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Battito cardiaco misurato da Google

Riuscirà Google nell'impresa di lasciare che siano gli smartphone a misurare il ritmo del nostro cuore?

Ci siamo! Google utilizzerà gli smartphone per misurare il battito cardiaco. Come? A quanto pare attraverso il respiro e il tocco della mano. Sarà davvero possibile? Secondo i magnati del major si, addirittura agli stessi livelli di misurazione di un medico. Vediamo come.

Battito cardiaco e smartphone

Una volta si diceva che chi possedeva un cellulare era a rischio d’infarto. Per moltissimo tempo infatti si è legato i disturbi cardiaci alle onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari e con l’arrivo degli smartphone la musica è cambiata leggermente, ma di poco.

I salutisti ancora credono che non sia né giusto né necessario utilizzare lo smartphone se non per le emergenze proprio perché non fa bene, in primis al cuore.

battito cardiaco
Il battito cardiaco potrebbe essere misurato anche da un algoritmo. Google ci sta lavorando e forse a breve potrà iniziare a lavorare su un’applicazione dedicata per la misurazione di battiti e respiro tramite lo smartphone

Va da sé che la notizia che Google sarebbe pronta ad utilizzare i suoi smartphone per misurare e controllare il battito cardiaco ha destato quindi non poco sospetto.

Una cosa è certa: lo smartphone non è più un semplice telefono cellulare senza fili. Le sue potenzialità sono infinite e via via con il tempo si fanno sempre più precise ed inclusive. Una tra queste è il monitoraggio della salute, ecco perché Google ha deciso di investire nella sua funzione Health – nata già nel 2006 e poi abbandonata per diverso tempo.

Dal 2011 in ogni smartphone del gruppo si trova latente questa funzione, che purtroppo non è ben conosciuta e utilizzata da tutti. Da oggi però tutto sarà diverso perché potrete utilizzarla per monitorare il vostro cuore.

Come funziona Google Fit su Android

Una precisazione: Google utilizzerà – anzi lo sta già facendo dallo scorso anno – gli smartphone per monitorare il battito cardiaco attraverso la sua app Google Fit su Android.

Presto la si troverà anche per iOS, intanto Google lascia l’esclusiva ai suoi apparecchi. Con questa applicazione potrete misurare la vostra frequenza cardiaca e respiratoria utilizzando la fotocamera posteriore – o quella anteriore se preferite – del vostro telefono.

battito cardiaco misurazione con lo smartphone
A quanto pare il nuovo algoritmo di Google per la misurazione del battito cardiaco farà concorrenza addirittura alle misurazioni mediche

Inquadrate ad esempio l’interno di un vostro polso con l’obiettivo della fotocamera e i sensori mobili combinati all’Intelligenza Artificiale Google faranno il resto.

Sarà proprio questa combo a permettere misurazioni metriche sulla salute da far invidia ai migliori check up dei vostri medici.

Manca ancora un pò di precisione…

Google sta lavorando al perfezionamento di questi sensori e dell’applicazione per una rilevazione sempre più precisa, soprattutto per quello che riguarda il battito cardiaco.

battito cardiaco e smartphone
Riuscirà Google nell’impresa di lasciare che siano gli smartphone a misurare il ritmo del nostro cuore?

Si stanno effettuando nuove ricerche per capire se gli smartphone e i loro microfoni possano misurare al millesimo di secondo i battiti del cuore e la loro frequenza una volta appoggiati sul petto di una persona.

I test fatti sinora, sono in linea con quelli delle rilevazioni fatte in ambito ospedaliero da macchinari specializzati, perciò, forse, si è quasi giunti al completamento della ricerca.

Come si effettua la diagnosi sul battito cardiaco?

L’algoritmo creato da Google permetterà all’applicazione prototipo Fitbit Charge 5 di creare un vero e proprio ECG che avverte i ritmi cardiaci irregolari.

Lo studio è ancora in fase di perfezionamento come abbiamo detto, ma al momento è stato già presentato al convegno dell’American Heart Association. In quella sede si è svolto un test su una fibrillazione atriale, un tipo di diagnosi spesso difficile da esporre.

Dopo questo test, l’algoritmo è volato all’FDA per approvazione. Quando l’ente per la salvaguardia della sanità lo avrà approvato si potranno iniziare i test per la creazione dell’applicazione vera a propria.