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Apple: tutti i dettagli sul visore di realtà virtuale in 8K

Apple - realtà virtuale

Il mondo della realtà virtuale è stato ormai sdoganato da numerose compagnie ed anche Apple, al fine di estendere il suo dominio nel settore tecnologico, sarebbe intenzionata a buttarcisi a capofitto. Il CEO Tim Cook ha infatti più volte dichiarato di essere interessato agli sviluppi della VR, come dimostrato dall’ultimo iPhone X, ma il piano attuale sarebbe quello di creare un visore brandizzato che converga la prima tecnologia con la realtà aumentata. Nel nostro articolo, dunque, abbiamo deciso di raccogliere tutti i rumors circolati negli ultimi giorni a riguardo.

Presentazione del visore

Il luogo ideale per la presentazione ufficiale potrebbe essere la WWDC 2018, conferenza annuale dedicata agli sviluppatori ed in programma dal 4 all’8 giugno. L’evento è ormai divenuto di portata globale perché Apple tende a presentare nuovi progetti, hardware e software, destinati al mercato consumer. Tra le varie indiscrezioni è emerso che il visore sia già a buon punto della progettazione e che si chiami con il nome in codice di T288. Quest’ultimo si baserebbe su chip fatti in casa e funzionerebbe con un sistema operativo chiamato “rOS”, pensato appositamente per riprodurre contenuti 3D, probabilmente senza alcun iPhone inserito all’interno (come sui Gear VR di Samsung) e con il supporto della luce a infrarossi, intesa per tracciare il movimento degli occhi sullo schermo. La vera caratteristica del visore, però, dovrebbe essere rappresentata dall’integrazione di uno schermo 8K per entrambi gli occhi, ovvero il doppio di una risoluzione verticale e orizzontale di un pannello 4K UHD, regalando dunque agli utenti un’immersività stratosferica senza precedenti. Il brevetto circolato in rete suggerisce anche la presenza di videocamere in grado di rilevare l’ambiente circostante e dovrebbe funzionare connettendosi a un box dedicato in wireless (WiGig 60 GHz), eliminando così i fastidiosi fili o la necessità di inserirci uno smartphone all’interno. Un altro indizio che Apple intende puntare sulla Realtà Virtuale e Aumentata è rappresentato dall’acquisizione di Vrvana, startup canadese, nota per un particolare visore denominato Totem recensito sempre positivamente da chi ha avuto modo di provarlo ma finora mai effettivamente commercializzato.

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Il futuro rivoluzionario secondo Apple

A bordo degli occhialini del visore sarà montata una tecnologia conosciuta come “foveated rendering”, il cui scopo è quello di aumentare i dettagli di una scena su cui l’utente si sta concentrando, sfocando le altre aree per ridurre il lavoro dell’hardware e aumentare la qualità. Si tratta di una soluzione che nel 2016 il capo degli ingegneri di Oculus, Michael Abrash, aveva profetizzato come determinante nei prossimi cinque anni per espandere la fruizione virtuale verso i consumatori. Sappiamo quanto Apple sia determinata a rendere disponibili sul mercato tecnologie dirompenti proiettate verso il futuro della multimedialità e, in tale logica, il visore potrebbe rappresentare il naturale proseguimento delle strategie innovative, iniziate oltre dieci anni fa dal compianto Steve Jobs. Le ultime versioni del sistema operativo iOS possono contare su un’infrastruttura tecnica dedicata, ARKit, e infatti sull’App Store sono ormai centinaia le applicazioni che sfruttano la “augmented reality” per qualsiasi scopo, dai giochi all’utilità domestica fino al social networking. Andando a far convergere la VR con l’AR si aprirebbero scenari interessanti nel campo delle applicazioni, dall’informazione all’intrattenimento fino ad arrivare anche al difficile mondo della disabilità. Il fantomatico visore, che in molti hanno già battezzato Apple View ed Apple Glass, arriverà sul mercato non prima del 2020.
Che la multinazionale di Cupertino ci stia preparando ad un futuro alla Ready Player One? Non ci resta che attendere impazienti per scoprirlo.

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