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La corsa agli schermi pieghevoli è iniziata. Per le case produttrici di smartphone urge una soluzione per contenere le dimensioni senza andare a ridurre la grandezza dello schermo, nascono così doppi schermi e schermi pieghevoli. E se per i primi l’estetica e la comodità lascia un po’ a desiderare per i secondi i problemi sono sempre dietro l’angolo. Nonostante ritardi e rivisitazioni, continuano a non convincere del tutto e anche le garanzie dedicate e le polizze assicurative non bastano.
I modelli pieghevoli in commercio
C’è chi non si fida e studia un doppio schermo, in grado comunque di ampliare lo spazio disponibile per applicazioni e lettura, come LG con il modello G8x ThinQ, chi invece si butta e prova a stupire con schermi pieghevoli.
Lo fa la Samsung con il nuovo Galaxy Fold: 7,3 pollici di uno speciale materiale polimerico molto flessibile e sottile, ma risulta già il secondo tentativo. Infatti il primo schermo si rompeva in fase di chiusura, così Samsung cambia la chiusura, la rende più sicura e rilancia lo smartphone garantendo di aver reso più resistente lo schermo. Tuttavia a pochi giorni dall’uscita del Galazy Fold, si parla già di un successore, con vetro più resistente dello spessore di soli 30 micrometri.
Ma Samsung non molla e lancia anche un altro schermo pieghevole il Galaxy Z Flip, mostrandolo per la prima volta durante la notte degli Oscar. Lo Z Flip sorprende per le sue dimensioni estremamente ridotte e il formato quadrato. Lo schermo, chiamato Infinity Flex Display è un Dynamic AMOLED ricoperto da un Ultra Thin Glass, che viene garantito come uno schermo estremamente durevole.
Ma la Samsung non è la sola, anche Hauawei prova la strada dello schermo pieghevole con il X Mate Falcon Wing con lo schermo edge to edge. Nel frattempo Motorola rilancia un suo classico il Razr, rivisitato in versione moderna, cioè con all’interno uno schermo pieghevole da 6.2 pollici.
Gli schermi pieghevoli sono più fragili?
Cambiano le tecniche, ma sembra che alla lunga i risultati siano sempre gli stessi. Infatti Samsung passa dallo schermo di plastica del Galazy Fold a quello di vetro flessibile dello Z Flip senza riuscire a risolvere i problemi di fragilità.
Alcuni test esterni hanno mostrato come l’Ultra Thing Glass sia davvero molto delicato, e non resista anche ai minimi sfregamenti graffiandosi facilmente. In un video realizzato da Zack Nelson è possibile vedere come il vetro sia sensibile anche a dei semplici sfioramenti con l’unghia. Interrogata in merito Samsung spiega che il cambio schermo costa “solo” un centinaio di dollari e l’applicazione di un ulteriore protezione per il vetro è sempre gratuita, facile capirne il motivo.
Ma neanche il concorrente riesce ad essere più performante. Del Motorola Razr ne parla un giornalista, che aveva fatto notare come il suo smartphone si fosse subito scollato proprio tra la scocca e il display, creando una scomoda bolla.
Forse l’unico al momento a non aver avuto problemi è Huawei anche se una nota nelle istruzioni può destare qualche sospetto riguardo la sua fragilità. L’avvertenza è quella di non aprire lo smartphone a temperature inferiori a -5° C. Niente vacanze in montagna quindi con il Mate X, per evitare spiacevoli sorprese.
Forse vale la pena aspettare ancora un po’ prima di acquistare uno smartphone con lo schermo pieghevole, sembra proprio che la gara tra le case produttrici rischi di far saltare qualche test utile a garantire un prodotto affidabile.
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