Google Meet: novità per smart workes

Se state lavorando da casa e siete diventati a tutti gli effetti degli smartworkers, allora avrete sicuramente svolto almeno una video conferenza con Google Meet. Lo scorso novembre è arrivato il nuovo aggiornamento. Vediamo insieme come funziona e quali sono le sue novità.

Come funziona Google Meet?

Google Meet è la piattaforma online di Google utile ad organizzare riunioni video online o lezioni virtuali. Offre la possibilità di personalizzare le impostazioni del video, condividere lo schermo e interagire in tempo reale chattando con i partecipanti alla call.

Google Meet permette di condividere file e informazioni con utenti che abbiamo la G Suite e non solo

Fin qui nulla di nuovo. Uno strumento completo che semplifica l’esperienza di video chiamata lavorativa che può essere attivata da browser o dispositivo mobile.

La cosa importante è avere un account G Suite, con pacchetto completo per professionisti. Un sistema niente male che permette la condivisione anche di file esterni e di appuntamenti tramite la connessione a Google Calendar.

Chi può partecipare alla call?

Semplice, tutti coloro che sono stati aggiunti al gruppo di lavoro. Viene infatti creato un evento, al quale il creatore stesso invita i partecipanti. Se uno di loro non possiede un account G Suite, basterà richiedere il link d’autorizzazione all’organizzatore dell’evento.

Una delle app legate a Google Meet è Hangouts Meet, che permette ai partecipanti di video chiamarsi automaticamente su smartphone e tablet.

Le novità di Google Meet

Dopo aver inserito nel mese di ottobre 2020 la possibilità di cambiare schermo della conversazione ed aver creato un nuovo look della app per Android, a novembre 2020 è uscito un nuovo aggiornamento che prevede alcune novità.

Google Meet dallo scorso ottobre permette di modificare lo sfondo della call

La più interessante è forse quella di poter accettare in blocco le richieste dei partecipanti. Con questo sistema si limitano le interruzioni in videochiamata e si aumenta la produttività della videoconferenza.

Altra cosa, finalmente anche su Google Meet sarà possibile alzare la mano durante la videoconferenza per poter chiedere la parola. Infatti, uno dei maggiori problemi in smart working è capire quando è il proprio turno per poter dire la propria. In altri software per le video call questo sistema era già presente. Adesso è possibile chiedere la parola anche su Google Meet per approfondire o spiegare qualcosa ai partecipanti.

Altre caratteristiche interessanti

In molti preferiscono usare altre piattaforme per la condivisione o l’interazione online. Google Meet però ha alcune caratteristiche interessanti che la mettono per alcuni settori tra i primi posti della classifica delle scelte per gli smart workers.

Per gli insegnanti una delle caratteristiche più interessanti di Google Meet è poter filtrare i rumori di sottofondo per rendere i contenuti vocali più chiari

Una tra tutte la possibilità di filtrare i rumori durante le riunioni sui dispositivi mobili. Questa peculiarità è stata attivata con l’aggiornamento di settembre 2020. E’ interessante ed utile perché molto spesso quando ci si collega da smartphone o tablet, i rumori dell’ambiente circostante risuonano in cuffia o in diffusione durante la call.

Pensiamo soprattutto agli insegnanti, altra categoria importante di nuovi smart workers. Nel loro caso, questa funzione è importantissima, anche perché spesso gli studenti seguono la lezione sul tablet con accanto lo smartphone. In questi casi i rumori potrebbero essere di natura elettronica: interferenze che creano suoni in più non richiesti e potrebbero creare problemi alla comprensione del tema trattato durante la video lezione.

Google Meet è per tutti

Sicuramente questo software continuerà ad aggiornarsi e chissà quali saranno le sorprese che ci porterà in merito di lavoro in modalità smart il 2021.

Aspettando le altre novità, possiamo dire che Google Meet è uno strumento proprio per tutti. Forse per questo è la piattaforma più utilizzata dagli studenti non solo per seguire le lezioni, ma anche per lavorare in gruppo con i compagni di scuola.

 

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