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Che cos’è la particella di Dio

Particella di Dio

Tutti ne abbiamo sentito parlare: una particella che racchiude in sé tutta l’essenza della vita, della consistenza materiale, grazie ad essa la materia esiste e ha una massa. È ciò che più avvicina la scienza a Dio, è la particella che rende possibile la materia così come la conosciamo. È il bosone di Higgs, la particella teorizzata nel 1964 e scoperta nel 2012, conosciuta ai più con il nome: la Particella di Dio.

Cos’è il Bosone di Higgs

A teorizzarlo per primo fu Peter Higgs nel 1964, da cui il nome Bosone di Higgs, premio Nobel per la fisica nel 2013. Higgs ricevette il Nobel proprio nel 2013 perché appena l’anno precedente la sua teoria fu confermata, grazie agli esperimenti del Large Hadron Collider del CERN di Ginevra.

Bosone di Higgs
Che cos’è il Bosone di Higgs?

La scoperta della particella di Dio ebbe un’enorme risonanza mediatica, tant’è che tutti, anche i meno esperti, sono venuti a conoscenza della sua esistenza. Ma cosa è davvero il Bosone di Higgs?

Iniziamo con il dire cosa sono i bosoni, i quali appartengono a una sottocategoria delle particelle. I bosoni sono tutte quelle particelle responsabili delle forze, ma in molti sono ancora solamente teorie. Come il gravitone, un’ipotetica particella elementare responsabile della forza di gravità, non ancora dimostrato.

Ci sono poi i Bosoni W, Z e i gluoni, responsabili della forza nucleare, i fotoni, responsabili della radiazione elettromagnetica. E, infine, il più importanti di tutti: il Bosone di Higgs, la particella di Dio.

L’Higgs è responsabile per la massa, è la particella subatomica grazie alla quale, appena dopo il Big Bang è stata possibile la formazione delle stelle, dei pianeti, della vita e dell’intero universo.

Il modello standard e la Particella di Dio

La particella di Dio era l’ultimo elemento chiave per sostenere la teoria del modello standard, secondo cui tutto ebbe inizio.

Il modello standard è la risposta che hanno dato i fisici alle domande come è nato l’universo? Ma soprattutto: come fa la materia a rimanere insieme?

Particella di Dio
Alla scoperta della Particella di Dio

Si è teorizzata l’esistenza di 12 particelle elementari, che insieme danno vita alla materia e all’intero universo così come lo conosciamo. Sono i quark e i leptoni, i mattoni della materia. Ma affinché queste particelle stiano insieme devono esistere altrettante particelle che veicolano le tre forze della natura: forza forte, forza debole e elettromagnetica.

Questi sono i bosoni di cui parlavamo prima: i fotoni, i gluoni, ecc. Ma niente di tutto questo sarebbe possibile senza la massa. Ed è proprio questo il tassello che mancava all’appello per dare una forma concreta al modello standard. Il collante che tiene unita la materia: la massa e la particella che ne veicola la forza: il bosone di Higgs.

La scoperta della particella di Dio

Il Large Hadron Collider di Ginevra è il più grande del mondo. Nei 27 km di tunnel vengono fatti scontrare due fasci di protoni, i quali creano milioni di particelle ogni secondo. Tutto ciò per ricreare le stesse condizioni che si verificarono una frazione di secondo dopo il Big Bang, quando il campo di Higgs si è acceso, dando vita alla Particella di Dio e creando così tutto l’universo.

Era il 5 Aprile del 2012, quando all’acceleratore di particelle del CERN venivano raggiunti gli 8.000 miliardi di elettrovolt, l’energia più alta mai raggiunta. Tale esperimento riuscì a dimostrare l’esistenza della particella di Dio, il cui annuncio fu dato al mondo non prima del successivo 4 Luglio.

Alla scoperta della Particella di Dio
Il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra

La particella rinvenuta era compatibile con il modello teorizzato del Bosone di Higgs e aveva una massa tra i 126,5 GeV per Atlas e i 125,3 GeV per CMS.

Tuttavia anche se la Particella di Dio è stata confermata servono ancora nuovi dati e per averli serve un Collider ancora più grande e potente di quello attuale. Si pensava che il Bosone di Higgs avrebbe schiarito definitivamente tutti i dubbi che ancora permeavano sul modello standard. Ma la sua scoperta non ha fatto che alimentare e aumentare questi dubbi. Ora c’è la teoria che la Particella di Dio non sia una particella elementare, ma un bosone composito.

Adesso non ci resta che attendere per conoscere i nuovi risvolti e sapere se la fisica potrà mai davvero rispondere alla domanda: “Come è nato l’universo?

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