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Deathloop: non il solito sparatutto

Originale, sorprendente, coraggioso e soprattutto diverso

Deathloop

Originale, sorprendente, coraggioso e soprattutto diverso. Deathloop, il titolo presentato per Pc e Playstation 5 da Arkane Studio, non è il solito sparatutto. Non è perfetto e chi l’ha provato ha riscontrato qualche pecca e imperfezione, ma sicuramente non deluderà chi cerca qualcosa di diverso.

Uscita di Deathloop

Deathloop è uno sparatutto in prima persona realizzato da Arkane Studio e pubblicato da Bethesda Softworks, per Microsoft Windows e Playstation 5. Il titolo è uscito lo scorso 14 settembre. Le aspettative, forse, non erano altissime, eppure sin da subito ha fatto parlare di sé per le sue caratteristiche peculiari.

Deathloop
Deathloop è uno sparatutto in prima persona realizzato da Arkane Studio e pubblicato da Bethesda Softworks

Con questo titolo Arkane ci porta per mano all’interno di Blackreef, l’isola dove ci viene raccontata e dove vivremo la storia di Colt, il protagonista che impersoneremo.

Ma non si tratta del solito sparatutto. In questo titolo, infatti, la narrazione assume un ruolo molto importante, cosa che raramente accade nel genere.

La sfida quadrimensionale

Il concept del videogioco è intrigante, complesso e ambizioso. Una storia leggendaria e incredibile. Un complicato enigma quadrimensionale che porta il protagonista a viaggiare tra le dimensioni e a rivivere sempre lo stesso giorno.

Sì, perché qualcosa è successo sull’isola di Blackreef e i suoi abitanti, compreso il nostro protagonista, sono costretti a rivivere sempre lo stesso giorno, in un allucinante loop che solo Colt può spezzare.

Spezza il loop” dicono i messaggi. “Provaci”, lo sfida Julianna (uno dei personaggi principali che accompagna il protagonista).

Il primo giorno di Colt

Come dicevamo la trama è il punto forte di Deathloop, che per la prima volta porta un coinvolgimento emotivo all’interno di uno sparatutto.

Colt
Colt è il protagonista del videogioco e non ricorda nulla del suo passato

Colt è il protagonista che si risveglia misteriosamente in un’alba artica, sull’isola di Blackreef, dopo quella che, a prima vista, sembra una sbornia colossale.

La mente di Colt è annebbiata all’alba del suo primo giorno. Il protagonista non ricorda nulla del suo passato, né del perché si trova in quella strana situazione. Ma una serie di messaggi gli illumineranno la via e lo porteranno nel bel mezzo di quella che può sembrare una storia davvero assurda e inverosimile.

Inoltre, c’è anche un’altra “voce fuori campo” oltre ai messaggi a mezz’aria. Arriva direttamente da un dispositivo di comunicazione che possiede Colt e a parlare è Julianna. Anche se forse non dovremmo fidarci del tutto di ciò che dice Julianna.

Ma quando il primo giorno di Colt finisce si scopre che in realtà quello sarà un giorno dannatamente lungo. Il protagonista, e tutti gli abitanti di Blackreef, sono bloccati in un loop temporale che li porta a rivivere lo stesso giorno all’infinito.

Lo scopo di Deathloop

C’è chi ama i videogiochi con una trama intrigata e chi no. Se quello che cercate è un classico sparatutto allora Deathloop non è ciò che fa per voi.

Deathloop
Entrando nel vivo del videogioco scopriremo gli altri personaggi, Julianna, i Visionari.

Le prime ore di gioco saranno piene di informazioni. Informazioni sul mondo di Colt e su quello che è successo, sul loop temporale, sulle varie dimensioni, fino a portare il giocatore a capire quale è la missione principale del gioco: eliminare tutti i Visionari.

I Visionari sono quelle persone, o quegli individui, che hanno creato il loop temporale e che sono le colonne portanti di questo frammento di spazio tempo che è rimasto bloccato nell’eternità.

Interrompere il loop, però, non sarà facile. Otto sono i Visionari da eliminare, in quattro diverse dimensioni, in quattro diversi momenti della giornata (mattina, pomeriggio, sera e notte), dello stesso infinito giorno.

Gameplay e Multiplayer

All’interno della storia il giocatore deve capire piano piano come muoversi. La conoscenza è l’arma più forte di questo titolo. Ma al di fuori della narrazione, Deathloop si trasforma, alla fine, in uno sparatutto.

Le armi, d’altronde, sono quelle che abbiamo imparato a conoscere in molti altri titoli: fucili da cecchino, mitragliatori, pistole, sparachiodi, ecc. Le armi hanno diverse rarità e diverse caratteristiche.

Infine, c’è anche la modalità multiplayer, in una versione leggera, che non intaccherà la trama principale, ma che metterà, quando vogliamo, un po’ di pepe al gioco.

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