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Il vestito interattivo realizzato da Adobe

Primrose, l'abito dinamico e innovativo

Vestito interattivo di Adobe

Nel corso della conferenza Adobe Max l’azienda ha presentato un progetto del quale nessuno era a conoscenza fino a quel momento. Si tratta di un vestito interattivo in grado di cambiare pattern con un click. Scopriamolo insieme.

Il progetto Primrose e la presentazione

Il progetto del vestito interattivo di Adobe prende il nome di Primrose e promette di rivoluzionare il mondo della moda con un’innovazione tecnologica.

Vestito interattivo di Adobe
Vestito interattivo di Adobe

A differenza di un abito tradizionale, il quale è statico e immutabile, Primrose è in grado di cambiare design e look in un secondo.

La presentazione è avvenuta durante l’annuale evento Adobe Max 2023 dell’azienda. A indossare l’abito è stata la stessa presentatrice e ricercatrice scientifica di Adobe, Christine Dierk.

La ricercatrice ha stupito tutto il pubblico quando, con un semplice click su un pulsante, ha cambiato il look dell’abito che indossava.

Il vestito interattivo che cambia con un click e segue il movimento del corpo

Il vestito presentato da Adobe è ricoperto da scaglie, le quali creano motivi, design e geometrie, con possibilità infinite.

Primrose non è in grado solamente di cambiare design con un click, esso fa molto di più. Il design scelto è esso stesso dinamico, adattandosi e muovendosi a seconda dei movimenti della persona che lo indossa.

“La moda non deve essere statica, può essere dinamica e persino interattiva”

È sbalorditiva anche la velocità di reazione dell’abito stesso, il quale risponde agli stimoli esterni, quali possono essere il click sul pulsante o i movimenti della persona, quasi in tempo reale, in un secondo.

La composizione del vestito interattivo di Adobe

Come dicevamo, l’abito è composto da tante piccole scaglie che creano i vari design.

Vestito interattivo di Adobe
Vestito interattivo di Adobe

Queste piccole scaglie sono dei display flessibili e non luminosi, detti “moduli di diffusione della luce riflettente”.

Questi piccoli moduli sono realizzati in PDLC (cristalli liquidi dispersi in polimeri). Questo tipo di materiale reagisce agli impulsi elettrici, che sono quelli che vengono innescati nel momento in cui si decide di modificare il design con un click. Per capire come funzionano, essa è una tecnologia molto simile a quella utilizzata nelle finestre intelligenti.

“Un vestito digitale che dà vita al tessuto”

Un abito come una tela bianca

L’idea è di Adobe è quella di realizzare un abito interattivo indossabile e mutabile, in grado di cambiare aspetto in base ai tessuti.

Inoltre, questo progetto trasforma l’abito in una tela bianca che creativi e designer possono riempire a loro piacimento, proiettando sull’abito stesso le loro opere d’arte.

“Guardiamo a un futuro in cui ci sono innumerevoli modi per esprimere sé stessi”

Come creare un pattern o un design per il vestito interattivo di Adobe?

Durante la presentazione Christine Dierk ha confermato che i pattern e i design che si adattano all’abito interattivo possono essere creati con i vari strumenti di Adobe stesso.

Vestito interattivo di Adobe
Vestito interattivo di Adobe

Ciò vuol dire che i design possono vedere sull’abito i lavori realizzati con Adobe Firefly, Adobe After Effects, Adobe Stock e Adobe Illustrator.

L’intera opera così realizzata verrà mostrata sul vestito attraverso le scaglie interattive.

Materiale ecologico

Dobbiamo, infine, specificare che il materiale utilizzato per realizzare questo vestito interattivo non è solo flessibile, innovativo, indossabile e adattabile, ma anche non inquinante.

Inoltre, la stessa tecnologia è stata già testata su altri tessuti, in modo da poter essere usata per una più ampia gamma di modelli e non solo vestiti. Ad esempio, è stato testato un tessuto che potrebbe creare una borsa, ma non solo.

Questa tecnologia potrebbe essere incorporata in abiti, mobili e diverse tipologie di superfici. Adobe, infatti, ha fatto sapere che non vuole essere limitata al solo settore della moda. Molto presto, infatti, potrebbe ampliarsi anche in altri settori, come quello del mobile.

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