Leviathan di Netflix: un anime ambizioso

In linea con i trend dedicati allo streaming video e alle richieste dell’utente medio, Netflix amplia ancora una volta il suo catalogo anime e aggiunge una nuova produzione. Leviathan è una serie animata uscita lo scorso 10 luglio sulla piattaforma. Una serie che sta facendo parlare di sè da oltre 2 mesi e che oggi siamo finalmente pronti a recensirvi. Sviluppata in collaborazione con lo Studio Orange (BEASTARS e Trigun Stampede) quest’opera non è il classico adattamento giapponese tradizionale, ma una vera e propria trasposizione di una trilogia di romanzi, scritti dall’americano Scott Westerfeld. Cosa piace tanto? L’ambientazione alternativa alla Prima Guerra Mondiale. Scopriamo dunque insieme la serie.

Leviathan: la trama e i protagonisti

La nuova serie animata Netflix ha una storia particolare, ambientata in un contesto di prima guerra mondiale rivisto e trasfigurato in chiave fantasy e steampunk. 

Le fazioni principali della storia sono due. Ci sono i Clankers, che hanno alla base delle loro strategie meccanica ed ingegneria applicate a giganteschi mezzi da guerra, e i Darwinisti, un gruppo di uomini capace di manipolare gli organismi viventi per creare nuove creature biologiche da battaglia.

Ma i veri protagonisti della storia sono 2 giovani. Da una parte c’è un principe austriaco, in fuga dopo la caduta della sua famiglia (Alek), dall’altra una giovane britannica che si traveste da ragazzo per arruolarsi in aviazione (Deryn Sharp). Le strade di Alek e Deryn Sharp si incrociano sulla nave vivente che da il nome a tutta la serie: Leviathan. Questa nave è un enorme dirigibile biologico, capace di solcare i cieli.

Durante le varie puntate si vede come la convivenza forzata dei due gruppi e la storia dei due giovani siano il cuore narrativo di questo format anime. Un anime in cui si mescolano avventura e temi universali come l’amicizia e la fiducia.

Cosa aspettarsi?

Vediamo ora cosa ha detto sinora la critica in merito a Leviathan. Dalla sua uscita lo scorso 10 luglio in distribuzione a livello globale, chi l’ha vista ha detto che l’adattamento della serie è fedele all’originale di Westerfeld. Forse il coinvolgimento diretto dell’autore e dell’illustratore (Keith Thompson) ha contribuito a trovare la chiave giusta per mantenere lo stile estetico di tutto l’universo narrativo.

Una produzione di alto livello, questo va detto, targata Studio Orange – appunto – che ha scelto l’animazione CGI che è riuscita a dare vita a macchine davvero imponenti e creature ibride dall’impatto visivo notevole.

Altro point di valore è la colonna sonora. Questa è targata Nobuko Toda e Kazuma Jinnouchi che hanno collaborato con il compositore dei film Studio Ghibli, Joe Hisashi. Un tocco epico e melodico che hanno reso ogni scena memorabile.

Insomma, Leviathan sta piacendo e se ve lo siete persi vi consigliamo di recuperarla, anche perché il titolo unisce il meglio di grandi mondi: quello della scrittura occidentale di Westerfeld e la capacità tecnica e visiva di uno studio giapponese. Un progetto ambizioso che mira a portare qualcosa di nuovo nel panorama dello streaming anime. 

Leviathan unisce guerra, avventura ed immaginazione

Leviathan piace e va visto perché è una serie che unisce 3 elementi narrativi che catturano moltissimo lo spettatore medio di Netflix: guerra, avventura ed immaginazione.

Una serie che aiuta anche a ritrovare la voglia di scoprire il romanzo e attrae un nuovo pubblico che cerca sempre di più un’estetica potente e una narrazione ricca di emozioni. Per qualcuno, proprio per queste sue caratteristiche, la serie è già un cult delle produzioni animate della piattaforma. Aspettiamo dunque anche il tuo parere in merito.