Robot alla ricerca del Titanic

Ormai è nota la vicenda che sta sconvolgendo mezzo mondo. Cinque persone si sono imbarcate all’interno di quello che ora è solo un relitto alla ricerca dei resti del Titanic. Per ritrovare il sottomarino Titan sono stati rilasciati nelle profondità dell’oceano diversi robot. Uno di questi ha scoperto cose interessanti.

I robot hanno trovato rottami sul fondale

La notizia dell’ultim’ora relativa alla ricerca del Titan, il sottomarino dedito al tour del relitto del Titanic, è che un robot di ultima generazione ne avrebbe individuato i resti sul fondale marino.

La guardia costiera USA ha riferito che con uno dei suoi veicoli a comando remoto si sarebbero ritrovati dei rottami sul fondale. Un vero e proprio campo di detriti che farebbe perdere le speranze in merito al ritrovo degli eventuali superstiti del sottomarino.

La tragedia del Titanic appassiona da sempre milioni di persone. Oggi torna a creare pathos con la scomparsa del sommergibile Titan

Il ROV della nave canadese Horizon Arctic avrebbe individuato una serie di resti navali vicino ai resti del transatlantico.

Le ricerche non si fermano

Nonostante questi ritrovamenti le ricerche non si fermano. Il robot della nave canadese sta infatti compiendo la sua analisi del fondale, nella speranza che quei resti non significhino che le speranze sono ormai perdute.

Insieme a ROV è sceso in campo anche il Victor 6000, un altro robot sottomarino, questa volta della nave francese The Atlante. Entrambi i due telecomandati stanno scandagliando il fondo dell’oceano per raccogliere quanti più dati possibili.

L’obiettivo è non solo ritrovare i cinque uomini dispersi in mare, ma anche ricreare i fatti che hanno reso possibile la disgrazia. Il Titan infatti era stato progettato per immergersi alla volta del tour del Titanic, ma l’obiettivo era che riemerge se nell’arco delle sette ore successive all’immersione.

Come sono fatti questi robot?

Vediamo ora insieme come sono strutturati questi robot sottomarini alla ricerca dei resti del Titan. In particolare vorremmo descrivere il modello francese: il Victor 6000.

Si tratta di un marchingegno con bracci meccanici che possono essere controllati da remoto per tagliare i cavi o svolgere alcune manovre specifiche di solito lasciate nelle mani dei sommozzatori esperti.

Come sono fatti i robot che stanno cercando il Titan? Lo vediamo in questo articolo

A differenza di altri robot, impiegati in seguito nel caso in cui si riesca a ritrovare il sottomarino disperso, il Victor 6000 non è in grado di sollevare l’imbarcazione da solo. Sarà comunque parte attiva del salvataggio in quanto potrà agganciare la nave per creare la trazione adeguata a riportarla in superficie.

È stato proprio il Victor 6000 a registrare i rumori che fanno ben sperare ancora per le condizioni di vita dei passeggeri a bordo del Titan. Infatti, diversi giorni fa, era stata rilasciata la notizia che dal fondo del mare provenivano rumori che facevano ben sperare nel ritrovamento del sottomarino e quindi facevano credere anche che i passeggeri fossero ancora vivi.

C’è speranza per l’equipaggio disperso?

Un altro dei dati che questi robot hanno riportato e che l’ossigeno all’interno del sottomarino potrebbe essersi ormai esaurito. Tutto il mondo si sta chiedendo se sia veramente possibile ritrovare il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood con suo figlio Suleman, oltre che al CEO della Stockton Rush e l’operatore francese Paul-Henri Nargeolet.

L’interno di un sottomarino, simile a quello che è stato immerso alla volta del tour del relitto del Titanic

Queste cinque persone potrebbero aver perso la vita nella speranza di godersi una meraviglia rara. Avevano speso 250 mila dollari a testa per effettuare questa esperienza e sarebbero stati i primi a poter vedere con i loro occhi cosa è rimasto del Titanic dopo la disgrazia del 1914.

Titan è un’imbarcazione sottomarina lunga 6,5 metri progettata con parti comandate da AI per rendere l’esperienza fruibile anche da altri. La sorte ha voluto che scomparisse al suo viaggio inaugurale proprio come l’oggetto del suo tour sottomarino.

Per molti ci vorrebbe un miracolo

Per i più esperti scienziati, esploratori di acque profonde, ci vorrebbe un miracolo per poter salvare i dispersi del Titan. Nonostante questo si cerca di rimanere ottimisti: ritrovando il sottomarino si potrebbe comunque riuscire a riportare i corpi a terra, anche se ci vorrebbero ore per farlo riemergere in superficie.

C’è poi un’altra novità scoperta tramite la raccolta dati dei robot sottomarini: il Titanic potrebbe scomparire per sempre. Infatti, secondo i ricercatori sottomarini di Ocean Gate il relitto della nave si starebbe deteriorando rapidamente.

Dopo oltre 100 anni, l’oceano si sta definitivamente prendendo il Titanic che nel giro di pochi anni potrebbe diventare parte del fondale. Anche per questo motivo si è spinto moltissimo per iniziare a realizzare questi tour sottomarini volti a far conoscere questo relitto storico a chiunque avesse la giusta dose di curiosità e coraggio (e buon conto in banca aperto).

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