Oggi finisce un’era, quella di Skype, l’app che ha saputo unire le persone da una parte all’altra del mondo prima di tutti, prima dei social network e delle moderne app di messaggistica istantanea. Ripercorriamo insieme un’epoca che non dimenticheremo facilmente e scopriamo insieme quali alternative esistono attualmente.
La storia di Skype
“Skype ha permesso a milioni di migranti, studenti e ricercatori di rimanere in contatto con le loro famiglie, eliminando le barriere economiche delle chiamate internazionali”.

Skype è stato un servizio di messagistica istantanea e VoIP, con un sistema di telefonate basato su un network peer to peer, nato il 29 agosto del 2003.
Il servizio fu tra i pionieri delle chiamate e videochiamate tramite internet e della messaggistica istantanea. In questo modo le persone potevano rimanere in contatto tramite chiamate gratuite per tutti gli utenti che avevano una connessione internet.
Per la prima volta nella storia il mondo non era più così grande e le barriere economiche dettate dai prezzi troppo esosi delle chiamate internazionali furono abbattute.
Il successo fu immediato. Il software registrò già nel primo giorno del suo lancio oltre 10.000 download e a un anno dal lancio contava circa 10 milioni di utenti attivi.
Nel 2011 Microsoft acquisì Skype e iniziò a integrarlo nei suoi prodotti. Negli anni il servizio si arricchì con tante funzioni e dettagli.
Nel 2020, complice la distanza fisica tra le persone dettata dalla quarantena da Covid-19, il software contava circa 100 milioni di utenti.
La fine di un’era
Microsoft ha deciso di chiudere definitivamente Skype, ponendo così fine a un’era.

La piattaforma ha unito per anni milioni di persone in tutto il mondo ed è qualcosa che le nuove generazioni non possono capire. Oggi è normale inviare un messaggio istantaneo su WhatsApp, gratuitamente, a una qualsiasi persona in qualsiasi parte del mondo.
Ma quando è nato Skype ha davvero cambiato la vita delle persone che non potevano rimanere in contatto con i propri cari.
È stato proprio l’avvento di tutti gli altri servizi che ci permettono di rimanere in contatto con i nostri cari a portare alla decisione di chiudere il servizio.
Skype converge in Teams
Tuttavia, Skype non morirà completamente. Di fatto esso convergerà in Teams, un’altra piattaforma di casa Microsoft, più moderna, dinamica e dotata di intelligenza artificiale.
Il software va in pensione dopo 22 anni di attività, dopo aver unito milioni di persone in tutto il mondo, in un’epoca quando un servizio di questo tipo era rivoluzionario, dopo tante difficoltà e una pandemia sulle spalle.
Lascia il posto a Teams, suo successore designato, il quale offre chat, videochiamate, condivisione di file e l’integrazione con tutti gli strumenti di Microsoft 365.
Il servizio è disponibile in versione gratuita o in una versione più avanzata a pagamento.
Altre alternative
Teams non è l’unica alternativa a Skype. Ne esistono altre. Le principali sono:
- Zoom: è stato il principale rivale del software durante la pandemia e, probabilmente, una delle cause della sua chiusura. È perfetta per le videoconferenze e le riunioni di lavoro, con breakout rooms e condivisione dello schermo.
- Google Meet: è integrato con Gmail e Google Calendar e permette videochiamate di gruppo.
- WhatsApp: l’app di messaggistica istantanea più conosciuta e diffusa al mondo. Permette anche chiamate, videochiamate, invio di file e note vocali.
- Telegram: è la principale alternativa a WhatsApp e dispone delle stesse funzioni.
- Viber: è meno diffusa e conosciuta ma rappresenta comunque una valida alternativa per la comunicazione a lunga distanza, con messaggi di testo, chiamate e videochiamate tra utenti connessi a Internet.