NASA: ecco tutte le missioni del 2018 annunciate dall’Agenzia Spaziale Americana

Dopo un 2017 trascorso all’insegna delle scoperte, la NASA si prepara ad iniziare il nuovo anno in maniera scoppiettante con tante, nuove missioni che si prefiggono lo scopo di esplorare in maniera più intensa lo spazio. Tra i numerosi progetti annunciati, quello più importante consiste nell’avvicinamento alla stella madre del sistema solare attraverso una sonda chiamata Parker Solar Probe.

Oltre a questa, la NASA invierà nello Spazio un nuovo telescopio per osservare centinaia di migliaia di stelle alla ricerca di nuovi pianeti, e si tornerà ancora una volta su Marte. Nel nostro articolo, dunque, abbiamo deciso di illustravi tutte le missioni che l’Agenzia Spaziale Americana realizzerà in occasione del sessantesimo anno della sua nascita.

NASA: ecco tutti i progetti annunciati per il 2018 

Analizzare l’atmosfera esterna del Sole ed il vento solare potrebbe sembrare un’impresa impossibile sulla carta, ma non per la NASA. Secondo quanto dichiarato dall’Agenzia Spaziale Americana, infatti, la Parker Solar Probe raggiungerà la corona esterna della stella grazie all’attrazione gravitazionale di Venere, sfruttando in questo modo una sorta di “spinta” data dalla forza di gravità del pianeta. La sonda “toccherà” dunque il Sole, anche se naturalmente non andrà a finire sulla sua incandescente superficie. Si avvicinerà comunque moltissimo in termini astronomici, mantenendo una distanza di appena 6,2 milioni di chilometri, un unicum nella storia delle imprese spaziali sino ad oggi. Grazie a questa missione, la NASA potrà analizzare approfonditamente il modo in cui si origina il vento solare, che in periodi di alta attività del Sole raggiunge la Terra causando interferenze e problemi di comunicazione, soprattutto ai nostri satelliti artificiali in orbita intorno al pianeta. La Parker Solar Probe partirà tra la fine di luglio e le prime settimane di agosto.

NASA: un 2018 all’insegna della scoperta di nuovi pianeti

Prima ancora di avvicinarsi al Sole, la NASA si dedicherà tra il mese di marzo e giugno alla scoperta di esopianeti, ovvero quei pianeti che si trovano all’esterno del nostro sistema solare. Per la realizzazione di questa missione, l’Agenzia Spaziale Americana utilizzerà il TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), un telescopio spaziale che analizzerà le variazioni nella luminosità delle stelle per capire se siano in parte oscurate dal periodico passaggio dei pianeti, ma lo farà su una scala molto più grande arrivando ad analizzare circa 500mila stelle. Grazie al TESS, la NASA potrà ricercare pianeti rocciosi come la Terra, a distanze tali da rendere possibile lo studio della loro atmosfera, che potrebbe dunque essere compatibile con la vita umana.

NASA: previsto l’atteso ritorno su Marte

Una delle missioni planetarie più attese del 2018 è senza ombra di dubbio il ritorno su Marte grazie al lancio del lander InSight. La partenza è prevista per il mese di maggio e l’intera missione durerà circa trenta giorni. Per l’atterraggio, InSight utilizzerà una serie di paracadute e alcuni retrorazzi, che dovrebbero attutire il suo arrivo sul pianeta. Dal momento dell’ingresso nella sottile atmosfera di Marte, il lander impiegherà circa 7 minuti prima di raggiungere il suolo. Una volta arrivato, studierà per due anni la composizione geologica di Marte utilizzando, tra le altre cose, una trivella per condurre studi negli strati rocciosi profondi del pianeta.

NASA: un viaggio spaziale verso l’asteroide Bennu

Dulcis in fundo, nel mese di agosto la NASA raggiungerà finalmente l’asteroide Bennu grazie alla sonda spaziale OSIRIS-REX. L’obbiettivo primario consiste nel prelievo di un campione dell’asteroide in questione, per poi trasportarlo sulla Terra ed analizzarlo in maniera minuziosa. Dopo avere eseguito alcune manovre, resterà per circa un anno in orbita intorno all’asteroide, in modo da raccogliere quanti più dati possibile sulle sue caratteristiche. I ricercatori della NASA decideranno poi dove effettuare il prelievo del campione da portare indietro sulla Terra. Entro fine anno potremmo comunque avere le prime foto ad alta definizione di un asteroide.

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