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Vera C. Rubin: il nuovo telescopio spaziale

La fotografia più grande mai realizzata dello spazio

Vera C. Rubin

Il Vera C. Rubin Observatory entra in servizio e svela le use prime immagini, regalandoci una visione incredibile e mozzafiato sull’universo. Dalle nebulose fino agli ammassi di galassie, una porzione gigantesca di spazio così come non lo avevamo mai visto.

“Dalle Ande Cilene questo telescopio di nuova generazione è pronto a scrutare il cielo australe. Nuove viste mozzafiato delle nebulose Laguna e Trifida, dell’ammasso di galassie della Vergine e molto altro nelle prime quattro immagini rilasciate dal Rubin Observatory, che rappresentano una piccola anteprima della missione scientifica finalizzata a esplorare e comprendere alcuni dei più grandi misteri dell’universo” – Media Inaf.

Vera C. Rubin: il telescopio

L’osservatorio Vera C. Rubin, entrato in funzione da pochi giorni e i cui lavori sono iniziati nel 2015, è un telescopio riflettore, realizzato con lo scopo di fotografare l’intero cielo notturno dell’emisfero australe.

Vera C. Rubin
Vera C. Rubin

Inizialmente l’osservatorio era stato temporaneamente chiamato LSST (Large Synoptic Survey Telescope). Successivamente ha assunto il nome di Vera C. Rubin, in onore all’astronoma statunitense omonima.

Il progetto che prevede di immortalare tutta la volta celeste visibile dal Cile durerà dieci anni e prende il nome di LSST (Legacy Survey of Space and Time).

L’osservatorio si trova sul Cerro Pachon, in Chile, a 2600 metri, ed è frutto di una vasta collaborazione internazionale che vede tra i protagonisti anche l’Italia.

Il cuore pulsante di questo progetto è una fotocamera astronomica da 3200 megapixel, la più grande mai costruita. Essa è in grado di riprendere ogni notta una porzione di cielo pari a 45 volte la luna.

Vera C. Rubin: la più grande fotografia dello spazio

Tutto ciò darà vita alle più grande fotografie dello spazio mai realizzate, le quali insiemi creeranno una mappa del cielo mozzafiato e incredibilmente utile per la ricerca scientifica.

Alcune di queste immagini sono già state svelate e sono incredibili. All’interno di un’unica immagine possiamo trovare dieci milioni di galassie. Se volessimo osservarla alla sua massima risoluzione servirebbero 400 monitor da 4K.

Nebulose

Nelle prime immagini mostrate al mondo, l’osservatorio spaziale Vera C. Rubin ha catturato le Nebulose Trifida e la Lagoon Nebula, rispettivamente a 9.000 e 5.200 anni luce da noi.

Nebulose
Nebulose

Le immagini sono incredibili e i colori risaltano, con il rosa delle regioni ionizzate e l’arancione per la polvere interstellare. La nitidezza e i dettagli catturati con Vera non erano mai stati raggiunti da nessun’altro telescopio prima d’ora.

Ammasso della Vergine

Tra le prime immagini mostrate al mondo spicca l’Ammasso della Vergine, a 55 milioni di anni luce da noi. Non si tratta di una singola immagine, ma di una serie di immagini da togliere il fiato.

Le immagini mostrano una serie di galassie, alcune in fase di fusione. Sono evidenziati anche i cosiddetti smudges, ovvero delle regioni sfocate o poco definite. Questi fenomeni vengono associati a galassie deboli e lontane o a ponti stellari tra galassie, privi di una fonte di luce.

Asteroidi

Durante le 10 ore di osservazioni effettuate con il telescopio sono stati individuati 2.104 nuovi asteroidi presenti nel nostro Sistema Solare.

Di questi sette rientrano nella categoria di asteroidi chiamati Near Earth (NEO). Fortunatamente nessuno di essi rientra nella categoria degli oggetti a rischio di collisione con il pianeta Terra.

Si tratta di un risultato sbalorditivo e ciò rende l’osservatorio fondamentale per la sorveglianza degli oggetti celesti potenzialmente pericolosi per il pianeta Terra.

Vera C. Rubin e lo studio sulla materia oscura

L’astronoma Vera Rubin fu tra i primi a dimostrare l’esistenza della materia oscura. Non è un caso che l’osservatorio sia stato intitolato proprio a lei.

Tra gli obiettivi previsti per l’osservatorio c’è anche quello di indagare i misteri della materia oscura.

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