Igea potrebbe essere un nuovo pianeta del Sistema Solare

Il Sistema Solare è alquanto tormentato negli ultimi anni, ci sono pianeti che vengono declassati e asteroidi che vengono promossi a pianeti. Nuove lune di cui nessuno conosceva l’esistenza. Asteroidi che vagano per i meandri del cosmo. L’ultima grande novità del nostro Sistema Solare natio riguarda Igea. Si tratta di un corpo celeste appartenente alla fascia di asteroidi che divide il sistema, appena dopo Marte, e sembra soddisfare tutte le caratteristiche per ottenere la promozione a pianeta nano. Ma non è tutto, se la promozione dovesse arrivare Igea sarebbe il pianeta nano più piccoli di tutti.

La scoperta di Igea e la sua vita da asteroide

Igea fu osservato per la prima volta nel 1849 dall’astronomo Annibale De Gasparis, presso l’osservatorio astronomico di Capodimonte, a Napoli. Fu chiamato Igea dalla Dea Hygieia, la Dea della Salute.

Igea si trova sulla fascia di asteroidi tra Marte e Giove

Si tratta del quarto asteroide più grande della fascia di asteroidi, dopo Cerere, Vesta e Pallade, e il più grande nella sua zona esterna. Ma, nonostante ciò, è rimasto fino ad oggi nell’ombra. La sua superficie è, infatti, particolarmente scura, rendendo difficile la sua osservazione e la definizione delle sue caratteristiche.

Tuttavia un recente studio sembra aver svelato quelle caratteristiche celate per anni, caratteristiche che garantirebbero la sua promozione a pianeta. E così, dal quarto più grande della sua categoria diventerebbe il più piccoli dei piccoli, ma pur sempre un pianeta.

La riscoperta di Igea

Lo studio che permetterebbe ad Igea di ottenere la promozione a pianeta nano si tratta di una vera e propria riscoperta dello stesso.

La fascia di asteroidi al centro del sistema solare

Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy, da un gruppo di astronomi che, utilizzando lo strumento Sphere, installato sul Very Large Telescope dell’ESO (European Southern Observatory), sono stati in grado di riscoprire Igea.

E nemmeno loro potevano credere ai loro occhi, ma Igea soddisfava tutti i requisiti per essere classificato un pianeta, nonostante le sue piccolissime dimensioni. Tutti i giorni viene annunciata la scoperta di nuovi pianeti, sono ormai migliaia i pianeti scoperti, ma si tratta di pianeti extrasolari. La cosa fantastica è che questo nuovo pianeta si trova proprio a due passi da noi: appena oltre Marte, sulla fascia di asteroidi, ad appena mezzo miliardo di chilometri dal sole.

Le caratteristiche per diventare un pianeta

Affinché gli scienziati ribattezzino un corpo celeste come pianeta questo deve soddisfare quattro requisiti fondamentali.

Finalmente si è potuto osservare a fondo Igea

Il primo fra tutti, quello che ha lasciato sbalorditi gli astronomi, è la sua sfericità, inosservabile fino ad ora date la sua superficie così scura. Il corpo celeste deve, poi, orbitare intorno al Sole e non essere, ovviamente, una luna.

C’è, infine, un’ultima caratteristica affinché un corpo celeste sia considerato un pianeta ed è che quest’ultima abbia ripulito la propria atmosfera dai detriti. Sfortunatamente, Igea non soddisfa quest’ultimo requisito, ma ciò potrebbe non essere un grosso ostacolo per la sua promozione.

Infatti, Igea si trova nella fascia di asteroidi, condizione decisamente sfavorevole, e in più sembra essere estremamente giovane, appena 2 miliardi di anni.

Il più piccolo pianeta nano del Sistema Solare

Questa promozione lo incoronerebbe automaticamente come il più piccolo pianeta nano del sistema solare, strappando il primato a Cerere, con un diametro di 950 chilometri circa.

Le rivelazioni del telescopio Sphere, hanno permesso, infatti, di determinarne anche la dimensione, la quale si aggira sui 430 chilometri di diametro.

Inoltre, gli scienziati sono rimasti sorpresi non trovando il grande cratere d’impatto sulla superficie di Igea che si aspettavano di trovare. Igea fa parte dell’immensa famiglia della fascia d’asteroidi, che conta circa 7000 membri, tutti formatosi allo stesso modo. Ma il grande impatto che ha portato alla formazione della fascia di asteroidi tra Marte e Giove non ha lasciato alcun segno su Igea.

Ci sono, invece, due crateri, troppo piccoli per essere riconducibili al grande impatto. Gli studi li hanno invece datati a 2 miliardi di anni fa, quando una collisione avrebbe distrutto il corpo originario e dato vita a Igea e agli asteroidi circostanti. Con così poco tempo a disposizione, come dicevamo prima, Igea non ha avuto tempo di ripulire la propria atmosfera dagli asteroidi circostanti.

Se ciò non influirà negativamente nella decisione finale Igea sarà presto promosso a pianeta nano, divenendo il più piccolo tra i piccoli.

 

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