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Rising Stars, nasce il torneo femminile

nell'esports, League of Legend ha annunciato un torneo tutto al femminile

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Rising Stars, nasce il torneo per sole donne nell’esports annunciato con un evento il 26 e 27 novembre andato in onda in streaming da Nottingham. Il premio previsto era di 3000 sterline e le giocatrici alla quale era rivolto erano quelle appartenenti all’Europa, principalmente la zona Nord. Il torneo è stato organizzato dall’organizzazione per gli esports GGTech Entertainment in collaborazione con la piattaforma inglese per gli esports Nuel che ha sede nel Regno Unito.

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L’evento è andato in streaming il 26 e 27 novembre.

Rising Stars più inclusione nel mondo del gaming

Sappiamo che il mondo degli esports è per la maggiore rivolto ai gamer di genere maschile, questo torneo è stato una grande opportunità per le gamer. Riot Games ha affermato di impegnarsi nel creare maggiori opportunità per le giocatrici.

“Rising Stars” è un esempio di come si possa promuovere l’inclusione e la diversità nel mondo degli esports. Questo trofeo standalone è stato un vero successo e noi speriamo sia il primo di una lunga serie. Riot Games è stata il principale sponsor dell’evento e con il progetto Game Changers sostiene attivamente l’esports femminile dal 2021, soprattutto nel gioco di Valorant.

I responsabili della trasmissione in streaming su Twitch sono stati gli studenti che studiano la produzione di esports per acquisire esperienza.

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Le G2 Hel, vincitrici del torneo.

Chi ha vinto il torneo?

Le vincitrici sono le G2 Hel, nel gran finale del girone a doppia eliminazione hanno battuto le QLASH Midnight dominando letteralmente. Le prime quattro squadre in competizione si sono divise il montepremi di 3000 sterline. Le vincitrici del primo posto hanno ricevuto 1750 sterline, il secondo posto è stato guadagnato dalle QLASH Midnight e il terzo dalle greche Zerolag Female. L’ultimo posto appartiene alle tedesche della SK Avarosa.

Molte giocatrici sperano che questo torneo si espanda diventando un vero e proprio circuito femminile globale a tutti gli effetti. Ci vorrà sicuramente molto tempo prima che tutto questo si avveri, gli spettatori online hanno apprezzato molto gli astri nascenti dell’esports femminile.

Lo streaming di NUEL il secondo giorno del torneo ha raccolto ben 18.000 visualizzazioni.

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Esiste una carenza di sponsor a sostenere le gamer professioniste e la discriminazione colpisce un’appassionata di Esports su tre.

Esports e discriminazione di genere

Ancora si parla di discriminazione di genere nel mondo degli esports. Si sente sempre più spesso parlare di esports ma cosa sono in realtà? Si tratta di un gioco competitivo basato sui videogiochi dove a sfidarsi sono gamer professionisti. Si sfidano nei tornei organizzati con il benestare degli sponsor, con arbitri e un regolamento ben preciso da rispettare.

Per quanto riguarda questo settore c’è tanto da fare per via della discriminazione che colpisce la parte femminile. Secondo le indagini svolte un’appassionata di esports su tre viene discriminata. Gli sponsor che sono disposti a sostenerle sono sempre pochi rispetto a quelli che sono disposti a sostenere i pro player maschili.

Le ragazze hanno decisamente bisogno di più spazio dove gamer e creator di sesso maschile hanno maggiore gap. I titoli preferiti dalle gamer che giocano o guardano i tornei sono: Fifa, Call of Duty, F1 e Moto GP. Questa è solo una parte della ricerca svolta da Demoskopea Consulting e altre che trovate nel sito del Centro Studi Nazionale degli esports dell’OIES.

Anche se il mondo del gaming competitivo professionale sta diventando popolare nel pubblico femminile, ancora pochissime donne vi partecipano anzi sono quasi del tutto assenti.

Women in Games Italia vuole promuovere l’inclusione di genere nel settore degli Esports e dei Videogiochi afferma la founder Micaela Romanini. Noi gamer speriamo che questo settore diventi più inclusivo e che magari un giorno possa raggiungere la parità di genere.

 

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