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LEC: l’evoluzione dei LED

LEC Light-emitting Electrochemical Cell

L’evoluzione corre veloce anche nel mondo dell’illuminazione. Il futuro si vede ora sotto una luce diversa, quella dei LEC. L’innovazione arriva dai ricercatori delle università di Umea e Linkoping, in Svezia, i quali assicurano siano una delle novità più promettenti nel campo dell’illuminazione.

“I dispositivi LEC sono flessibili, sottili e leggeri. La loro tecnologia è basata su celle elettrochimiche che emettono luce più intensa e in modo più efficiente”.

La rivoluzione dei LED e la ribalta dei LEC

I LED sono ora all’auge, considerati una fonte di energia pulita ed ecosostenibile, forniscono al tempo stesso forte luminosità a bassi consumi. Nel 2014 i LED hanno fatto vincere il premio Nobel per la fisica ai loro inventori: Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura. I LED (Light Emitting Diode), diodi a emissione di luce blu, hanno portato il concetto di illuminazione domestica a un altro livello. Un livello pulito, ecosostenibile, intenso e a costi ridotti.

LEC
Light-emitting Electrochemical Cell

Con l’arrivo dei LED è stato, quindi, possibile, ridurre notevolmente il consumo di energia elettrica per l’illuminazione.

Ora i LEC promettono di migliorare ulteriormente questa tecnologia, che nel giro di pochi anni ha messo piede nelle case di ognuno di noi.

Il team di ricercatori delle università svedesi, che ha lavorato per rendere questo nuovo concetto di illuminazione efficiente, pratico e con bassi consumi, ha così presentato la propria invenzione: “La loro particolarità è legare due caratteristiche che finora è stato difficile mettere insieme: luminosità ed efficienza energetica. Con questa performance, il componente LEC non solo offre bassi costi e vantaggi di design estremamente interessanti, ma sta anche diventando un vero concorrente delle tecnologie esistenti, come tubo fluorescente, LED o OLED, per quanto riguarda l’efficienza e il funzionamento pratico”.

Non proprio una novità

LEC
LEC

In realtà i LEC non sono proprio una novità recente. Erano già, infatti, largamente utilizzati nel settore agricolo. Tuttavia il lavoro del team di ricercatori svedesi ha permesso di migliorarli rendendoli molto più efficienti, coniugando luminosità e bassi consumi, così come avviene per i LED, ma con un tipo di tecnologia ulteriormente potenziata.

Lo studio è stato quindi pubblicato sulla rivista Nature Communication e quello che era rilegato al mondo scientifico è apparso sui giornali, interessando il grande pubblico e aprendo, così, un varco per il loro possibile utilizzo commerciale.

Come funzionano i LEC

LEC
Light-emitting Electrochemical Cell

I LEC (Light-emitting electrochemical cell) emettono luce intensa in maniera efficiente, il tutto basandosi su celle elettrochimiche. I pannelli di LEC sono essenzialmente formati da tre strati: un primo strato dove vi sono i layer elettrici, catodi, uno strato centrale che racchiude il fosforo e un ultimo strato composto da due fogli di poliestere protettivo.

I cristalli di fosforo incapsulati nel mezzo sono in grado di generare una fonte di luce omogenea e uniforme lungo tutta la loro superficie.

I LEC possono raggiungere un livello di luminosità di più di 2000 cd/m2 e un efficienza da elettrone a fotone del 27,5%.

I pannelli di LEC possono essere flessibili, semirigidi o rigidi, di varie forme e dimensioni, sotto forma di strisce, pannelli, fibre o fili, fino a raggiungere i 18 metri quadrati.

I vantaggi dei LEC

Oltre alla grande efficienza riscontrata e alla possibilità di emettere, come per i LED, luce di ogni colore, il punto di forza dei LEC risiede nei bassissimi costi di produzione. I suoi componenti, infatti, sono realizzati con tecniche di stampa e colorazione come quelle usate per i giornali. I materiali utilizzati per il rivestimento sono, inoltre, anch’essi, estremamente economici.

LEC
LEC vs OLED

Gli utilizzi per questa nuova tecnologia nel campo dell’illuminazione potranno essere molteplici, dalla diagnostica alla segnaletica stradale, dall’assistenza sanitaria all’illuminazione pubblica. Fino ad arrivare a diventare una tecnologia che potrebbe ben presto sostituire i LED.

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