InSight svelerà i più profondi segreti di Marte

Dopo secoli di osservazione, miti e racconti sul pianeta rosso, decenni di missioni spaziali approdate sui brulli terreni marziani, finalmente InSight scaverà a fondo i segreti di Marte, svelandoci cosa si nasconde sotto la superficie rossa. InSight avrà il compito di vedere per la prima volta nella storia dell’umanità cosa si nasconde sotto i terreni del nostro più prossimo vicino, analizzandone l’attività sismica e geodesia, con lo scopo di raccogliere importanti informazioni che dovrebbero risolvere i misteri sulla formazione dei pianeti rocciosi del sistema solare.

Il lancio

Il lancio della sonda, a bordo di un razzo Atlas V-401, è avvenuto lo scorso 5 Maggio, alle ore 13:05 (ora italiana),dalla California, con un paio di mesi di ritardo a causa di problemi tecnici. InSight non è partito da solo, ma assieme a lui c’era anche MarCo (Mars Cube One), un altro esperimento della NASA, un altro mini satellite che studierà il pianeta rosso sotto un’altra prospettiva. Il lander dovrebbe atterrare il 27 Novembre prossimo, attorno alle ore 9:00 (ora italiana), in una regione vulcanica a ridosso dell’equatore, chiamata Elysium Planitia, considerata il luogo perfetto per la missione. Attraverserà l’atmosfera marziana a circa 23.000 km orari, rallentando poi, per arrivare a toccare il suolo ad appena 8 km orari. Procedura che InSight dovrà fare da solo, perché dalla Terra non si farebbe in tempo ad intervenire in caso di cambiamenti di rotta. Una volta atterrato InSight non potrà più muoversi e trascorrerà tutta la sua esistenza, stimata ad oltre due anni, con possibilità di proroga, in questo preciso punto, iniziando a monitorare l’attività sotto la crosta marziana un paio di settimane dopo l’atterraggio. Una volta atterrata sana e salva, quindi, la sonda, aprirà i suoi pannelli solari ed attenderà di ricevere ulteriori comandi dalla Terra.

Cosa farà InSight

Come detto la missione vera e propria inizierà qualche settimana dopo l’atterraggio, periodo durante il quale si valuterà se la sonda sia riuscita effettivamente ad attraversare lo spazio e ad atterrare sana e salva. Nel frattempo, comunque, InSight è dotato di diverse telecamere esterne che riprenderanno tutto ciò che ha attorno. Dopodiché si “pianterà” nel terreno grazie ad uno dei suoi strumenti, la “Talpa”, una punta che scenderà 5 metri sotto la superficie e che misurerà il calore proveniente dall’interno del pianeta. Oltre al calore, la Talpa raccoglierà anche dei campioni dall’interno e cercherà di capire, finalmente, se questo pianeta così simile, seppur oramai morto, alla Terra sia veramente fatto delle stesse “sostanze”. Il principale strumento di InSight, tuttavia, non è la talpa, ma il sismografo, costruito specificamente per lo scopo, il quale è in grado di percepire vari tipi di onde sismiche. Il vero scopo del sismografo è scoprire come si muovono le onde sismiche attraverso i vari strati delle profondità di Marte, andando a scoprire quali siano quelli più densi e quelli meno. Questo aiuterebbe a ricostruire l’intera storia del pianeta, sottolineando la temperatura , la pressione e la composizione di Marte durante tutte le fasi della sua evoluzione fino ad oggi.

Un po’ d’Italia su Marte

Infine, InSight porterà sul pianeta rosso anche un po’ di orgoglio italiano. L’agenzia spaziale italiana e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati (RM) hanno, infatti, realizzato uno degli strumenti di cui il lander è equipaggiato, LaRRI. LaRRI è un micro riflettore laser il quale funzionerà grazie ai satelliti orbitanti attorno Marte ed indicherà l’esatta posizione dei lander e dei rover marziani, creando una rete di punti di riferimento per misure di geodesia marziane. L’idea è quella di portarne più di uno sulla superficie di Marte, distanti tra loro, creando una rete che a lungo termine fungerà da ripetitori, diagnostica di comunicazione e supporto per atterraggi controllati, ad oggi, come già detto proprio per InSight, impossibili.

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