoscere persone che abbiano i nostri stessi interessi. Anche le forme di matchmaking tradizionali stanno tornando in auge: sempre più persone tornano a sfruttare le agenzie o i servizi che organizzano appuntamenti mirati, utilizzando i social solo come spazio fluido per inquadrare i soggetti proposti.
Una rivoluzione culturale in corso
C’è dunque una vera e propria rivoluzione in corso nel mondo delle app dating e il merito va sicuramente alla nuova generazione di giovani che sente il bisogno di tornare indietro a qualcosa di più stabile, duraturo ma soprattutto realistico.
Si cerca lentezza, amore e spontaneità, cose che un algoritmo non può assolutamente regalare, anche se, negli anni, molte coppie sono nate grazie alle app di incontri, ma altrettante (forse di più) sono nate e poi morte nel tempo di un click, senza nemmeno passare dal caffè al bar per fare conversazione.
