Rocce striate in Canada: le più antiche della Terra

Québec settentrionale. Rive della Baia di Hudson. Non molto tempo fa un gruppo di ricercatori ha trovato qualcosa: sono affiorate delle formazioni geologiche. Le rocce striate del Nuvvagittuq Greenstone Belt potrebbero cambiare ciò che sappiamo sull’origine del nostro pianeta. Cosa sono? Beh, lo scopriremo in questo articolo di oggi, intanto sappiate che ci troviamo in un’area rocciosa che negli ultimi anni aveva attirato geologi da tutto il mondo – e a quanto pare hanno fatto bene ad andare a dare un’occhiata.

Cosa sono le rocce striate?

Partiamo dal principio, ovvero dal descrivere che cosa sono le rocce striate e perché hanno un’importanza tale nel definire l’origine del nostro pianeta. Queste rocce prendono il nome dalle loro caratteristiche venature: sono infatti segnate da linee sottile colorazioni irregolari che testimoniano secoli e secoli, miliardi di anni di evoluzione geologica.

Questa loro conformazione permette di raccontare una storia che risale a più di 4 miliardi di anni fa, ovvero quando il nostro pianeta era ancora un ambiente giovane e particolarmente instabile, per certi aspetti ostile alla vita come la conosciamo oggi.

Nella cintura di Nuvvuaggittuq – Québec settentrionale – negli ultimi anni sono state svolte delle analisi radiometriche che hanno permesso di rintracciare un campione di metagabbro. Questo campione risalirebbe a 4,16 miliardi di anni fa. Cosa significa questo? Che la linea temporale della formazione della crosta terrestre dovrebbe essere spostata indietro.

Una scoperta che riscrive la storia

Questa scoperta riscrive completamente la storia del nostro pianeta. Il dato sul campione di metagabbro È stato infatti confermato attraverso due tecniche diverse, una che misura il decadimento degli isotopi del samario e una che misura invece quello del neodimio.

Entrambe le tecniche hanno riscontrato lo stesso risultato, il che consolida questa scoperta fatta in Canada e ci dice che le rocce striate di questa zona si sono formate a partire da un magma fuso che si è poi raffreddato e cristallizzato nel momento in cui la terra ha iniziato a formare la sua crosta solida.

Fin qui niente di diverso da quello che anche noi sappiamo su quella che è l’origine della Terra. La cosa nuova ed eccezionale e che queste formazioni rappresentano un raro esempio di materiale che è sopravvissuto ai miliardi di anni di attività tettonica. Anni dove hanno avuto luogo erosioni, trasformazioni climatiche ed impatti meteorici. In pratica è come se queste fossero le rocce più antiche mai scoperte del nostro pianeta, il volto della Terra primordiale.

Il fascino delle rocce striate: una finestra sull’Hadeano

Ma c’è una cosa che rende ancora più affascinanti le rocce striate e questa scoperta, ovvero che queste rocce non sono soltanto antiche ma hanno anche un immenso valore scientifico.

Il periodo a cui risalgono è noto infatti come eone Hadeano, ovvero uno dei periodi storici della formazione del nostro pianeta tra i più misteriosi. Di questo periodo non esistono molte tracce materiali, perché stiamo parlando del periodo in cui la crosta terrestre era in gran parte liquida o in via di formazione.

Ora capite perché poter toccare oggi una roccia che ha visto la luce di quel tempo così lontano è una vera occasione per gli studiosi del campo. Secondo alcuni di questi scienziati, addirittura, all’interno di queste rocce potrebbero nascondersi le prime vere tracce di vita. Strutture microscopiche, compatibili con l’attività biologica. Su questo però si stanno facendo ancora delle ipotesi che sono anche piuttosto controverse, quindi quello che per ora possiamo confermare e che siamo di fronte ad una scoperta che può raccontarci ancora meglio come si è formato il nostro pianeta.

Una scoperta da proteggere

Apri amore una piccola parentesi sulla zona in cui sono state trovate queste rocce striate antichissime. Un’area sacra per tutte le comunità in Inuit locali. In particolare la comunità degli Inukjuak è quella che da secoli frequenta la zona e la vive quotidianamente.

Purtroppo durante le attività di campionamento alcune aree di questa zona sono state danneggiate. Addirittura alcuni frammenti sono stati rilevati in maniera illegale e venduti. Questo ha imposto alle autorità locali una pausa nella raccolta scientifica. Oggi si sta cercando di istituire questa zona come parco protetto. Obiettivo: garantire la conservazione del sito permettendo uno studio responsabile condiviso di queste rocce striate.

Una vicenda che ci racconta anche l’altra faccia della scienza, ovvero che non sempre si è di fronte ad una ricerca che punta a scoprire qualcosa utile all’intera umanità, ma ci si trova anche spesso a dover fare i conti con il rispetto e la collaborazione dei territori culturalmente sensibili.

Le rocce striate infatti non sono considerate soltanto un patrimonio geologico, ma sono anche dei simboli culturali e spirituali che sono stati custoditi di generazione in generazione e non possono e non devono essere distrutti.