Shadow of The Colossus: una piacevole ri-scoperta

Dopo tanta attesa e trepidazione finalmente è uscito il remake di uno dei giochi che, almeno per quanto riguarda la scorsa generazione, ha segnato ed impressionato schiere di videogiocatori.
Parliamo naturalmente di Shadow of The Colossus titolo attorno al quale si è creato un hype incredibile e parecchi dubbi circa ciò che effettivamente sarebbe stato in grado di mostrare.
Vediamo quindi quali sono le sue caratteristiche e cosa aspettarsi.

Cosa è cambiato e cosa no?

Dedicarsi al remake di un gioco di sicuro non è un’operazione semplice in quanto assolutamente piena di rischi e controversie. In particolare bisogna rendere il titolo fruibile per gli standard delle nuove generazioni senza però intaccare quelli che sono gli elementi chiave del gioco.
In Shadow of The Colossus c’è da dire che è stato fatto davvero un ottimo lavoro in tal senso. Come Sony più volte ci ha tenuto a ribadire il nuovo titolo è in tutto e per tutto quello uscito nel 2006 in quanto a trama, contenuti e collezionabili in quanto il grosso del lavoro si è concentrato su quello che è il lato puramente tecnico del titolo.

Il mondo di gioco è stato letteralmente ricreato da zero facendo particolare attenzione alle finiture, i dettagli e tanti altri piccoli aspetti estetici che nel titolo precedente non erano praticamente mai stati visti.
L’ambiente in effetti è ciò che stupisce di più in questo gioco in quanto sono stati ricreati degli effetti di luce e un sistema di rendering dinamico che lo rende assolutamente realistico e ben contestualizzato.

E i colossi?

Uno degli aspetti principali (manco a dirlo) di Shadow of The Colossus sono naturalmente i Colossi per i quali è stato svolto un lavoro assolutamente certosino e specifico. I dettagli quali la pelliccia, gli occhi e tanti altri aspetti sono stati resi davvero bene con una cura ed un’attenzione incredibili.
Stupiscono inoltre, ad esempio, i corpi bagnati per quanto riguarda i mostri acquatici o ancora l’effetto del vento per quelli volanti.
In più essi appaiono perfettamente contestualizzati con tutto quello che è il mondo di gioco con un lavoro specifico rivolto anche nei confronti di quello che è il comparto audio non solo per i dialoghi ma anche per ciò che concerne suoni, versi e tutto ciò che può aiutare il videogiocatore ad apprezzare maggiormente questo universo.

Giocabilità: comandi e interfaccia

Le maggiori modifiche in questo remake di Shadow of The Colossus sono state rivolte con ogni probabilità nei confronti di quella che è la giocabilità in generale del titolo. Come gli appassionati di vecchia data ricorderanno infatti, il gioco originale presentava dei comandi che, purtroppo, non erano sempre intuitivi e spesso risultavano difficili da comprendere e frustranti proprio in quella che era l’esecuzione pratica.
Gli “addetti ai lavori” hanno provveduto a modificare questa caratteristica lasciando al giocatore tre possibilità specifiche.
Oltre ai comandi tradizionali infatti sono stati aggiunti dei comandi totalmente nuovi (molto più accessibili) ed una terza opzione che rappresenta una via di mezzo tra le due soluzioni.

In più anche l’interfaccia è stato modificato andando a toccare in particolare quelli che sono gli indicatori a schermo. Dopo un lavoro così titanico rivolto nei confronti di grafica e design sarebbe stato un vero peccato lasciare i vecchi indicatori relativi la vita e grip.
Nello specifico la barra della salute è stata modificata in modo da essere meno invasiva sia per quanto riguarda le dimensioni che per il colore (di un rosso meno acceso).
L’indicatore di presa invece ha subito notevoli modifiche. Oltre al colore che è passato da lilla a oro presenta una linea che permette di osservare i progressi del personaggio man mano che si prosegue con la trama.

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