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What Remains of Edith Finch: oltre al videogioco

Tra videogioco e narrazione What Remains of Edith Finch.

Un'immagine di What Remains of Edith Finch

Il progetto di questo struggente racconto interattivo è realizzato da Giant Sparrow, lo stesso team autore di The Unfinished Swan. What Remains of Edith Finch è un’avventura in prima persona, che appartiene al sottogenere “walking simulator” o “interactive drama”.

Un vero e proprio racconto interattivo ricco di elementi atti ad ampliare la narrazione, molto simile ad altri titoli come Everybody’s Gone to the Rapture, The Vanishing of Ethan Carter, Dear Esther o Virginia.

Il fascino di questi giochi è l’esperienza immersiva in un’atmosfera, in una storia, il giocatore si potrà rilassare avendo infatti un controllo davvero minimo sugli eventi.

Non dovrà far altro che camminare o al massimo compiere poche scelte specifiche. Alla stregua di un film interattivo, l’intero percorso è messo in atto solo per compiacere il fruitore.

What Remains of Edith Finch

Considerato da molti come il capolavoro del non-genere What Remains of Edith Finch è un titolo molto peculiare, adatto anche a chi non è un appassionato di videogiochi. Infatti l’unione di trama, immagini e interazione crea un’esperienza unica non riproducibile dal normale film o videogioco.

What Remains of Edith Finch
Un’immagine del gioco in cui si vede una porta sigillata

L’idea di base dei creatori era quella di creare un’esperienza insolita, che incoraggiasse la curiosità e la scoperta di ciò che è ignoto.

La struttura del gioco è molto particolare, infatti ogni ambiente, ogni storia, ha meccaniche diverse e il giocatore è costretto ad imparare ed esplorare ogni volta il nuovo scenario imparando ad affrontarlo.

A livello visivo What Remains of Edith Finch si presenta con una grafica ricca e raffinata, gli ambienti da esplorare hanno personalità proprie, una diversa dall’altra, un design che li caratterizza con una scelta di colori specifica. Ogni scenario è ricco di elementi distribuiti in maniera equilibrata.

La trama

La protagonista è Edith Finch, una ragazza che ritorna, dopo alcuni anni, nella casa di famiglia. La casa era stata costruita dal bisnonno Odin, successivamente alla sua migrazione dalla Norvegia. La famiglia dei Finch è sempre stata tormentata, fin dall’800 e cambiare paese non ha cambiato le cose.

A testimonianza di ciò l’affollato cimitero che si erge affianco la casa di famiglia. Ogni persona di quel cimitero nasconde una storia, storia che viene scoperta da Edith, e da noi, alla ricerca della verità su i suoi parenti.

Un'immagine di What Remains of Edith Finch.
Una stanza del gioco ricca di particolari

Durante le prime fasi di What Remains of Edith Finch la protagonista raggiunge la casa di famiglia e scopre che la chiave in suo possesso non apre la porta principale come sperato.

Una volta entrati però si avrà accesso a numerosi libri e diari che nascondono serrature e ante scorrevoli, una serie di fantasiosi passaggi segreti che si sbloccano con la chiave in nostro possesso. La casa non si può visitare attraverso le porte normali, perché sigillate, forse per non far trapelare i segreti di famiglia.

L’esplorazione avviene in modo lento e non è possibile arrestarla, questo però non è uno svantaggio. La narrazione non dura comunque più di due ore per cui è facile completare il gioco in un ciclo solo.

La trama risulta densa e scorrevole, senza le lunghe pause, talvolta noiose, di altri titoli come Everybody’s Gone to the Rapture. Il gameplay è libero e sfaccettato, la possibilità di avere molta libertà non è mai punitiva o frustrante, non a caso non è neanche presente la possibilità di perdere.

Si arriva in fretta ai titoli di coda di What Remains of Edith Finch, accompagnati da una piacevolissima colonna sonora. Forse l’unico difetto di questo titolo è proprio la durata, sopratutto se rapportata al prezzo. Rimane comunque un’esperienza da provare.

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