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Dormire: cosa accade nel nostro cervello durante il sonno

Durante il sonno, il nostro cervello lavora per il nostro benessere

È davvero bello rimanere sotto le coperte nelle fredde mattine invernali. Non è male nemmeno addormentarsi cullati dalla fresca brezza delle serate primaverili. A molti piace dormire, avere a disposizione del tempo e non essere costretti a puntare la sveglia per godersi il sonno. Altri invece preferirebbero impiegare diversamente tutte quelle ore che si passano nel letto.

Il nostro cervello cosa ne pensa? Cosa accade mentre noi riposiamo? In una notte normale, il nostro sonno può essere diviso in due tipi: sonno REM (dall’inglese rapid eye movement, per via dei rapidi movimenti oculari al di sotto delle nostre palpebre) e sonno non-REM.

A sua volta, questo secondo tipo si divide in altre quattro fasi. Eccone una breve panoramica per comprendere meglio i meccanismi del nostro encefalo durante il riposo.

Sonno
Le fasi del sonno

Fase 1: dormiveglia

Questa fase inizia gradualmente appena ci corichiamo. Dura tra i 30 secondi e i 7 minuti. I muscoli si rilassano e il nostro cervello emette onde irregolari e rapide.

Fase 2: sonno vero e proprio

In questa fase passiamo circa il 20% della notte e le onde cerebrali diventano più ampie. Può capitare di avere pensieri o immagini frammentate, tuttavia si è inconsci rispetto a tutto ciò che ci circonda; anche se i nostri occhi fossero aperti, non vedremmo nulla.

Fasi 3 e 4: sonno profondo/sonno delta

Questo periodo in totale occupa circa il 50% del riposo. Tornando a descrivere le onde prodotte dall’encefalo, esse diventano ora lente e ancora più ampie. In queste fasi risulta difficilissimo svegliarsi perché il sangue viene irrorato ai muscoli.

Sono proprio le fasi 3 e 4 che permettono all’organismo di riposare e di rigenerarsi e, nei giovani, di crescere. Se non si dovessero attraversare le profonde fasi del sonno delta, l’individuo si sentirebbe stanco, apatico o addirittura depresso il giorno seguente.

Sonno
Il sonno delta – fase che aiuta ai giovani di crescere

Fase REM

Ciclicamente si ripete ogni 90 minuti e aumenta la propria durata man mano che si ripresenta durante la notte. Il cervello torna nel vivo del lavoro: il sangue fluisce in quantità maggiore e le onde corrispondono quasi a quelle di quando si è svegli. È in questa fase che si sogna.

Nonostante tutta questa attività, non si possono muovere i muscoli, e tutto ciò impedisce di agire nella realtà in base a quello che visualizziamo nella nostra mente, così da non far male a nessuno.

I cicli di sonno REM sono fondamentali per il nostro benessere mentale: il cervello passa in rassegna tutto ciò che abbiamo immagazzinato nella memoria a breve termine, lo analizza, scarta i dati non importanti e archivia gli altri nella memoria a lungo termine.

Se non si attraversano abbastanza cicli di sonno REM potrebbero insorgere problemi emotivi, tant’è vero che l’insonnia causa pericolose spirali di ansia crescente.

Sonno polifasico

Sorge una domanda inerente al nostro sonno: cosa accadrebbe se per scelta o necessità dovessimo privarci regolarmente di questi cicli? Gli studiosi ritengono che sia necessaria una buona dormita di circa 8 ore ogni 24.

Se dormiamo meno ore consecutive del necessario non possiamo beneficiare abbastanza dell’ultimo e più lungo ciclo di sonno REM, essenziale.

Il sonno polifasico, che con diversi metodi porta a ridurre la quantità di tempo impiegata per dormire a 5 ore e 20 minuti, 4 ore e mezza o addirittura solo 2 ore, spesso non permette di arrivare al sonno delta e ai suoi benefici sopra elencati.

Potrebbe pertanto causare una riduzione nella propria attenzione e della propria lucidità mentale, a soffrire di vuoti di memoria, a difficoltà nell’esprimersi e a essere meno creativi.

Conclusioni

Non si tratta di tempo sprecato dunque, ma di tempo investito per il benessere di noi stessi. Avere più ore a disposizione, ma con capacità ridotte dovute a debiti di sonno sarebbe probabilmente controproducente. Meglio badare alla qualità delle nostre risorse che semplicemente alla loro quantità.

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