Climate, il social network per contrastare il cambiamento climatico

Climate è un social network nato con l’intento di incoraggiare gli utenti a ridurre la loro impronta ambientale, ad adottare comportamenti migliori, a favore dell’ambiente, a controllare le loro emissioni di gas serra. Il tutto per contrastare i cambianti climatici. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

The Climate App

The Climate App, questo è il nome completo dell’applicazione/social network nata dall’idea di Samuel Naef, ricercatore della NASA.

The Climate App, il social network creato dal ricercatore della NASA, Samuel Naef

Sappiamo che le persone parlano sempre di più di cambiamento climatico, ma sappiamo anche quanto possa essere difficile modificare le proprie abitudini in solitaria. È molto più motivante vedere come i cambiamenti che stiamo attuando si relazionano rispetto a quelli dei nostri pari e come contribuiscono all’obiettivo complessivo di contrastare la crisi climatica”, spiega Naef.

Quanto volta abbiamo sentito la frase: “non lo faccio tanto non lo fa nessuno”; “tanto se lo faccio solo io non cambia niente”. E invece cambia. Tante piccole azioni sommate insieme possono fare la differenza, d’altronde sono tante piccole gocce d’acqua a formare l’oceano.

E Climate ci aiuta a capire questo. Ci mostra come le nostre piccole azioni si sommano alle altre e danno vita a un oceano di cambiamenti.

The peer pressure

Climate si basa sul fenomeno del Peer pressure. Partiamo dall’inizio: che cos’è il peer pressure? È un fenomeno noto a chi studia gli effetti dei social network sulle persone.

I social network esercitano un’incredibile pressione sugli utenti. Il peer pressure ci porta a cambiare i nostri gusti e le nostre abitudini per uniformarci e far parte di un gruppo. Nella vita reale si ha questo fenomeno da sempre. Ma sfocia nella sua massima forma sui social network.

Naef vuole usare il fenomeno del peer pressure per contrastare i cambiamenti climatici

Vediamo i nostri amici sui social fare viaggi, conoscere persone, organizzare feste, e tutto questo si riversa sulle nostre spalle con una pressione incredibile. Perché nessuno deve essere da meno.

Ovviamente questo è tra gli effetti negativi peggiori dei social network. Ma Naef si è ritrovato a pensare: “è possibile sfruttare l’effetto del peer pressure in maniera positiva”.

Si esercitando la stessa pressione psicologica per fare azioni buone e positive. “Il mio amico su Climate questa settimana ha riciclato il 90% della sua spazzatura, devo assolutamente fare di meglio!”. È così che la nostra ansia da prestazione sui social network si tramuta in azioni volte a contrastare i cambiamenti climatici.

Come funziona l’app di Climate

Principalmente Climate funziona come la maggior parte delle app di questo genere. Ovvero, non appena installata, la prima cosa da fare è calcolare la nostra impronta ambientale. Lo si fa rispondendo a una serie domande.

Climate calcola la tua impronta ambientale e ti aiuta a migliorare

Una volta fatto ciò l’app ci suggerisce una serie di azioni volte a migliorare il nostro impatto sull’ambiente. Sono azioni semplici, ma ci sono anche obiettivi da fissare e traguardi da raggiungere.

In più, rispetto alle altre applicazioni, Climate ha uno spazio pensato per creare una vera e propria comunità. Uno spazio che si apre come un social network, ma invece di postare le foto al mare e le cene nei locali di lusso, si postano gli obiettivi raggiunti.

Così, spera il suo creatore, il senso di comunità che si verrà a creare ci spronerà a fare sempre di meglio.

Climate, però, non è ancora disponibile, ma è ancora in fase di sviluppo. Per farla diventare realtà è stata aperta una campagna di crowdfunding su Indiegogo con l’obiettivo di raggiungere i 20 mila euro, somma, tuttavia, già superata.

Non solo Climate

Sono moltissime le app di questo genere, volte a ridurre il nostro impatto ambientale e a contrastare i cambiamenti climatici. Ad esempio c’è Capture, che calcola anch’essa la nostra impronta ambientale e ci pone degli obiettivi affinché riduciamo di un tot ogni mese le nostri emissioni di gas serra.

Ma in Capture manca la parte in social, la quale sarebbe una novità assoluta. Speriamo, quindi, che l’idea di sfruttare l’effetto del peer pressure serva davvero a incentivare le persone a ridurre le proprie emissioni di gas serra e a salvaguardare, così, l’ambiente e il nostro stesso futuro.

 

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