Musk vende azioni Tesla: colpa di Twitter?

Elon Musk vs Twitter: l’acquisizione va in tribunale e le parti si preparano

Sembra così lontano quell’Aprile 2022 in cui Elon Musk faceva parlare di sé stipulando un accordo di fusione vincolante con Twitter. Ora, quattro mesi dopo, ci ritroviamo ancora in alto mare in questa che da battaglia mediatica è diventata… legale. A luglio, infatti, il sociale decide di portare in tribunale Elon Musk che, testualmente, “si rifiuta di onorare i suoi obblighi nei confronti di Twitter e dei suoi azionisti perché l’accordo che ha firmato non serve più a soddisfare i suoi interessi personali.” Il miliardario non ci sta, assolutamente, e continua ad affermare che Twitter non ha provveduto a fornire tutti i dati necessari all’acquisizione. La sua, quindi, sarebbe una giusta rinuncia. Intanto, però, Musk vende azioni Tesla per un valore complessivo di 6,9 miliardi di dollari. Il tutto dopo aver assicurato, solo 4 mesi fa, che non erano previste altre vendite “schedulate“.

Musk vende azioni Tesla, nonostante solo 4 mesi fa aveva assicurato ai suoi azionisti che non erano previste altre vendite pianificate.

Elon Musk vende azioni Tesla per paura?

No, non per paura, ma per essere preparato a tutto. In un primo momento si credeva che quei soldi servissero a sostenere una causa colossale contro Twitter, ma non è così. A chiarire la situazione è Musk stesso, nella sua maniera preferita… twittando.

L’istrionico multimiliardario proprietario di Tesla ha voluto rispondere alla provocazione di un utente che si stava “preoccupando”.

“Nell’eventualità (speriamo improbabile) che Twitter costringa la chiusura di questo accordo “e” non arrivino alcuni partner azionari, è importante evitare una vendita d’emergenza delle azioni Tesla”

Quindi Musk si starebbe solo preparando, come uno stratega che si rispetti, al peggio. Ovvero, a dover comunque acquistare il social media, nonostante i suoi sforzi. E se invece la scampasse? Ha già fatto sapere che ricomprerebbe le stesse azioni.

Musk vende Tesla per Twitter: in caso la forzata acquisizione dovesse andare a buon fine, il miliardario non dovrà vendere d’urgenza le azioni per fare fronte al lato economico. Se non dovesse andare, ricomprerà le azioni.

Elon Musk, Twitter, tribunale e processi con rito abbreviato

Dopo il ritiro di Musk dall’acquisizione, il primo a fare causa fu proprio il multimiliardario. Twitter, d’altro canto, decise di fare causa a sua volta. E a spuntarla, almeno inizialmente, è proprio l’uccellino blu! Musk infatti aveva chiesto di andare in tribunale non prima di febbraio 2023, mentre Twitter spingeva per un molto più vicino settembre 2022.

Anche se nessuna delle due parti è stata davvero accontentata fino in fondo, il giudice ha deciso di accettare la richiesta dei legali di Twitter. Il processo con rito abbreviato si terrà il 17 ottobre. Cinque giorni per capire se il proprietario di Tesla dovrà concludere comunque l’acquisizione entro la fine dell’anno.

In realtà c’è anche un’altra ipotesi, oltre all’acquisizione vera e propria: il risarcimento. Twitter potrebbe chiedere una riparazione monetaria a causa dell’accordo saltato. A ridosso della notizia della sola “sospensione” della vendita, infatti, i titoli dell’uccellino blu sarebbero crollati di quasi il 20%. A seguito del completo rifiuto di Musk, le cose non sarebbero migliorate.

Musk e il sondaggio su Twitter

Elon Musk non sta mettendo le mani solo sul piano finanziario. Ancora una volta si rivolge direttamente alla sua fan base proprio di Twitter e la coinvolge in un sondaggio… ambiguo. Anzi no: le sue intenzioni sono chiare. Vuole dare sempre più credito alle sue motivazioni per cui si è tirato indietro quasi all’ultimo.

La motivazione principale della mancata acquisizione infatti è, ufficialmente, la presenza di account falsi su Twitter. Il social dice che su tutta la piattaforma solo meno del 5% sono account falsi, o bot, mentre il miliardario è sicuro che siano davvero molti di più. Musk aveva chiesto alla società di Twitter di poter fare le sue ispezioni, ma quest’azione gli è stata negata, quindi ora propone un nuovo metodo: il sondaggio su Twitter.

Musk vende azioni Tesla e lancia sondaggi su Twitter. La sua provocazione è palese: sta chiedendo la percezione della stessa community twitter riguardo gli account falsi. “Meno del 5% degli account giornalieri di Twitter sono falsi/bot?” e due le possibilità “Sì 🤖 ” (lasciando sottintendere quindi che a rispondere sì siano solo i bot) e “Lmaoooo no”, con lmaoooo che sta per una grassa risata. Stando al 64,9% degli utenti, la risposta è no, quindi Musk sancisce “Twitter ha parlato”…

 

Provocazione? Certo. Ma non sarebbe né la prima né l’ultima volta da parte di Musk. L’unica è aspettare la fine dell’estate e quella del processo.

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