Human 2.0: ecco come la tecnologia ci guarisce e ci migliora

La medicina ha fatto passi da gigante, di pari passo con la tecnologia, e talvolta si fondono in un unico grande progetto. Nel perseguire il sogno dell’immortalità ci sono tanti altri imprevisti. Al giorno d’oggi esploriamo l’universo, abbattiamo la barriera del suono e ci avviciniamo velocemente a quella della luce, creiamo robot, grattacieli, perché dovremmo farci spaventare da incidenti, malattie o dallo scorrere del tempo? La medicina a volte sembra un futuro lontano, ma è già presente, ecco alcuni esempi di come la tecnologia ci guarisce e ci migliora.

Protesi bioniche

Dal punto di vista delle protesi si sono fatti dei salti avanti davvero impressionanti. Le protesi di ultima generazione restituiscono alle persone che hanno perso un arto una sensibilità quasi completa, riuscendo a gestire tutte le dita e a dargli la giusta forza, riuscendo a compiere azioni che a chiunque altro potrebbero risultare elementari, come aprire un vasetto di marmellata, girare la chiave nella toppa, ecc. Alcune protesi, ancora in via di progettazione, inoltre, riuscirebbero addirittura a restituire il senso del tatto.

Biostampa

La biostampa è il futuro dei trapianti, abbattendo le infinite liste di attesa, il rischio di rigetto ed utilizzando organi pressoché perfetti. Lo studio della biostampa è diffuso in tutto il mondo e ben presto entrerà nel quotidiano della medicina: a Princeton è stato stampato il primo orecchio bionico, a Cambridge le cellule della retina, mentre la startup statunitense Organavo punta ancora più in alto. Essa, infatti, in collaborazione con Invetech, ha realizzato Novogen Mmx Bioprinter, stampante 3D che ha già dato alla luce vasi sanguigni, muscoli ed addirittura un fegato, che, al momento però, è riuscito a sopravvivere solo 5 giorni, lavorando perfettamente.

Lumax Biotronik

Biotronik è un produttore leader al livello globale di dispositivi cardiaci e la sua ultima creazione è strabiliante. Lumax 549 VR-T DX è un defibrillatore cardiaco impiantabile.

Lenti a contatto per il controllo del diabete

Queste particolari lenti sono frutto di un colosso al livello globale che ha recentemente deciso di buttarsi a capofitto nel settore medico, Google. Le lenti a contatto misurano il livello di glucosio presente nelle lacrime, trasmettendo i dati allo smartphone che vi è associato. Inoltre, se i livelli di glucosio salgono e scendono oltre la media, esse cambiano colore per rivelarci che qualcosa non va nell’immediato.

Finto neo

Questo finto neo, impiantabile sottopelle, è stato realizzato dai ricercatori del politecnico federale di Zurigo. Esso si scurisce, rendendosi visibile se i livelli di calcio nel sangue aumentano, questo è uno dei primissimi sintomi di almeno quattro dei tipi di cancro più diffusi (seno, prostata, colon e polmoni).

Organi artificiali

Oltre alla stampante 3D che stampa organi viventi, un’altra soluzione sono gli organi artificiali, realizzati per sostituire quelli umani per un periodo di tempo limitato, ma che stanno divenendo sempre più efficienti e duraturi. Uno dei casi che più ha colpito è quello di qualche settimana fa, al “Bambino Gesù” di Roma, dove una bimba di appena 3 anni ha ricevuto un mini cuore artificiale, di 15 mm di diametro e 50 grammi di peso. Questa è solamente la seconda volta che il prototipo viene utilizzato.

Lenti a contatto da sole

Ecco un altro paio di lenti a contatto, questa volta apparentemente per normali problemi oculistici, che, però, all’esposizione al sole, si scuriscono, divenendo dei veri e propri occhiali da sole.

Muscoli in fibre di carbonio

Ancora non vediamo in giro per le strade super umani modificati che sollevano camion con una mano, ma in futuro potrebbe succedere. Un gruppo di ingegneri dell’università dell’Illinois, infatti, ha realizzato delle fibre muscolari in carbonio, capaci di alzare oltre 12 mila volte il proprio peso.

Alterego

Alterego è un dispositivo realizzato dai ricercatori del MIT capace di leggerti nel pensiero, letteralmente. Al momento la sperimentazione è volta ad incorporarlo con i sistemi di assistenti virtuali, ma in un futuro potrebbe dar voce a quelle persone che purtroppo non possono esprimersi a parole.

La pelle monitor o il tatuaggio vivente

Gli impianti che permettono di avere un quadro generale di quello che succede intorno a noi e dentro di noi sulla pelle, in realtà sono già diversi. Un esempio è quello del tatuaggio vivente, progettato al MIT, realizzato con cellule batteriche, in grado di percepire inquinanti atmosferici, cambiamenti di temperatura e variazioni di PH. Un altro impianto è stato realizzato all’università di Tokyo e questi è in grado di fornirci indicazioni sul battito cardiaco ed altri parametri clinici.

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