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Dalek alla ricerca di vita extraterrestre

Scrutando il cielo alla ricerca di UAP

Dalek

Una nuova missione punta gli occhi al cielo, per scrutare verso l’infinito alla ricerca di prove di vita extraterrestre. Si chiama Dalek ed è una telecamera a infrarossi progettata per cercare tracce di UAP, fenomeni aerei non identificati.

Cosa sono gli UAP

Ultimamente l’interesse per gli UAP è aumentato esponenzialmente e si cercano nuovi sistemi per scrutare il cielo alla ricerca di prove di vita extraterrestre.

Dalek
UAP

Gli UAP hanno preso il posto di quelli che una volta venivano chiamati UFO. Con UAP si intende Unidentified Aerial Phenomenon, fenomeni aerei non identificati.

Con questo nuovo termine si è deciso di ampliare questa categoria, non limitandosi agli oggetti volanti non identificati (UFO), ma a tutti i fenomeni aerei non identificati.

Non si tratta, quindi, solamente di dischi volanti, ma anche di luci e fenomeni non riconosciuti in niente di attualmente spiegabile, come le luci di Hessdalen, manifestazioni luminose occasionali alle quali non è ancora stata data una spiegazione scientifica.

Istituzioni e ricercatori cercano un modo per identificare questi fenomeni e studiarli.

Cos’è Dalek

Dalek è una telecamera a infrarossi progettata per cercare tracce di possibili veicoli extraterrestri. Dalek fa parte del progetto Galileo, dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics.

Dalek
Osservatorio astronomico

Il progetto è guidato da Laura Domine, dell’Università di Harvard, ed è stato presentato alla Lunar and Planetary Science Conference 2025 e pubblicato sulla rivista Sensors.

Nel 2023 era stata evidenziata dalla NASA l’esigenza di sensori altamente reattivi in grado di raccogliere dati in pochi millisecondi, registrando il movimento degli oggetti non identificati, la forma, il colore e il suono.

La telecamera Dalek opera su diverse bande dello spettro: infrarossi, ottica, radio e audio. Non è, inoltre, l’unico strumento del progetto. Altri due osservatori sono in costruzione in Pennsylvania e Nevada.

Il nome e il Doctor Who

Il nome dell’osservatorio del progetto si ispira agli antagonisti della serie televisiva Doctor Who.

I Dalek sono degli alieni, esseri completamente metallici, con un tronco semi movibile, un peduncolo oculare e un braccio meccanico rotante. Questo “contenitore” in realtà tiene in vita degli esseri organici al loro interno e il loro scopo pare essere quello di sterminare tutti coloro che non fanno parte della loro razza e di conquistare l’intero universo.

Il database di Dalek

Gli osservatori già funzionanti raccolgono informazioni su circa 100.000 oggetti al mese. Dalek contribuisce così al più grande database sui fenomeni aerei mai realizzato.

Dalek
Dalek alla ricerca di vita extraterrestre

Questa grande mole di dati raccolti viene analizzata da algoritmi di apprendimento automatico, come YOLO (You Only Look Once) e SORT (Simple Online and Realtime Tracking), per ricostruire le traiettorie degli oggetti volanti.

Nei primi cinque mesi di attività di Dalek il team di scienziati ha esaminato mezzo milioni di oggetti, dei quali il 16% avevano delle anomalie nelle traiettorie. Di questi oggetti 144 sono al momento inspiegabili. Ciò non vuol dire necessariamente che siano veicoli extraterrestri, potrebbero essere fenomeni naturali che ancora non hanno spiegazione scientifica.

Da questa mole di dati devono essere identificati, isolati e studiati quei fenomeni che sembrano provenire da tecnologie sconosciute, le cosiddette tecnofirme.

Le tecnofirme sono una prova dell’esistenza di civiltà extraterrestri tecnologicamente avanzate. Secondo gli scienziati anche un solo oggetto anomalo di questo tipo sarebbe una scoperta sensazionale e rivoluzionaria, segnando un sostanziale passo avanti alla ricerca di vite extraterrestri.