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Cloud computing: tecnologia in rete

Sempre più spesso aziende di tutto il mondo usano all’interno delle loro strutture il cloud computing. Scopriamo insieme in che cosa consiste.

Cloud Computing: che cos’è e le sue utilità

Il cloud computing è una tecnologia che permette di utilizzare software e hardware tramite server remoto e come servizio da un provider. Detto in altre parole è una tecnologia che permette di elaborare e archiviare dati tramite Internet in rete.

Questo sistema si basa quindi sul fatto che le attività di elaborazione avvengano su una macchina remota e non quella in uso. In questo modo i computer ottengono la possibilità di avere una memoria e una potenza di elaborazione più libera.

Sviluppato oltre una decina di anni fa il cloud computing è quindi utile alle aziende per creare servizi e applicazioni, gestire le spese, archiviare dati, eseguire backup e molto altro come ospitare siti web/blog, fornire software on demand, fare project management e trasmettere in streaming.

Il cloud, è bene sottolineare, è accessibile ovunque e a chiunque abbia una connessione internet funzionante. La cosa curiosa è che in realtà tutti noi nella vita di tutti i giorni usiamo il cloud: quando inviamo delle mail, quando guardiamo dei film in streaming o quando condividiamo foto sui social!

cloud computing
Il nome “Cloud” deriva dalla consuetudine di disegnare Internet come una nuvola (in inglese “cloud”) sin dai primi anni ’90.

I vantaggi di questa tecnologia

Il cloud computing porta con se molti vantaggi.

Innanzitutto questo sistema garantisce all’azienda molta agilità visto che permette di accedere molto velocemente e semplicemente a tecnologie che possono essere utili a scopi molto diversi tra loro come abbiamo visto sopra.

Inoltre il cloud computing è un sistema che richiede poco sforzo per il mantenimento/gestione e che permette un’implementazione rapida che permette di non aspettare troppo tra l’iscrizione e l’utilizzo.

Dobbiamo poi sottolineare i suoi bassi costi di gestione in quanto non servono costosi software/hardware/server per la memorizzazione e visto che sarà possibile pagare solo per le risorse realmente consumate (le spese variabili sono inferiori a quanto si dovrebbe spendere senza il cloud).

Inoltre questo sistema è veloce e versatile, aumenta la produttività e la sicurezza dell’azienda visto che i dati vengono archiviati in modo sicuro sul cloud.

Grazie al cloud poi è possibile espandersi a livello globale senza difficoltà particolari e con pochissimo tempo. In questo modo le applicazioni, essendo disponibili ovunque, saranno vicino agli utenti interessati e la loro esperienza complessiva sarà nettamente migliore.

Ultimo aspetto vantaggioso da sottolineare del cloud computing è che la sua capacità di dimensioni è illimitata.

I tre tipi di cloud

Quando si parla di cloud si deve distinguere tra cloud privato, cloud pubblico e cloud ibrido. Questi si differenziano in base alla diversa distribuzione delle risorse di cloud computing.

Si parla di cloud privati quando tutti i servizi appartengono a una sola azienda e non sono quindi condivisi con altri. La singola azienda ha accesso esclusivo al sistema. Ovviamente è la rete più sicura -garantisce più privacy- ma anche la più costosa.

Per quanto riguarda i cloud pubblici invece sono di proprietà di un’azienda -provider- che offre i suoi servizi tramite Internet e a cui le aziende accedono tramite account.

Come si può intendere infine dalla parola stessa i cloud ibridi sono l’unione di cloud privato e cloud pubblico con una tecnologia che consente la condivisione di dati tra i due tipi di cloud. Quest’ultimo modello è apprezzato perché è flessibile e offre più opzioni di distribuzione.

cloud computing
Con il cloud computing le aziende tra le altre cose possono creare servizi e applicazioni, gestire le spese, archiviare dati, eseguire backup e molto altro.

I vari servizi di cloud computing

Esistono diversi modelli di servizi di cloud computing che si differenziano per livelli di controllo, flessibilità e gestione.

Il primo è l’IaaS (Infrastructure as a Service), modello base e più popolare. Consiste in un hardware virtuale che include uno spazio virtuale su server, connessioni di rete, una larghezza di banda, indirizzi IP e spazio di archiviazione con pagamento a consumo. Con questo modello il provider tramite internet fornisce al cliente l’intero servizio. È il modello che offre più flessibilità e gestione delle risorse.

Abbiamo poi i PaaS (Platform as a Service) che forniscono una piattaforma per costruire applicazioni e servizi su Internet ospitati su cloud e a cui gli utenti possono accedere dal browser. Tramite questo modello non si dovranno più gestire le infrastrutture sottostanti ma ci si potrà concentrare su distribuzione e gestione delle applicazioni. Di questo modello spicca l’efficienza.

Infine abbiamo i SaaS (Software as a Service) ovvero il modello di distribuzione di software tramite web. Con il SaaS gli utenti accedono a applicazioni software tramite Internet e in questo modo il modello offre un prodotto completo gestito dal fornitore di servizi.Anche in questo modello, che di solito si riferisce ad applicazioni per utenti finali, non sarà necessario occuparsi di manutenzione/gestione dell’infrastruttura sottostante.

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