Namco Museum: Nintendo punta sul retrogaming

Più che sul retrogaming con Namco Museum Nintendo ha deciso di puntare molto sulla nostalgia proponendo ai nuovi appassionati di videogiochi e a quelli di vecchia data dei titoli che senza ombra di dubbio hanno fatto la storia del mondo video ludico.
Una scelta che sembra evidenziare quanto la casa produttrice giapponese ci tenga a ribadire l’importanza e la valenza di alcuni titoli storici e che rappresenta sicuramente un passo in avanti, per quanto riguarda il retrogaming, rispetto alle edizioni “mini” delle console proposte da Nintendo nel corso degli anni le quali non hanno ottenuto il successo sperato.
Di sicuro le sorprese in questo senso non mancheranno e potrebbero seguire altri titoli interessanti che hanno segnato l’infanzia di un’intera generazione.

Dettagli

Nello specifico Namco Museum è un titolo pensato per Nintendo Switch, la nuova console di casa Nintendo, la quale ha assistito già ad un incredibile successo grazie alle sue meccaniche molto interessanti e all’uscita di titoli di lancio molto attesi come l’ultimo capitolo di Zelda.
I giochi contenuti all’interno della “cartuccia” di Namco Museum sono per la precisione 11 venduti ad un prezzo di €30 forse un po’ troppo alto per i prezzi di mercato ma che comunque sono ben spesi se si considera l’elevato numero di giochi presenti e per il valore affettivo che essi rappresentano.
Tra i titoli più importanti ricordiamo senza dubbio Pac-Man presente in ben tre versioni che vanno da quella classica a quella VS fino ad un riadattamento del 2003 nel quale il giocatore veste i panni dei fantasmini e deve ingegnarsi per catturare la piccola pallina gialla.
Oltre a Pac-Man non mancano anche altre pietre miliari come Galaga, Galaga ’88, Dig Dug, Splatterhouse, il difficilissimo Venerdì 13, Rolling Thunder 1 e 2, The tower of Druaga e titoli minori come Sky Kid e Tank Force.

Resa e qualità

La domanda che è lecito porsi analizzando i diversi titoli presenti all’interno di questo Namco Museum è quale possa essere l’impatto con giochi appartenenti ormai ad un’altra epoca e quale possa essere la reazione del videogiocatore abituato ormai a titoli super graficati e performanti.
In effetti quando si parla di retrogaming spesso il ricordo nostalgico supera di gran lunga la realtà e contribuisce a creare delle aspettative puntualmente deluse da videogiochi con prestazioni grafiche e non solo decisamente anni luce indietro rispetto a quanto visto in questi anni.
C’è anche da dire però che esistono alcuni titoli che non muoiono mai e lasciano invariato il proprio fascino. E’ il caso di Pac-Man il quale, degli 11, è quello che è invecchiato decisamente meglio in quanto classico intramontabile che ha inevitabilmente segnato l’infanzia di chiunque.
Lo stesso discorso vale per Galaga e Dig Dug mentre per quanto riguarda Rolling Thunder la nostalgia lascia dopo poco spazio a limiti tecnici che è impossibile non notare.
Oneste le prestazioni di Splatterhouse, Sky Kid e Tank Force i quali riescono ancora oggi a catturare l’attenzione del giocatore senza regalare chi sa quale aspettativa o prestazione. Con ogni probabilità quello che è invecchiato peggio è proprio Tower of Druaga il quale presenta un ritmo eccessivamente lento e macchinoso per le dinamiche dei nostri giorni.

I progetti di Nintendo

Con Namco Museum, Nintendo ha apertamente dimostrato di voler puntare molto sul retrogaming e sulle prestazioni di Switch che permettono un certo tipo di politica. Di sicuro questi 11 titoli faranno tornare il sorriso a moltissimi videogiocatori di vecchia data i quali avranno la possibilità di rivivere determinate emozioni ancora una volta.
Per quanto riguarda i progetti futuri dell’azienda giapponese siamo sicuri che, vista la grande quantità di videogiochi retrò che ha a disposizione, è lecito aspettarsi l’uscita prossima di altri titoli per nostalgici.

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