Enkey Magazine
Sito di informazione tecnologica

Tracce di vita sul pianeta K2-18b

Potrebbe essere la prova della vita extraterrestre?

Tracce di vita su K2-18b

Sono state trovate possibili tracce di vita sul pianeta K2-18b, un esopianeta oceanico a 120 anni luce dalla Terra. Potrebbe essere la scoperta più promettente nella ricerca di vita extraterrestre?

La ricerca di vita extraterrestre

Gli esseri umani sono costantemente alla ricerca di vita extraterrestre. Si tratta di una ricerca entusiasmante, che vuole risposte e che sogna in ogni piccola scoperta.

Abbiamo intravisto una speranza nelle nubi di fosfina su Venere e nelle emissioni di metano su Marte. Guardiamo in alto nel cielo in cerca di una risposta e ogni volta che gli scienziati trovano qualcosa di strano su altro pianeta speriamo sempre di aver trovato quel tassello mancante che ci dica: non siete soli nell’universo!

Quella che hanno trovato il team di scienziati guidati da Nikku Madhusudhan sembra essere la prova più schiacciante trovato finora. Eppure non è ancora una certezza. Una prova inconfutabile richiede molto tempo e pazienza, spiegano gli scienziati.

Il pianeta K2-18b

Questa prova sorprendente è stata trovata sul pianeta K2-18b, un gigante gassoso che si trova a 120 anni luce da noi.

Tracce di vita su K2-18b
Tracce di vita su K2-18b

Il pianeta è stato scoperto nel 2017, da un gruppo di astronomi canadesi. Esso fa parte di una categoria di pianeti conosciuti come sub-Nettuno. Questi pianeti sono significativamente più grandi dei piccoli mondi rocciosi delle zone interne dei sistemi solari, come la Terra o Marte, ma molto più piccoli dei giganti gassosi esterni.

Esso fa anche parte di quel gruppo di pianeti conosciuti come Hycean, un termine nato dalla fusione di idrogeno e oceano. Gli scienziati hanno ipotizzato, infatti, che K2-18b sia ricoperto da un oceano caldo di acqua allo stato liquido, sovrastato da un’atmosfera ricca di idrogeno, metano e altri composti del carbonio.

Dimetilsolfuro su K2-18b

La svolta, tuttavia, è arrivata quando il team guidato da Madhusudhan ha identificato delle tracce di dimetilsolfuro, un composto chimico formato da zolfo, carbonio e idrogeno.

Si tratta di una scoperta sorprendente, perché sulla Terra esiste la molecola di dimetilsolfuro, ma l’unica fonte in grado di creare tale molecola è la vita.

Sulla Terra essa viene creata dalle alghe marine ed è la molecola che contribuisce a diffondere nell’aria quel particolare odore di salsedine che conosciamo tutti.

Questo è un momento cruciale. È la prima volta che l’umanità intravede potenziali biofirme su un pianeta situato nella zona abitabile della sua stella”, spiega Nikku Madhusudhan, astronomo dell’Università di Cambridge e autore dello studio.

Non è una prova certa

Possiamo, quindi, dire che K2-18b profuma di salsedine, ma questo non ci dice ancora con certezza che su di esso vi sia la vita.

Tracce di vita su K2-18b
Tracce di vita su K2-18b

Gli scienziati hanno “osservato” il pianeta con il telescopio James Webb e grazie ad esso sono stati in grado di identificare la molecola.

È incredibile quanto forte e robusto è stato il segnale, segno evidente che sul pianeta vi è un’altissima concentrazione di dimetilsolfuro, e anche di una molecola molto simile, il dimetildisolfuro.

Sebbene il team di astronomi sia entusiasta della scoperta, la comunità scientifica dice di stare calmi, perché ancora non possiamo affermare con certezza che il pianeta K2-18b ospiti la vita.

Non è la prova definitiva. È un indizio significativo, ma non possiamo ancora affermare con certezza che il pianeta sia abitabile”, precisa Stephen Schmidt, planetologo della Johns Hopkins University.

Non è interesse di nessuno dichiarare prematuramente di aver scoperto la vita”, conclude Nikku Madhusudhan.

Potrebbe piacerti anche