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La rompighiaccio italiana e il record in Antartide

La nave ha toccato il punto più a sud mai raggiunto

Laura Bassi, la rompighiaccio italiana

Laura Bassi è la rompighiaccio italiana di proprietà dell’Osservatorio di Geofisica Sperimentale di Trieste, che nei giorni scorsi ha battuto ogni precedente record, raggiungendo il punto più a sud mai raggiunto con un’imbarcazione.

Un grande orgoglio italiano, ma dobbiamo ricordare che l’imbarcazione e i ricercatori a bordo non erano lì per questo, ma per portare a termine una serie di importanti esperimenti scientifici e per studiare meglio il clima e i cambiamenti climatici.

Il record della rompighiaccio italiana

A comunicare l’avvenuta impresa sono stati gli stessi ricercatori a bordo, che hanno però ricordato che la loro presenza in Antartide ha altri scopi.

Laura Bassi, la rompighiaccio italiana
Laura Bassi, la rompighiaccio italiana

La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi, di proprietà dell’Osservatorio di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste ha toccato il punto più a sud mai raggiunto da una nave.

Si tratta della 38esima spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, pilotata dall’Università Parthenope di Napoli. A bordo quattro ricercatori italiani partiti dalla Nuova Zelanda lo scorso 6 gennaio.

Il sito raggiunto dalla Laura Bassi e dal suo equipaggio è un punto all’interno della Baia delle Balene, all’interno del Mare di Ross. La nave ha raggiunto la latitudine 78° 44.280’ S, il punto più a sud mai raggiunto.

Questo punto della baia non è raggiungibile tutto l’anno e i ricercatori assicurano, inoltre, che non si tratta di un record reso possibile dallo scioglimento dei ghiacciai causato dal riscaldamento globale.

Si tratta di una variabilità annuale, dicono i ricercatori. È anche vero che per avere un quadro preciso del clima di questa zona bisognerebbe tornare qui ogni anno.

Lo studio del clima della rompighiaccio in Antartide

Proprio lo studio del clima che cambia in Antartide rientra nel programma di ricerca del team di ricercatori a bordo della rompighiaccio Laura Bassi.

Laura Bassi, la rompighiaccio italiana
Laura Bassi, la rompighiaccio italiana

Per studiare il clima della zona non è sufficiente averla raggiunta, ma occorrono dei dati registrati nel lungo periodo e annualmente.

È normale, secondo i ricercatori, che in alcuni periodi dell’anno si riesca a navigare fino a quel punto, anche se fino ad ora nessuno era mai arrivato fin lì.

La rompighiaccio attraversa una sottile lastra di ghiaccio che galleggia sulle acque fredde e dense, che seguono un moto che parte dall’Equatore. Tale moto è fondamentale per mantenere il clima mite sul pianeta.

I ricercatori tornano qui ogni anno per controllare la densità delle acque del Mare di Ross. È proprio tale densità che consente alle correnti di scendere in profondità e di essere redistribuite negli altri oceani del globo, fungendo da climatizzatore naturale. Climatizzatore che risulta essere fondamentale per la vita negli oceani e sulla terraferma.

Il lavoro dei ricercatori

I ricercatori a bordo della rompighiaccio italiana Laura Bassi misurano la temperatura e la salinità delle acque del Mare di Ross, in Antartide, nel corso di ognuna delle loro spedizioni.

Ciò consente loro di mantenere un database aggiornato. La temperatura e la salinità sono gli elementi che ne determinano la densità. Infatti, più l’acqua e fredda e ricca di sale più è pesante.

Un’alternazione eccessiva di questi elementi rischia di compromettere le correnti oceaniche ed è un rischio concreto, visto il riscaldamento globale. Per questo il lavoro di monitoraggio svolto dai ricercatori è fondamentale.

Lo scioglimento dei ghiacci è uno degli elementi che influenza maggiormente la densità dell’acqua. I ricercatori hanno spiegato, infatti, che alcuni anni fa lo scioglimento dei ghiacciai della Terra di Amundesen ha rilasciato una grande quantità di acqua non salata nelle acque del Mare di Ross, diminuendone la sua densità.

Fortunatamente al momento la situazione sembra essere abbastanza stabile. Anche per un indebolimento dei venti a partire dal 2015 che ha ridotto l’arrivo di ghiacci che dall’oceano vengono spinti all’interno della Baia delle Balene.

La diminuzione di tali ghiacci, oltre ad aver riequilibrato la salinità del mare, ha anche lasciato spazi di mare aperto che la rompighiaccio ha potuto utilizzare per arrivare a segnare il suo record.