Smartworking e giovani donne

Oggi parliamo di smartworking. Nello specifico vediamo come lavorare da casa sembri essere ottimo per conciliare vita e obiettivi. Sarà così per tutti? Forse per alcune categorie (come le giovani donne) non è così.

Smartworking: per cosa è utile

Durante il lock down è stato necessario. Oggi è utile a lavoratori e aziende per conciliare tempi e lavoro. Stiamo parlando dello smartworking.

Una modalità di lavoro utilizzata anche per limitare i contatti in azienda e risparmiare sull’utilizzo delle utenze.

Per i lavoratori può essere un modo per organizzarsi autonomamente sugli obiettivi da portare a termine. Di conseguenza, permetterebbe anche di suddividersi tra lavoro d’ufficio e lavoro domestico.

Vediamo insieme come viene visto e gestito lo smartworking dopo il primo lock down

Anche per chi ha problemi con la gestione familiare, può essere un aiuto. La realtà però è che per alcune figure, ad esempio le giovani donne, questa tipologia di lavoro non è poi così congeniale. Nei prossimi paragrafi vediamo perché.

Bilanciamento vita-lavoro

Ad oggi il lavoro a distanza viene indicato come un vero e proprio strumento di bilanciamento. Purtroppo però per alcuni è una fonte di stress incredibile.

In pratica, per alcuni si innesca un meccanismo per il quale il lavoratore sembra poter essere disponibile in reperibilità continua quando si trova a casa.

Le categorie in questione riguardano le giovani donne. Lo smartworking dovrebbe favorire la loro partecipazione al mondo del lavoro. Da questo conseguirebbe anche un aumento delle loro prospettive di carriera.

Quali sono i pro e i contro di lavorare da casa? Lo scopriamo in questo articolo dedicato ad uno studio dell’INPS

Ovviamente ci sono tanti vantaggi. Uno tra tutti una riduzione degli spostamenti. Questo aspetto rimuove lo stress da traffico e libera del tempo che può essere dedicato allo svolgimento delle proprie mansioni.

Vi facciamo un esempio. Lavorando da casa un dipendente può scegliere a che ora iniziare le proprie mansioni. In questo modo porterà a termine i suoi obiettivi in autonomia. Successivamente avrà più tempo per sé e le cose di casa e famiglia.

C’è un però. Questo tipo di lavoro contribuisce a cristallizzare la divisione dei ruoli in famiglia. Crea controversie interne ai rapporti tra coniugi. In termini di benessere, le prospettive professionali e di produttività diminuiscono.

Smartworking e indagine INPS

L’INPS ha svolto in merito un’indagine. Obiettivo: capire meglio queste dinamiche e capire quale possa essere il giusto compromesso.

Cosa ha dimostrato l’indagine? Che tra agosto e settembre del 2020 l’atteggiamento nei confronti di questa tipologia di lavoro era molto positiva. Il lavoro da casa era considerato un’opportunità per il futuro.

Una donna su 3 non ama lo smartworking anche se potrebbe aiutarla nella gestione del rapporto vita-lavoro

Nonostante ciò, potendo scegliere, un 42% degli intervistati avrebbe comunque scelto il lavoro alternato.

Infatti, si sente comunque il bisogno di stare in ufficio per gestire le faccende più spinose. Inoltre, le riunioni e i meeting via Skype non aiutano a comprendere bene gli obiettivi come dal vivo.

Gli over 55 dicono NO!

Ovviamente il sondaggio è positivo per alcune categorie e fasce d’età. Per altri la questione è più complessa. Gli over 55 ad esempio, abituati a muoversi per lavorare si sono dimostrati restii a mantenere lo smartworking anche post lock down.

Queste categorie lavorano seguendo schemi ben precisi che non prevedono l’organizzazione personale degli obiettivi di lavoro.

Perché le giovani donne e gli over 55 non riescono a lavorare bene in smartworking?

Insieme a loro le giovani donne. Le nubili, che considerano lo smartworking alternato un buon compromesso di lavoro. Infatti, per alcune sarebbe una vera e propria crescita personale.

Per le madri, invece, lo smartworking sarebbe solo un sistema studiato per metterle ancora più in difficoltà nella gestione familiare.

Conclusioni sull’argomento

Abbiamo voluto affrontare questo argomento per giungere ad alcune conclusioni. Il nostro obiettivo è quello di mettere le aziende in condizione di performare meglio il loro lavoro e i loro obiettivi.

Lo smartworking può essere un ottimo strumento di crescita. Potrebbe portare il lavoro a livelli di resa più alti. Recenti studi infatti dimostrano che se si lavora meno, si lavora meglio e si produce di più. Il punto è concentrarsi e organizzarsi.

L’obiettivo deve essere creare tempo per sé stessi. Come farlo? Lavorando in contesti stimolanti. In particolare per le giovani donne che devono anche pensare alla gestione della vita familiare.

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